La Regione Lazio ha stralciato i finanziamenti per Roma Capitale relativi al contratto di quartiere Torrevecchia-Primavalle. Si tratta di poco più di 3 milioni di euro che la Pisana aveva accordato nell’ambito dell’accordo di programma firmato con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel gennaio 2006.
Il contratto di quartiere Torrevecchia-Primavalle
La motivazione è semplice, quando grave: gli interventi previsti dal protocollo d’intesa successivo all’accordo quadro, siglato a ottobre 2007 anche da Ater Roma, non sono stati in buona parte realizzati. Negli ultimi 18 anni, infatti, le varie amministrazioni che si sono succedute (da Veltroni ad Alemanno, da Marino a Raggi fino a Gualtieri) non sono riuscite ad andare oltre la progettazione. Per questo la Regione si è ripresa oltre 3 milioni di euro.
Opere mai realizzate
Gli interventi falliti, per i quali la Regione aveva elargito quasi 4 milioni di euro, sono: la riqualificazione dell’ex dormitorio di via Federico Borromeo (abbandonato dal 1971, occupato dal 1994), con annessa ristrutturazione della portineria, la ristrutturazione delle aree interne al centro civico sempre sulla stessa via, il prolungamento di via Sfrondati (opera già stralciata nel 2013), la sistemazione viaria e dell’arredo urbano a via Alessio Ascalesi. L’unico andato a buon fine, per il quale sono stati riconosciuti ufficialmente gli 85.500 euro erogati, è quello che ha portato alla sistemazione del giardino della scuola “XXV Aprile” a via Borromeo 57. In totale, 3 milioni di euro (e “spiccioli”) non spesi.
Gli alloggi Ater
Nella determinazione regionale datata 8 ottobre si legge di una serie di intoppi, ripensamenti, ritardi, progetti presentati dal Comune e poi modificati apparentemente senza motivazione. Mai un cantiere aperto. Nel frattempo, seppur non senza intoppi, Ater Roma è riuscita a realizzare 12 alloggi a via Pietro Bembo (finanziati con 2,2 milioni di euro) e dopo tanti ritardi ha iniziato anche a costruirne altrettanti (2,1 milioni di euro) a via Pietro Gasparri, nel settembre scorso.
Unione Inquilini: “Primavalle non può pagare incapacità altrui”
Sulla questione è intervenuta Unione Inquilini, che a Primavalle ha uno zoccolo duro della sua attività sindacale: “Un provvedimento inaccettabile – commentano – che vuole cancellare un finanziamento necessario. L’incapacità delle varie amministrazioni comunali, che si sono succedute per 18 anni e dell’Ater, non hanno permesso l’attuazione dei piani di recupero e Primavalle non può pagare l’incapacità prima e le beghe ora tra le amministrazioni.
Richiamiamo alla responsabilità tutte le forze politico/amministrative, siano esse di opposizione che di governo, a ogni livello della città e della regione per rifinanziare un piano di ricostruzione”.
L’ex asilo di via Bibbiena
Il sindacato si sofferma in particolare su un’altra opera, che stavolta è in capo ad Ater Roma e per la quale la Regione aveva stanziato oltre 700mila euro. La ricostruzione dell’ex asilo nido di via Bibbiena. Occupato da quattro famiglie in attesa di assegnazione di una casa popolare, negli anni è stato anche sede di un centro sociale. In base al contratto di quartiere dei primi anni Duemila, la struttura doveva essere ricostruita e tornare a essere un asilo, per 60 bambini. “Chiediamo infine all’assessore alla casa Zevi di garantire una casa popolare alle 4 famiglie che da decine di anni vivono dentro la ex scuola”. Non risulta, però, che la direzione urbanistica e politiche abitative della Regione Lazio abbia revocato anche questo finanziamento.
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