Nell’ultima seduta del consiglio comune castellanzese, che si è svolta il 30 settembre scorso, è stata discussa una mozione firmata dal consigliere Mino Caputo, del gruppo Centro Destra Unito, durante la quale si chiedeva di convocare una commissione prima di decidere il futuro dello stabile degli ex Camilliani.
Richiesta che la maggioranza ha respinto non potendo garantire che i passaggi preliminari necessari prima della convocazione della commissione siano completati prima della scadenza del mandato, garantendo allo stesso tempo la volontà di organizzare un incontro per condividere con le minoranze eventuali novità riguardanti la struttura.
Una risposta che non è stata gradita dal consigliere Caputo, che ha voluto condividere uno scritto per esprimere la sua opinione.
“Nell’ultimo consiglio comunale, a seguito di una mozione da me presentata, si è affrontato l’argomento ex Camilliani – si legge nella nota – nella mozione si chiedeva semplicemente che si provvedesse a discutere in commissione, prima di qualsiasi decisione, la destinazione della struttura.
Senza alcuna giustificazione plausibile la richiesta è stata bocciata.
Quest’atteggiamento la dice lunga in merito alla predisposizione al dialogo e al confronto, ma non è questo il motivo su cui riflettere.
Nella discussione della mozione è emerso che:
– la CSP, che ha in carico la struttura e sta provvedendo ad onorare un mutuo acceso per l’acquisto, ha fatto periziare la proprietà con la prospettiva di una vendita.
– l’Amministrazione Comunale ha deciso di sottoporre quanto emerso ad un giudizio di merito dell’Agenzia dell’Entrate. Si presume per non incappare in conseguenze per danno erariale: potrebbe essere emersa una valutazione inferiore al valore d’acquisto a cui aggiungere gli interessi del mutuo pagati negli anni.
Anche solo l’idea, di vendere, rappresenta un fallimento dell’azione politico/amministrativa che, negli anni, 8 solo di questa Gestione Amministrativa, non è riuscita a individuare una destinazione e trova ora nella vendita una soluzione di un problema che non sa risolvere.
Considerato che la proprietà ex Camilliani potrebbe essere una possibile soluzione per garantire il futuro della RSA “fondazione MORONI”, si ritiene vincolante evitare qualsiasi decisione fin tanto che, anche con altre soluzioni, le prospettive della RSA non siano individuate.
Nella discussione è stato quindi esplicitamente chiesto all’attuale Amministrazione, a cui rimangono ancora pochi mesi di governo, di rimandare qualsiasi decisione alla prossima gestione, dopo le elezioni di primavera del 2025, dando modo ai Candidati di sottoporre le proprie intenzioni al giudizio degli Elettori.
Considerato che la RSA è un’istituzione che, per i Castellanzesi, rappresenta un’importante presenza, è opportuno che ci sia la massima chiarezza al riguardo”.
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