Dall’Ecobonus al Sismabonus fino alle agevolazioni per i giovani: ecco quali contributi si possono ancora richiedere entro il 31 dicembre e quali potrebbero scomparire nel 2025
Come ogni anno in questo periodo, la stesura della nuova legge di bilancio porta con sé cambiamenti, sorprese e potenziali revoche sui bonus edilizi. L’abolizione degli sconti in fattura e della cessione del credito, unita alla proposta di ridurre varie agevolazioni per la casa e di rivedere le rendite catastali, promette di influenzare profondamente il settore immobiliare nel 2025. Questo scenario solleva interrogativi, soprattutto considerando l’urgenza di rendere gli edifici più accessibili e funzionali.
Intanto, il countdown per sfruttare le agevolazioni valide fino al 31 dicembre 2024 è già iniziato. Gli sguardi sono ora puntati su quali misure resteranno in pista e quali potrebbero dover alzare bandiera bianca. Sembra, al momento, che il Sismabonus e il bonus verde non troveranno posto nella nuova finanziaria. Inoltre, l’adeguamento delle rendite catastali potrebbe toccare un vasto numero di contribuenti, ben oltre coloro che hanno beneficiato del Superbonus. Ma quali bonus per la casa sono ancora attivi? E quali potrebbero essere confermati nel 2025?
Sismabonus: detrazioni fiscali per la sicurezza antisismica
Il Sismabonus prevede detrazioni per interventi antisismici e per la messa in sicurezza degli edifici, coprendo fino al 50% delle spese per le case unifamiliari. È possibile arrivare fino al 70% o all’80% a seconda del miglioramento della classe di rischio. Anche per i condomini, la detrazione parte dal 50%, arrivando fino al 75% o all’85% a seconda del miglioramento delle classi di rischio. Tuttavia, questo bonus sembra essere a rischio di rinnovo nella finanziaria 2025.
Bonus verde: incentivi per il rinnovo degli spazi esterni
Il bonus verde consiste in una detrazione Irpef del 36% per la sistemazione delle aree verdi della propria casa, incluse le zone di pertinenza e le recinzioni. Questa misura comprende anche l’installazione di impianti di irrigazione e coperture verdi. Al momento, il Bonus verde sembra non trovare spazio nella finanziaria 2025.
Ecobonus: agevolazioni per la riqualificazione energetica
L’Ecobonus, l’agevolazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici unifamiliari o nei condomini, offre detrazioni che variano dal 50% al 75% a seconda dell’intervento. Tuttavia, è incerta la sua conferma per il prossimo anno, con la possibilità che venga riassorbito nel bonus ristrutturazione con una nuova aliquota 50/36. Circolano anche indiscrezioni su un eventuale bonus unico fissato al 65%.
Bonus ristrutturazioni
Il bonus ristrutturazioni è confermato fino al 31 dicembre 2024, con un’aliquota del 50% e un tetto di spesa di 96mila euro sia per le prime che per le seconde case. Si prevede che a partire dalla manovra 2025, l’aliquota rimanga al 50% ma sarà applicabile solo alle prime case, mentre per le seconde case scenderà al 36% con un massimale di 48mila euro.
Bonus barriere architettoniche: migliorare l’accessibilità
Per quanto riguarda il bonus barriere architettoniche spetta fino al 2025 la detrazione al 75% sulle spese sostenute per lavori di ristrutturazione finalizzati a migliorare l’accessibilità degli edifici privati. Tra gli interventi ammissibili ci sono l’installazione di ascensori, montascale e rampe, oltre alla modifica di porte e finestre per facilitare l’accesso alle persone con disabilità.
Bonus mobili: incentivi per l’acquisto di arredi e elettrodomestici
Il bonus mobili consente di detrarre il 50% delle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici a basso consumo energetico. Questa misura sarà valida nel 2024 e nel 2025, a condizione che l’acquisto sia collegato a interventi di ristrutturazione edilizia.
Superbonus: modifiche e sconti previsti per il 2025
il Superbonus sarà ridotto al 65% nel prossimo anno per alcuni specifici lavori, ad eccezione delle zone terremotate, dove rimarrà al 110%. Oltre ai rinnovi e alle modifiche delle singole agevolazioni, resta un’incognita nell’aria: l’aggiornamento delle rendite catastali. Questa novità potrebbe interessare tutti i contribuenti che hanno approfittato dei bonus. Se da un lato l’adeguamento delle classi catastali è legato all’aumento del valore degli immobili, dall’altro la questione di come gestire l’assenza di cessioni del credito insieme alla necessità di rendere il patrimonio immobiliare più efficiente e sostenibile, in linea con le direttive europee al 2030 sulla casa green, fa sorgere qualche grattacapo.
In bilico anche le agevolazioni per i giovani
Anche per i mutui destinati ai giovani con garanzia Consap e le agevolazioni per la prima casa si avvicina il momento della verità. Attualmente, queste misure non sembrano trovare posto nella prossima finanziaria, e il countdown per accedere a due importanti misure – il bonus prima casa under 36 e il Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa – si fa serrato, con termine fissato al 31 dicembre.
Bonus prima casa under 36
Il bonus prima casa under 36 offre ai giovani con un Isee non superiore a 40mila euro un notevole risparmio sulle imposte, esentando dal pagamento dell’imposta di registro, dell’imposta ipotecaria e dell’imposta catastale. Inoltre, il bonus abolisce l’imposta di bollo e i tributi catastali speciali, estendendosi anche ai finanziamenti per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione dell’immobile.
Fondo di garanzia per i mutui prima casa
Il Fondo di garanzia per i mutui prima casa, gestito da Consap, offre un ulteriore sostegno, consentendo agli under 36 di ottenere un mutuo fino a 250mila euro a condizioni agevolate, con una garanzia statale fino all’80%. Questa opportunità consente ai giovani di ottenere un mutuo al 100% senza alcun anticipo. La legge stabilisce anche un sostegno per il pagamento degli interessi, richiedendo che i mutui abbiano un tasso annuo effettivo globale (Taeg) inferiore al tasso medio globale pubblicato trimestralmente da Banca d’Italia. Ma attenzione: per accedere a queste agevolazioni, è necessario avere un Isee inferiore a 40mila euro, non possedere proprietà acquistate con il bonus prima casa e non essere titolari di diritti di proprietà nel comune dove si trova l’immobile da acquistare.
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