Viterbo – Così il segretario provinciale Confsal Giancarlo Catani a margine della riunione convocata dall’azienda sanitaria
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Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Il giorno 22 ottobre, questa Confsal ha partecipato alla riunione convocata dalla Asl di Viterbo per fare il punto sui miglioramenti attesi dal nuovo sistema di monitoraggio dei provvedimenti adottati per la riduzione delle liste d’attesa e per consentire le prestazioni sanitarie nei tempi previsti dalla classe di priorità delle prescrizioni mediche, così come richiesto dal “Piano nazionale di governo delle liste di attesa”.
La Confsal ha preso visione dell’impianto organizzativo presentato e illustrato dagli uffici preposti, condividendone la chiarezza e le pianificazioni che dovrebbero fornire ulteriori modalità di approccio sulle prenotazioni di esami e visite specialistiche per ridurre al minimo i tempi di attesa, diventati una vera emergenza per il Servizio sanitario nazionale.
La Confsal, tuttavia, ha inteso sottolineare che i buoni intendimenti dell’Asl potrebbero essere ostacolati da una serie di fattori negativi che si sono radicati nei tanti anni di noncuranza politica nella gestione sanitaria a livello nazionale e questa deprecabile condizione ha portato a una carenza cronica e preoccupante di operatori sanitari, tra cui medici, infermieri e tecnici, molti dei quali, dopo essere stati formati, scelgono di emigrare all’estero per migliori opportunità lavorative, aggravando ulteriormente le difficoltà non solo nelle liste d’attesa, ma anche nell’assistenza ospedaliera e territoriale.
Inoltre, la Confsal ha anche evidenziato un aspetto abbastanza emblematico ed è quello che a Belcolle, da tempo, non si eseguono interventi chirurgici pediatrici per bambini da 0 a 14 anni, come l’appendicectomia, un intervento che risulta non dei più complessi e che, inevitabilmente, incide non poco sul prestigio dello stesso ospedale.
La Confsal, con questo comunicato, intende informare i cittadini che la Asl sta attuando tutte le procedure per migliorare la gestione delle liste d’attesa ma, al contempo, non esclude possibili casi di “disservizio” nonostante tutto, in primis per una carenza di operatori che continuerà ad incidere negativamente sulle prestazioni sanitarie da garantire anche con l’ausilio di attività espletata in intramoenia e con il “lavoro aggiuntivo” di infermieri e tecnici che, tra l’altro, ancora restano in attesa dell’adeguamento del compenso orario, questione già sollevata dal sindacato Fials- Confsal durante la protesta del 1 ottobre svoltasi davanti alla Cittadella della Salute.
La Confsal continuerà a dare il suo contributo per affrontare adeguatamente le criticità nella presente segnalate per garantire ai cittadini il diritto a un Servizio Sanitario efficiente e tempestivo.
Giancarlo Catani
Segretario provinciale Confsal
24 ottobre, 2024
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