«Anche la prima squadra del Lugano calcio, per alcune sue trasferte in Svizzera interna, ha deciso quest’anno di prendere il treno. È un modo per evitare le colonne al San Gottardo, certo, ma pure la dimostrazione di un certo cambio di mentalità». È lunga la lista di esempi che la direttrice delle Ffs Regione sud Roberta Cattaneo espone per dimostrare il legame «sempre maggiore» tra le ferrovie federali svizzere e il territorio. «Oggi non siamo qui per parlare di chiusure, di deragliamenti o ritardi, ma per far vedere che in diversi servizi stiamo crescendo». Tra questi, come detto, c’è una sempre maggiore collaborazione con le società sportive, specialmente per quanto riguarda i settori giovanili. «Diverse squadre, specialmente quelle di basket, stanno cominciando a prendere regolarmente il treno per andare in trasferta». L’aumento del trasporto pubblico regionale, ci tiene a sottolineare Cattaneo, «è stato molto marcato dopo l’apertura della galleria di base del Ceneri. Nel 2022 e 2023 abbiamo avuto aumenti del venti per cento e anche quest’anno siamo in crescita». In cifre questo vuol dire una media di 78mila passeggeri ogni giorno.
Per allargare ancora di più la “rete” e catturare nuovi utenti del trasporto pubblico una delle strategie adottate è quella di stringere collaborazioni con chi organizza eventi sul territorio cantonale. «Alcuni partner sono di lunga data, come il Festival del film di Locarno o il Rabadan di Bellinzona. In questi casi c’è già una collaborazione stretta e il biglietto di ingresso vale anche come titolo di trasporto. L’intenzione però è di allargare questa rete». Fra le strade che si vogliono seguire ci sono, come detto la collaborazione con le società sportive «alle quali viene anche organizzato il pasto sul treno» e la collaborazione con progetti di mobilità condivisa sul territorio. «Progetti anche piccoli, come il Verzasca mobile, dimostrano come le Ffs non siano interessate esclusivamente ai grandi progetti e alle opere strategiche, ma pure alla dimensione locale».
Trasporto pubblico che spesso fa rima con turismo. «È un legame indissolubile, c’è poco da fare. Non esiste turismo senza mobilità», afferma il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta. «Abbiamo realizzato una statistica in Svizzera tedesca e francese. Ebbene, il 64 per cento di chi viene da noi per una giornata lo fa con il treno. Più le vacanze si allungano e più sale invece l’utilizzo della macchina». Ecco quindi che la chiusura per oltre un anno del tunnel di base del San Gottardo si è fatta sentire. «Sicuramente il turismo ‘mordi e fuggi’ ne ha risentito, ma non è facile dire quanto. Anche altri fattori hanno inciso, come il franco forte o il cattivo tempo».
Treno, ma anche bus e navigazione. «La Svizzera all’estero ha l’immagine di un paese con una buona rete di trasporto pubblico integrato. Dobbiamo quindi farci trovare pronti». Trotta cita poi le campagne fatte negli ultimi anni, in Ticino come in Svizzera interna e all’estero, per promuovere la nostra regione e attrarre turisti. Visitatori che potranno continuare a godere del ‘Ticino ticket’ – ovvero un titolo di trasporto gratuito per chi soggiorna nel cantone – anche in futuro. L’iniziativa è infatti stata rinnovata (almeno) fino al 2030.
Negli scorsi giorni, come riferito oggi sulle colonne de ‘laRegione’, ha fatto discutere nell’Alto Ticino la modifica delle zone per quanto riguarda la comunità Arcobaleno. Critiche che riguardano soprattutto il numero di zone. Ma cosa ne pensa Ticino Turismo? Da noi interpellato Trotta risponde: «Di fatto non vi sono conseguenze per i turisti che pernottano in strutture alberghiere, campeggi e ostelli della gioventù, avendo essi a disposizione il Ticino Ticket che permette loro di spostarsi gratuitamente con i mezzi pubblici su tutto il territorio cantonale. Cambiamenti potrebbero esserci per i turisti che soggiornano in appartamenti o per i proprietari di residenze secondarie, ma le casistiche sono talmente diversificate che per il nostro settore risulta difficile esprimersi al riguardo».
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