Arriva all’esame della Camera la Legge di Bilancio 2024 messa a punto dal Governo Meloni.
Nella Manovra inserite anche agevolazioni per famiglie e lavoratori, nonché la proroga delle misure per la pensione anticipata.
Di seguito il dettaglio.
BONUS NUOVI NATI – «Al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno», con la manovra arriva per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 un «bonus nuove nascite» una tantum da 1.000 euro.
L’importo, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione, non concorre alla formazione del reddito ed è corrisposto per i figli di cittadini italiani, di uno Stato Ue o di uno Stato non appartenente all’Ue in possesso del permesso di soggiorno europeo per motivi di lavoro o ricerca di almeno sei mesi.
La condizione è che il nucleo familiare abbia un Isee inferiore a 40.000 euro annui. Il costo è di 330 milioni nel 2025 e 360 milioni nel 2026.
BONUS MAMME – Nella Manovra previsto anche il Bonus mamme, anche con due figli, esteso alle lavoratrici autonome ma con un tetto di reddito fino a 40mila euro. Le lavoratrici, che non abbiano optato per un regime forfetario, potranno usufruire, se hanno due figli, di una decontribuzione fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo e, nel caso delle mamme con tre figli fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. L’esonero, nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui, spetta solo se la retribuzione non supera i 40mila euro annui.
BONUS NIDO – Esteso a tutti (e non solo più a quanti hanno un altro figlio di età inferiore a 10 anni) e reso strutturale il bonus nido previsto a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un Isee fino a 40mila euro. A sostegno della misura vengono stanziati 97 milioni di euro per il 2025, 131 milioni di euro per l’anno 2026, 194 milioni di euro per il 2027, 197 milioni di euro per il 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029. Confermata anche l’esclusione dell’assegno unico del computo dell’Isee per la richiesta dell’agevolazione.
BONUS CASA – Quanto al Bonus casa, cala al 36% per le spese sostenute per le ristrutturazioni nel 2025 e al 30% nel 2026-2027 per le seconde e terze case, ma resta per un altro anno al 50% nel caso si tratti di interventi sulla prima abitazione.
BONUS LAVORATORI – Cambia il meccanismo che consente di rafforzare le busta paga dei lavoratori dipendenti fino a 40mila euro, estendendo gli effetti previsti prima fino a 35mila euro con il taglio del cuneo contributivo. Il primo articolo normativo della legge di bilancio conferma le attuali aliquote Irpef e alza la base delle detrazioni sul lavoro da 1.880 a 1.955 euro. Poi prevede, fino a 20.000 euro di reddito, il riconoscimento di un bonus non tassabile che varia in funzione del guadagno: 7,1% fino a 8.500 euro, 5,3 per cento tra 8.500 e 15.000 euro, 4,8 per cento tra 15.000 e 20 mila euro. Superato questo importo si passa ad un meccanismo di detrazioni aggiuntive che vanno riconosciute in busta paga: 1.000 euro tra 20mila e 32mila euro, e poi un decalage fino a 40mila euro.
BONUS PSICOLOGO – Il governo si è inoltre impegnato a rendere «strutturale» il bonus psicologo, aumentando le risorse a disposizione e alzando a 1500 euro l’importo massimo che un cittadino può richiedere per coprire le spese sostenute.
«Il bonus psicologo – ha spiegato la premier Giorgia Meloni – fa parte di un’azione più ampia che l’Esecutivo sta portando avanti e che punta a rendere le strutture e i servizi di presa in carico sul territorio più solidi e più capaci di rispondere ai bisogni delle persone, e a promuovere la diffusione della cultura della salute mentale, su cui pendono ancor troppo spesso insopportabili pregiudizi. In questo lavoro rientra anche lo stanziamento di 300 milioni di euro per il potenziamento dei servizi sociali con psicologi, pedagogisti e educatori».
PENSIONI – Per quanto riguarda le pensioni, sono prorogate per il 2025 le misure
di flessibilità i uscita Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Le regole sono quelle
introdotte con la legge di Bilancio per il 2024. Si potrà andare in pensione con Quota 103 avendo maturato 62 anni di età e 41 di contributi e aver atteso la finestra mobile pari a 7 mesi per i lavoratori del settore privato e 9 mesi per quelli del settore pubblico. Il calcolo dell’assegno sarà interamente contributivo e fino al raggiungimento dell’età di vecchiaia l’assegno massimo lordo non potrà superare le quattro volte il trattamento minimo di pensione (2.394,44 nel 2024).
(Unioneonline/l.f.)
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