Il Quirinale ha firmato il testo approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 15 ottobre, ora il documento passa all’esame del Parlamento
Il testo della legge di bilancio 2025 approvato dal Quirinale è stato depositato alla Camera. Contiene 144 articoli, che comprendono le misure fiscali come il taglio del cuneo e il riordino delle detrazioni, le norme sulle pensioni e quelle sulla revisione della spesa. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il testo in mattinata. Secondo le prime informazioni la spending review per il periodo 2025-2027 prevede per le Amministrazioni centrali dello Stato obiettivi di risparmio di spesa per l’importo complessivo di 300 milioni per l’anno 2025, 500 milioni per l’anno 2026 e 700 milioni a decorrere dall’anno 2027 in termini di indebitamento netto. Anche l’Aci dovrà versare un contributo di cinquanta milioni di euro.
Il quoziente familiare
L’agenzia di stampa AdnKronos specifica che nella manovra è presente un assaggio del quoziente familiare per i nuclei oltre 75 mila euro l’anno. Fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato in corrispondenza del numero di figli, si legge nella norma. L’importo base è pari a 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro; 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro.
Le detrazioni fiscali
Il taglio del cuneo fiscale contributivo nel 2025 non è previsto come decontribuzione, ma come nuova detrazione. Per evitare la trappola della soglia di reddito da 35mila euro annui, la detrazione non sparirà tutta insieme al superamento di quel limite ma scenderà progressivamente per esaurirsi a 40mila euro.
Spese sanità fuori dalle detrazioni, mutui fino al 2024
Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra, riporta Ansa. «Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese le spese sanitarie detraibili», si legge. A essere esclusi sono anche gli oneri «sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024». Inoltre «ai fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale».
Pensioni: minime su di 3 euro nel 2025
Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo nel 2025 ci sarà un incremento del 2,2% e dell’1,3% nel 2026. Le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all’aumento del 2,7% dato l’anno scorso maggiorata con il recupero dell’inflazione pari all’1%. Quest’anno scadeva l’aumento del 2,7% previsto con la legge di Bilancio per il 2024.
Dal 2025 un’estrazione in più del Superenalotto
Dal 2025 nella giornata di venerdì ci sarà una estrazione settimanale aggiuntiva dei giochi del Lotto e del Superenalotto, riporta Ansa. Se tale estrazione in più ricorre in un giorno di festività riconosciuta agli effetti civili su tutto il territorio nazionale sarà posticipata al primo giorno feriale successivo ovvero, in casi eccezionali, è anticipata al primo giorno feriale antecedente, con provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle dogane, garantendo la continuità progressiva dei concorsi.
Il limite del tetto ai compensi per i vertici degli enti
In Manovra c’è anche un limite ai compensi dei vertici degli enti statali o degli organismi che ricevono, «anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma», contributi a carico della finanza pubblica. I compensi «non possono superare il limite dell’importo annuo corrispondente al 50 per cento del trattamento economico complessivo annuo lordo spettante al primo presidente della Corte di cassazione», si legge. La norma vale per le nomine a partire dal primo gennaio 2025.
Spesa Rai: tagli dal 2026
Per ridurre “gli oneri di esercizio”, la Rai nel 2025 non potrà aumentare le spese per il personale e per gli incarichi di consulenza, che non potranno superare il livello del 2023. E nel 2026 dovrà ridurre la spesa per personale e consulenza di almeno il 2% rispetto alla media delle spese sostenute nel triennio 2021-2023. Lo prevede un articolo della legge di bilancio. Per l’anno 2027, la riduzione della spesa sale al 4%, scrive Ansa.
Il percorso alla Camera
L’esame della manovra quest’anno partirà dalla Camera, in base al principio dell’alternanza. Le audizioni davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento dovrebbero iniziare il 28 ottobre mentre il termine degli emendamenti dovrebbe essere fissato fra l’8 e il 10 novembre. Tre i relatori di maggioranza: per Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli, per FI Mauro D’Attis e per la Lega Silvana Comaroli.
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