Il Governo ha deciso di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale dal 2025 in busta paga per i lavoratori dipendenti.
La misura, già in vigore dal 2024, non solo viene riconfermata per i lavoratori dipendenti ma, con la Legge di Bilancio 2025, viene anche resa permanente e modificata.
Di fatto, il taglio del cuneo fiscale nel 2025 riconosce un esonero contributivo fino al 7,1% sui redditi di lavoro dipendente fino a 20.000 euro
Ma la novità è che il sistema viene implementato nel 2025 in modo tale da riconoscere detrazioni fiscali extra a chi ha un reddito di lavoro compreso tra 20.000 e 40.000 euro.
In questo articolo vi spieghiamo come funziona nel dettaglio il taglio del cuneo fiscale nel 2025, con alcune simulazioni per capire, attraverso gli esempi, chi ci guadagna di più, come cambia e quali sono le novità.
COS’È IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE
Il taglio del cuneo fiscale è una detrazione che riduce i contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico che privato. In altre parole, è uno “sconto” che va ad abbassare l’importo dei contributi che vengono normalmente trattenuti dallo stipendio e che, in questo modo, fa aumentare il netto in busta paga.
Il “cuneo fiscale”, infatti, rappresenta la differenza tra quanto un datore di lavoro spende per un dipendente (lo stipendio lordo) e quanto il dipendente riceve effettivamente (lo stipendio netto). Si tratta della parte del costo del lavoro che non finisce direttamente nelle tasche del dipendente ma va allo Stato per finanziare servizi pubblici.
Vediamo quindi come il Governo vuole intervenire per ridurlo.
COME FUNZIONA IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE NEL 2025
Il taglio del cuneo fiscale sarà applicato direttamente in busta paga dal datore di lavoro come una riduzione dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti con un reddito annuo complessivo fino a 20.000 euro. In pratica, funziona come in uno “sconto” sui contributi, calcolato in base alla retribuzione annuale. La riduzione è pari al 7,1% per redditi fino a 8.500 euro, al 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro, e al 4,8% per quelli superiori a 15.000 euro.
Inoltre, come previsto dalla Legge di Bilancio 2025, il nuovo taglio fiscale nel 2025 introduce anche un sistema di decalage per i redditi compresi tra i 20.000 euro e i 40.000 euro. In pratica in questo caso è prevista una detrazione sull’imposta lorda dovuta dal dipendente che decresce gradualmente fino a diventare nulla per redditi superiori a 40.000 euro. Tale detrazione corrisponde a:
- 1.000 euro per redditi tra 20.000 e 32.000 euro;
- una percentuale variabile e pari alla differenza tra 40.000 euro e il reddito complessivo del contribuente, divisa poi per 8.000 euro. Ad esempio, se il reddito complessivo è 36.000 euro, il calcolo sarà: 40.000 – 36.000 = 4.000. Quindi, visto che 4.000 / 8.000 = 0,5, la detrazione sarà 1.000 x 0,5 = 500 euro.
In questo modo, anche i lavoratori con un reddito medio compreso tra i 35.000 e 40.000 euro avranno comunque diritto a parte dell’aiuto.
Dal 2025, la misura sarà strutturale, quindi non sarà più necessario rinnovarla ogni anno.
Inoltre, come chiarito nel testo della Legge di Bilancio 2025:
- al fine della determinazione dello sconto sui contributi e, quindi, della determinazione del reddito, si fa riferimento al reddito di lavoro dipendente rapportato all’intero anno;
- i sostituti d’imposta non solo riconoscono in via automatica la somma all’atto dell’erogazione delle retribuzioni e verificano in sede di conguaglio la spettanza delle stesse;
- qualora in fase di conguaglio la detrazione si riveli non spettante, i medesimi sostituti d’imposta provvedono al recupero del relativo importo. Nel caso in cui il predetto importo superi 60 euro, il recupero dello stesso è effettuato in dieci rate di pari ammontare a partire dalla retribuzione che sconta gli effetti del conguaglio.
Vediamo ora a chi si rivolge la misura e chi ci perde.
