SAN PIETRO VERNOTICO – È stata definita la posizione di quattro imputati su cinque nell’ambito del procedimento scaturito dall’operazione “Full Service”, che risale all’aprile 2024. I carabinieri della stazione di San Pietro Vernotico, coordinati dal sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro, il 22 aprile scorso, hanno arrestato cinque persone, disarticolando un presunto giro di spaccio di droga. Parte dello stupefacente sarebbe stato nascosto in un’officina. Oggi, martedì 22 ottobre 2024, sono arrivate due condanne con rito abbreviato, che prevede, proprio in caso di condanna, uno sconto pari a un terzo della pena. Due imputati, come si vedrà a breve, avevano scelto in precedenza il patteggiamento.
Il gup del tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, ha condannato Giovanni Greco (40enne di San Pietro Vernotico, difeso dall’avvocato Luigi D’Arpe) a un anno di reclusione e 3 mila euro di multa, pena sospesa (è venuta anche meno l’esigenza dell’obbligo di dimora). Emanuele Pierri (34enne di San Pietro, difeso dall’avvocato Ladislao Massari) è stato condannato a due anni e quattro mesi e 5 mila euro di multa. Per entrambi è stata riconosciuta la “lieve entità”.
A Elisabetta Balsamo (55enne di Brindisi, difesa dall’avvocato Cinzia Cavallo) era stata in un primo momento respinta la richiesta di abbreviato condizionato all’ascolto di un teste. Nell’udienza del 16 ottobre scorso, davanti al giudice monocratico Simone Falerno, l’avvocato Cavallo ha riproposto la richiesta, che è stata accolta. L’udienza – in abbreviato, dunque – è stata fissata per il 27 febbraio 2025.
Il 12 giugno scorso era stata accolta l’istanza di patteggiamento avanzata dall’avvocato Raffaele Lomartire, che difende il titolare dell’attività commerciale, il 46enne Michele Frassanito, e la sorella Monica Frassanito, 41enne, entrambi di San Pietro. La pena per il primo è stata pari a quattro anni e due mesi di reclusione; due anni e dieci mesi per la seconda, che è libera, mentre il fratello è attualmente in regime di domiciliari.
L’indagine, come detto, è stata condotta dai carabinieri della stazione di San Pietro Vernotico, guidata dal comandante Vincenzo Corianò. Le cessioni di stupefacente hanno riguardato hashish e cocaina, ma i quantitativi sono sempre stati ritenuti modesti. Per nascondere la droga sarebbe stato utilizzato, a volte, un grosso pneumatico da trattore, collocato a ridosso della recinzione dell’officina. O una nicchia. I carabinieri hanno ricostruito diversi episodi di “prelievi” da parte di acquirenti.
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