I dirigenti dell’Osservatorio Civico hanno scritto al dirigente generale del dipartimento per la pianificazione strategica dell’assessorato alla salute Salvatore Iacolino e ai componenti del tavolo tecnico per la rimodulazione della rete ospedaliera, di cui fanno parte anche i siracusani Vanni Trombatore e Francesco Oliveri.
“Vi scriviamo – si legge nella nota che reca le firme del presidente Salvo Sorbello e dei vice Alberto Leone e Donatella Lo Giudice – per sottoporVi la situazione relativa al nuovo ospedale di Siracusa. L’Osservatorio Civico di Siracusa è un’associazione che mira a promuovere la partecipazione e la trasparenza anche nella gestione della sanità pubblica, a tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini utenti ed ha già stipulato delle intese ufficiali con l’Ordine dei Medici, con Anci Sicilia ed altri enti ed associazioni ed è in corso un protocollo d’intesa anche con l’Ufficio Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Siracusa”.
“Si sta procedendo verso la realizzazione di un ospedale che è stato progettato e dimensionato, in maniera esecutiva e dettagliata, come un ospedale di secondo livello, con sale diagnostiche-interventistiche e/o ibride, caratterizzanti le branche specialistiche di un ospedale di secondo livello e quindici sale operatorie delle nuove discipline. Ospiterà infatti – prosegue la lettera di Sorbello, Lo Giudice e Leone – non solo tutte le strutture previste per l’Ospedale di I Livello, ma anche strutture che attengono alle discipline più complesse, non previste nell’Ospedale di I Livello, quali, a titolo indicativo: Cardiologia con emodinamica interventistica h. 24, Neurochirurgia, Ematologia oncologica, Cardiochirurgia e Rianimazione cardiochirurgica, Chirurgia Vascolare, Endoscopia digestiva ad elevata complessità, Radiologia interventistica, Rianimazione pediatrica e neonatale, Medicina Nucleare e altre discipline di alta specialità. Tra l’altro, alcune di queste strutture sono già attive nell’attuale Ospedale Umberto I di Siracusa, grazie a cospicui finanziamenti pubblici”.
“L’Osservatorio Civico esplicita quindi la richiesta di ottenere per Siracusa il riconoscimento, finora purtroppo negato, di ospedale di livello superiore a quello attuale: “Appare pertanto evidente come Siracusa abbia il pieno diritto di poter avere un Dea di secondo livello, che, nel rispetto del DM 70, potrebbe essere conseguito anche in base al D.A. n. 121/2022 Art.20 L.67/88 dell’assessore regionale alla salute del tempo, avv. Ruggero Razza: Approvazione Piano Programmatico “Addendum 2° Stralcio” del 25 febbraio 2022: “Nell’attuale assetto organizzativo la provincia di Siracusa rientra nel bacino CT-RG-SR che conta tre DEA di II livello, per una popolazione di circa 1.824.000 (al 1° gennaio 2020), tutti ubicati in atto nel comune di Catania. L’intervento previsto con la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Siracusa, da caratterizzare quale DEA di II livello, si rende necessario al fine di dare risposta ai fabbisogni e alle esigenze del territorio della Sicilia sud-orientale in atto sfornito di DEA di II livello e a rendere il più possibile omogenea un’offerta ospedaliera ancora sbilanciata in alcuni territori. Il Nuovo Ospedale di Siracusa, quale Dea di II Livello, a fronte dell’attuale dotazione del P.O. Umberto I, (da D.A. 22/2019) pari a 355 p.l. avrà fino a un massimo di 420 posti letto, come definito dalla delibera di Giunta Regionale di Governo n. 347 del 26/09/2019. I posti letto aggiuntivi che si intendono realizzare al fine di caratterizzare il DEA di II livello con le discipline proprie di tale livello assistenziale, deriveranno sia dal trasferimento in tale sede di altrettante discipline dell’A.O. Garibaldi di Catania, a seguito della sua riclassificazione in DEA di I livello ed, in minima parte, relativamente alla riabilitazione, da un modesto incremento di posti letto motivato da una riduzione della mobilità passiva nell’ultimo anno”.
“E’ superfluo ricordare – evidenziano i rappresentanti dell’Osservatorio Civico . che le reti tempo dipendenti devono tenere debito conto dei tempi di percorrenza tra spoke e hub, per la gestione di patologie complesse e medicina d’urgenza, tempi oggi assolutamente disattesi nell’area sud orientale.
Senza modelli organizzativi migliori e moderni edifici, come il nuovo ospedale di Siracusa, si corre il serio rischio che alle strutture del siracusano mancheranno sempre di più non solo i medici ma anche i pazienti. Cresceranno infatti i flussi di mobilità sanitaria diretti altrove e peggiorerà la situazione economica della nostra Asp, che non potrà di conseguenza migliorare, come invece servirebbe, la qualità dei servizi. Siamo fiduciosi – concludono Sorbello, Lo Giudice e Leone – che da questa rimodulazione della rete ospedaliera siciliana verrà sancito il sacrosanto diritto della provincia di Siracusa ad avere riconosciuto il Dea di secondo livello, nonché un impulso decisivo all’inizio dei lavori per la costruzione del Nuovo Ospedale”.
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