TREVISO – Oltre due milioni di attivo e nuova vita per teatri storici come Eden e Delle Voci che saranno rilanciati: tante buone le buone notizie per Fondazione Cassamarca. Ormai i bilanci in positivo si susseguono senza soluzione di continuità.
L’ultimo approvato ieri (21 ottobre) è il previsionale 2025 e sono ancora buone notizie. La Fondazione ne dà comunicazione con poche righe: “L’Organo di indirizzo e di programmazione ha approvato all’unanimità il Documento programmatico previsionale 2025 predisposto dal Consiglio di attuazione e amministrazione. Le risultanze ultime danno un avanzo di esercizio di 2,272 milioni di euro, su cui gravano le imposte e gli accantonamenti di legge per 1,530 milioni”. L’ottimismo a Ca’ Spineda è però evidente anche perché i conti in ordine si stanno tirando dietro vari progetti di tutto rispetto. Il consiglio d’amministrazione, per esempio, ha dato il via libera alla ristrutturazione del Teatro Eden, mentre il Teatro delle Voci avrà un nuovo gestore: Fondazione sta per firmare la convenzione con un’associazione cultura. «Ma entrambi i teatri – precisa il presidente Luigi Garofalo – restano di nostra proprietà. Abbiamo dei progetti».
I conti
Il bilancio rimane comunque il fiore all’occhiello: «La cosa che ci rende più soddisfatti – spiega il presidente – è che nessuna entrata è dovuta ad operazioni straordinarie, come la vendita di un immobile. Sono invece il frutto di attività ordinare della Fondazione. Questo vuol dire che le scelte fatte negli ultimi anni si stanno rivelando giuste».
E le attività cui Garofalo fa riferimento vanno dalla gestione degli affitti – come il rinnovo del contratto di locazione col Mininiero per la sede della questura all’Appiani, che vale oltre un milione di euro all’anno – a ricavi delle librerie, del ristorante, delle camere utilizzate come b&b, fino ai dividendi delle varie società che compongono il portafoglio azionario della Fondazione a cominciare da Unicredit. «I conti dimostrano che, da quando abbiamo messo in moto la nostra macchina, tutto sta procedendo».
Sul fronte delle università si consolida invece il rapporto con Padova, che intende restare nelle sedi messe a disposizione da Ca’ Spineda potenziando la sua offerta. Discorso diverso per Ca’ Foscari: nel 2026 entrerà all’ex Turazza, ma intanto resta all’ex Distretto. «Abbiamo invece deciso di investire sul recupero del teatro Eden – annuncia Garofalo – diventerà uno spazio per ospitare la tragedia Greca, le compagnie teatrali amatoriali e le attività delle scuole sempre legate al teatro e sarà diretto da Walter Le Moli».
Gli scenari
A dicembre intanto ci sarà il rinnovo degli organi di Fondazione. Scadono contemporaneamente sia Consiglio d’amministrazione che quello d’indirizzo. Sarà una rivoluzione: usciranno di scena nomi storici come il vicepresidente Gian Paolo Gobbo, Piero Semenzato, Gianfranco Gagliardi. E per una bizzarria burocratica anche Garofalo, sebbene rinnovato solo due anni fa, dovrà essere rinominato perché non ci può essere un presidente senza cda. Il suo nome dovrà quindi essere inserito in una delle terne proposte dagli enti fondatori della Fondazione: quello di Garofalo entrerà nella terna indicata da Ca’ Sugana.
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