A CHI SPETTA IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE
La riduzione del cuneo fiscale nel 2025 spetterà a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, sia con contratto a tempo determinato che in determinato e a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore.
ALIQUOTE 2025
Di seguito, ecco tutte le aliquote di sconto sui contributi approvate con la Legge di Bilancio 2025 per fasce di reddito.
Fino a 20.000 euro, lo sconto sui contributi è pari a:
- 7,1% se il reddito di lavoro dipendente non supera 8.500 euro;
- 5,3% se il reddito di lavoro dipendente è compreso tra 8.500 e 15.000 euro;
- 4,8% se il reddito di lavoro dipendente è compreso tra 15.000 e 20.000 euro.
Per i redditi superiori a 20.000 euro, spetta invece una detrazione sull’importo totale delle imposte dovute da un contribuente, che corrisponde a:
- 1.000 euro per redditi tra 20.000 e 32.000 euro;
- una percentuale variabile e pari alla differenza tra 40.000 euro e il reddito complessivo del contribuente, divisa poi per 8.000 euro. Ad esempio, se il reddito complessivo è 35.000 euro, il calcolo sarà: 40.000 – 35.000 = 5.000. Quindi – visto che 5.000 / 8.000 = 0,625 – la detrazione sarà 1.000 x 0,5 = 500 euro.
Ma a chi conviene di più? Scopriamolo nel dettaglio.
SIMULAZIONE TAGLIO DEL CUNEO FISCALE 2025, CHI CI GUADAGNA DI PIÙ
Analizzando gli aumenti mensili previsti per ciascuna fascia di reddito, da una prima simulazione emerge chiaramente che i lavoratori che percepiscono stipendi fino a 30.000 euro lordi all’anno saranno quelli che beneficeranno di più dal taglio del cuneo fiscale nel 2025.
Infatti, per i lavoratori con stipendi compresi tra 20.000 e 32.000 euro la detrazione fissa di 1.000 euro è più vantaggiosa rispetto agli sconti sui contributi.
Nel dettaglio, ecco gli esempi di aumenti annuali per fasce di reddito:
- per chi percepisce stipendi pari a 8.500 euro lordi all’anno, con una riduzione dei contributi previdenziali pari 7,1%, l’aumento mensile sarebbe di 603,50 euro;
- per chi percepisce stipendi pari a 15.000 euro lordi all’anno, con una riduzione dei contributi previdenziali del 5,3%, l’aumento mensile sarebbe di 795 euro;
- per chi percepisce stipendi pari a 20.000 euro lordi all’anno, con una riduzione dei contributi previdenziali pari 4,8%, l’aumento mensile sarebbe di 960 euro;
- per chi percepisce stipendi pari a 25.000 o 30.000 euro lordi all’anno, la detrazione è fissa e pari a 1.000 euro.
Discorso diverso, invece, va fatto per i redditi di lavoro compresi tra 33.000 e 40.000, cui detrazione va calcolata di volta in volta. A titolo esplicativo, facciamo di seguito alcuni esempi:
- per chi percepisce stipendi pari a 33.000 euro lordi all’anno, la detrazione sulle imposte da pagare è pari a 875 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 34.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 750 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 35.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 650 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 36.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 500 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 37.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 375 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 38.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 250 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 39.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 125 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 40.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a zero.
GUIDA ALLA LEGGE DI BILANCIO 2025
Per altri dettagli vi consigliamo di leggere la nostra guida sulla Legge di Bilancio 2025, collegata alla riforma fiscale 2025.
Se volete conoscere come è strutturata e qual è l’iter di approvazione, vi consigliamo di leggere anche la guida che spiega che cos’è la Legge di Bilancio, come funziona e a cosa serve.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Tra le novità 2025 per i lavoratori, vi segnaliamo la nuova misura fiscale che prevede meno tasse per chi ha figli nel 2025.
Per approfondire le iniziative in ambito fiscale, inoltre, vi invitiamo a consultare la guida al taglio dell’IRPEF nel 2025.
Per conoscere altri aiuti e agevolazioni disponibili per famiglie e lavoratori potete invece visitare la nostra sezione dedicata agli aiuti alle persone.
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