L’Istituto ha messo in campo una maratona interregionale per rispettare le volontà di chi ha scelto di mettere a disposizione il proprio corpo per la ricerca scientifica e la formazione dei giovani chirurghi
La legge 10 febbraio del 2020, n.10 Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica ha introdotto anche in Italia la possibilità, per chi lo desidera, di scegliere di donare il proprio corpo e i propri tessuti alla ricerca scientifica e alla formazione medica, ai Centri di Riferimento Nazionale riconosciuti tali dal Ministero della Salute.
I contenuti della legge sono stati poi rafforzati dal Decreto del Presidente della Repubblica del 10 febbraio 2023, n. 47, Regolamento recante norme in materia di disposizione del proprio corpo edei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica e dal Decreto attuativo del Ministero della Salute del 24 aprile 2024 che stabilisce le modalità e i tempi di presentazione della candidatura delle strutture universitarie, delle aziende ospedaliere di alta specialità e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) da utilizzare quali centri di riferimento per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi dei defunti per le finalità della legge 10 febbraio 2020, n. 10. L’I.R.C.C.S. Neuromed è tra i dieci Centri in Italia riconosciuto idoneo dal Ministero della Salute ad accogliere il corpo e i tessuti dei cittadini che esprimano questa volontà (D.M. del 23 agosto 2021 pubblicato in G.U. l’8 settembre del 2021, n. 215).
È in tale contesto che la passata settimana l’Istituto di Pozzilli ha ricevuto nel Centro di Anatomia Necroscopica ‘Giampaolo Cantore’ il primo corpo di un cittadino che ha scelto di contribuire in questo modo all’avanzamento della formazione medico-chirurgica nel Centro coordinato dal professor Vincenzo Esposito.
L’Istituto ha fatto attivato la procedura amministrativa e operativa particolarmente complessa nella proceduta interregionale tesa al trasporto e messa in sicurezza del corpo.
“Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importate obiettivo, per rispondere alla volontà esemplare di questo cittadino che ha scelto di donarsi alla scienza. – afferma Massimo Pillarella dell’Area Ricerca e Sviluppo – lo abbiamo realizzato con un lavoro di gruppo che ha visto primi fra tutti i dottori Paolo di Russo, Arianna Fava, Nicola Gorgoglione, oltre al professor Vincenzo Esposito. Si è realizzata una importante sinergia tra l’ingegneria clinica dell’Istituto, Direzioni scientifica e sanitaria con il Ministero della Salute, Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni di riferimento . Questo caso rappresenta un primo passo verso un importante coinvolgimento di Regione e Aziende sanitarie locali, medici di medicina generale, medici delle strutture sanitarie pubbliche e cittadini ai quali l’Istituto esprime sin da ora gratitudine e l’impegno di ogni possibile collaborazione”.
La donazione del corpo e dei tessuti post mortem alla ricerca è un atto che ha una profonda valenza etica, unito ad un alto valore civile in relazione alle ricadute concrete per la salute pubblica, di tutti i cittadini, nonché per il progresso scientifico.
“La donazione del corpo – dice il professor Vincenzo Esposito, a capo della Neurochirurgia II dell’I.R.C.C.S. Neuromed e Direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università “La Sapienza” di Roma – rappresenta un gesto di straordinaria generosità, un dono verso gli altri esseri umani, un lascito di grande valore scientifico. L’utilizzo di preparati umani permette di sviluppare competenze tecniche fondamentali, che simulazioni e modelli artificiali non possono replicare; contribuisce a far avanzare la formazione dei giovani chirurghi e permette l’ideazione e la sperimentazione di nuove tecniche chirurgiche. Grazie a questo tipo di donazione, possiamo garantire una formazione più completa e avanzata e alimentare il progresso scientifico, contribuendo a migliorare il livello della nostra sanità”.
“Nel 2021 abbiamo organizzato il primo corso del Laboratorio di Anatomia Necroscopica per poi andare avanti con nuovi appuntamenti di interesse nazionale e internazionale, passando per le fellowship con gli specializzandi in Neurochirurgia che arrivano a Pozzilli da tutta Italia – dice Paolo di Russo – Ricevere le salme non è altro che il tassello mancante di questo percorso che ci porterà a continuare a fare ricerca con quello stimolo in più dato da chi ha creduto e crede nel nostro lavoro, nell’ottica di una sempre migliore formazione in medicina”.
“Questa donazione è quindi il completamento di quel percorso che vuole andare anche a stimolare la pubblica opinione sull’importanza di sostenere la formazione in medicina legata alla ricerca. Solo così possiamo avvicinarci a nuove soluzioni chirurgiche che potranno poi essere ad appannaggio di tutti – aggiunge Nicola Gorgoglione – I corpi sono ad esclusivo utilizzo della ricerca e della formazione senza fini di lucro per circa un anno dalla donazione. Dopo questo periodo le famiglie, che ringraziamo per la fiducia riposta in noi, potranno riacquisire le spoglie del congiunto secondo le loro specifiche disposizioni”.
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