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“Sono circa un milione le famiglie povere in affitto” — idealista/news #finsubito richiedi mutuo fino 100%


“Sono circa un milione le famiglie povere in affitto, il 46,5% di tutte le famiglie povere, con un’incidenza di povertà assoluta del 21,6%, contro il 4,7% di quelle che vivono in abitazioni di proprietà (quasi 907mila famiglie)”. Questo è quanto si legge nel report “La povertà in Italia – Anno 2023” dell’Istat, che ha sottolineato come lo scorso anno siano state registrate in condizione di povertà assoluta poco più di 2,2 milioni di famiglie e quasi 5,7 milioni di persone.

Povertà assoluta in Italia, i dati relativi alle famiglie che vivono in affitto

Analizzando le famiglie che vivono in affitto, l’Istat ha innanzitutto evidenziato che nel 2023 il 18,1% delle famiglie residenti in Italia paga un affitto per l’abitazione in cui vive, mentre il 72,8% possiede un’abitazione di proprietà, le restanti sono in usufrutto o uso gratuito.

Secondo quanto emerso dal report dell’Istituto nazionale di statistica, sono circa un milione le famiglie povere in affitto, il 46,5% di tutte le famiglie povere, con un’incidenza di povertà assoluta del 21,6%, contro il 4,7% di quelle che vivono in abitazioni di proprietà (quasi 907mila famiglie). I valori del 2023 sono stabili rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, l’analisi dell’Istat ha evidenziato che nel 2023 sono 1.031.900 le famiglie povere in affitto contro le circa 983mila del 2022.

Per questa tipologia di famiglie, l’incidenza più elevata si registra nel Mezzogiorno (23,8%), seguono le famiglie del Nord e del Centro (rispettivamente 21,0% e 19,9%). I dati dell’Istat raccontano poi che, tra le famiglie in affitto, l’incidenza di povertà assoluta è più elevata per le famiglie con persona di riferimento fra i 35 e i 44 anni (pari al 24,9%), mentre mostra valori più contenuti per quelle con persona di riferimento anziana, di 65 anni e oltre (17,3%), valori stabili rispetto al 2022. 

Il report “La povertà in Italia – Anno 2023” ha poi precisato che le famiglie in affitto interamente composte da italiani mostrano valori dell’incidenza di povertà assoluta due volte e mezzo inferiori a quelli delle famiglie con almeno uno straniero (rispettivamente 15,0% e 37,0%) e ha segnalato come tra le famiglie povere con stranieri il 76,8% viva in affitto e soltanto il 12,5% abbia una casa di proprietà contro, rispettivamente, il 32,7% e il 53,9% delle famiglie povere di soli italiani.

Da notare poi che nelle famiglie con minori l’incidenza di povertà per quelle che vivono in affitto sale al 31% (in aumento rispetto al 27,1% del 2022), mentre l’incidenza per quelle che possiedono una abitazione si conferma al 6,2%.

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Ma a quanto ammonta l’affitto medio per le famiglie in povertà assoluta? Secondo i dati diffusi dall’Istat, l’affitto medio per le famiglie in povertà assoluta è pari a circa 371 euro mensili, contro i circa 435 euro pagati dalle famiglie che non sono in condizione di povertà. 

Il commento dell’Unione Inquilini 

I dati contenuti nel report dell’Istat “La povertà in Italia – Anno 2023” relativi nello specifico alle famiglie povere in affitto sono stati commentati Dichiarazione da Silvia Paoluzzi, segretaria nazionale Unione Inquilini, che tramite una nota ha affermato: “I dati Istat sulla povertà assoluta rappresentano la drammatica situazione della precarietà abitativa. Dati che evidenziano come l’affitto incida sulla vita delle famiglie italiane. In un solo anno sono salite di 22.500 unità i nuclei in povertà assoluta”.  

Sottolineando: “Se nel 2022 le famiglie in povertà assoluta in affitto erano 983.400, nel 2023 i dati Istat ci dicono che sono diventate 1.031.900 quindi oltre il milione”. 

E aggiungendo: “Ci chiediamo cosa altro debba succedere ancora affinché il governo si renda conto che la condizione dell’affitto in Italia e la precarietà abitativa in Italia sono questioni fondamentali dell’aumento della povertà e delle disuguaglianze”. Invitando in conclusione il governo ad attuare “politiche abitative strutturali atte a intervenire sulla questione della povertà”.
 



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