Un gravissimo incidente è avvenuto poco prima delle 18 di mercoledì 23 ottobre alla Toyota di Bargellino di Bologna, azienda con oltre 850 dipendenti che produce carrelli elevatori. L’esplosione di un compressore ha causato il crollo di parte di un capannone, provocando due morti e 11 feriti in gravi condizioni. Per fatale coincidenza, proprio per la giornata di oggi era previsto uno sciopero per la sicurezza nello stabilimento, dopo che il sindacato aveva già individuato e denunciato carenze dell’azienda nel rispetto delle procedure.
in seguito all’incidente la Toyota ha inoltre annunciato la chiusura della fabbrica a tempo indeterminato, gli 850 dipendenti verranno messi in cassa integrazione. La Procura ha intanto aperto un fascicolo per omicidio colposo. A Bologna i sindacati hanno indetto per venerdì 25 uno sciopero di otto ore per tutti i metalmeccanici, con presidio davanti alla Toyota.
“Abbiamo esaurito le parole per condannare questa strage continua -dice il segretario della Fim Cisl Ferdinando Uliano- Non passa giorno senza che la cronaca, come se stessimo in guerra ci restituisca morti e feriti sul lavoro. Una situazione vergognosa che un paese civile come l’Italia non può tollerare. In questo caso poi con l’aggravante che il sindacato aveva segnalato carenze in termini di sicurezza. Non si tratta di fatalità ma di una situazione generale di scarsa attenzione alla sicurezza di chi lavora anteponendo alla quale si antepone il profitto, non è tollerabile. Le nostre condoglianze e vicinanza alle famiglie delle due vittime e a quelle dei feriti”.
“Ancora una volta la morte piomba sulle lavoratrici e i lavoratori e cancella la vita”, commenta in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, annunciando che per la giornata di domani, venerdì 25 ottobre, “in attesa che la magistratura faccia la dovuta indagine”, è stato proclamato uno sciopero unitario dei lavoratori di tutte le aziende del settore metalmeccanico di Bologna. “Nell’esprimere piena vicinanza della famiglie delle vittime e dei feriti, condividiamo con la Fiom-Cgil territoriale la decisione di costituirsi parte civile- annuncia De Palma- È necessario che il governo investa per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro utilizzando gli strumenti nuovi e straordinari nella formazione e repressione. È assolutamente necessario mettere al centro il lavoro industriale, la salute e la sicurezza di chi lavora”.
L’incidente alla Toyota “conferma l’assoluta inadeguatezza che c’è sul tema della salute e della sicurezza, che continua a essere considerato un costo e non invece un elemento di priorità di fondo”. E’ il commento del segretario della Cgil, Maurizio Landini, ricordando che ieri, oltre al gravissimo incidente, c’e’stato un altro morto nel settore dell’edilizia. ” Questa situazione in cui ormai hai una media di tre morti al giorno va avanti da anni – ha aggiunto Landini – e questo richiede che la centralità della sicurezza e della salute non sia più considerata un costo, ma un investimento e un elemento di prevenzione. È assolutamente necessario insistere perché vengano fatti tutti gli investimenti necessari, e ci sia un cambiamento di fondo sul tema di salute e sicurezza”.
Anche il leader della Cisl Luigi Sbarra chiede che siano ”intensificati i controlli, effettuando la manutenzione quotidiana degli impianti. Bisogna fare molta piu’ prevenzione e formazione, sia per gli imprenditori che per i lavoratori”.
Cordoglio anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Bologna alla Biennale dell’economia cooperativa. “Non vi sono più parole adeguate per esprimere l’allarme e l’angoscia per gli incidenti che colpiscono chi sta lavorando, per insufficienza della sicurezza per chi lavora. Solidarietà alla città ai familiari delle vittime del gravissimo incidente mortale sul lavoro” alla Toyota Material Handling di Bologna e “ai feriti”.
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