Ora Petronela ha paura perché l’uomo potrebbe andare a vivere a 200 metri da lei. “Minacciava tutti anche i miei figli con un coltello, gli aveva gettato le bici nell’androne, noi ci eravamo comprati la casa e lui ci perseguitava”, dice al Messaggero esprimendo la sua delusione per la conclusione del procedimento: “Mi sembra una forma di razzismo, oltre che una totale disattenzione per le aggressioni alle donne. Ho perso un occhio, sono invalida al cento per cento, i miei figli mi hanno vista mezza morta, sono ancora traumatizzati, in cura. E la giustizia non ha fatto il suo corso, mi hanno tagliato fuori, guardato solo lui, che mi ha sparato in casa. Mi chiedo dove è la legge. Mi sento delusissima, c’è qualcosa che non va. Mi stupisce il pm, non ha letto i documenti, niente, si è fatto di tutto per scagionarlo”.
La donna non nasconde la paura di incontrarlo: “Io terrorizzata e senza un occhio e lui libero. E se mi dà una botta in testa? Neanche lo vedo. E penso anche ai miei figli, traumatizzati e vulnerabili. Al piccolo di 10 anni, come faccio a mandarlo a comprare il pane? Al grande, come potrebbe reagire, incontrandolo? Gli devo dire di stare bravo e calmo. Come è stato un pilastro nei momenti di difficoltà. Quanto a lui, chi mi garantisce che non fa altro?”.
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