Lenny Santana, che lavorava come promoter nel punto vendita Cisalfa, è stato picchiato al volto e ha rimediato due punti di sutura: «Denuncerò»
Un uomo che lavorava come promoter al Cisalfa Sport di Trento è stato violentemente aggredito da un cliente dopo aver invitato suo figlio a non giocare con l’attrezzatura sportiva in esposizione per evitare di farsi male. Lenny Santana se l’è cavata con tre giorni di prognosi e due punti di sutura in testa dopo esser stato prima insultato e poi colpito con dei pugni sul volto. L’episodio è avvenuto domenica 20 ottobre, nel pomeriggio, nel negozio di articoli sportivi di Trento. Santana, insegnante di zumba, stava lavorando come promoter per un’agenzia di Milano che recluta persone per pubblicizzare determinati marchi. «Ho notato un bambino che saltava in mezzo agli attrezzi per la ginnastica. Gli sono andato incontro e gli ho detto di prestare attenzione perché rischiava di farsi male», spiega al Corriere del Trentino, «gli ho chiesto poi dove fossero i suoi genitori invitandolo a raggiungerli e poco dopo il padre mi è venuto incontro». L’aggressione non si è consumata immediatamente. Santana racconta che l’uomo lo ha prima rimproverato per aver parlato direttamente con suo figlio, dicendogli che non si poteva rivolgere così a un bambino. Il promoter ha quindi replicato che se l’avesse visto, avrebbe parlato prima con lui.
L’aggressione
«Si è quindi risentito, insinuando che gli avessi dato del cattivo genitore. Ha iniziato ad insultarmi nella sua lingua, al che gli ho chiesto di parlare in italiano o in una lingua a me comprensibile», racconta Santana. Dalle parole si è passati ai fatti. «Ha cominciato a spintonarmi e a darmi pugni facendomi sanguinare un po’ ovunque, per fortuna poco dopo sono arrivate l’ambulanza e la polizia», conclude la vittima, che ha riportato diverse contusioni al viso e che per questo ha deciso di denunciare. Anche l’altro uomo però si è presentato in ospedale, il Santa Chiara di Trento, per farsi visitare. «Ci tengo però a precisare che io, durante l’aggressione, ero tenuto fermo da alcune persone che non potevo vedere e che mi hanno impedito di difendermi», chiosa Santana, che per almeno tre giorni dovrà sospendere la sua attività.
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