L’introduzione della patente a punti nel settore edilizio non è priva di effetti per chiunque si ritrovi ad ingaggiare una ditta per eseguire lavori di ristrutturazione. In particolare, nel contesto condominiale, aumentano le responsabilità per l’amministratore di condominio, dovendo assumere il ruolo di committente. Esaminiamo quindi come la figura dell’amministratore si evolve in risposta a queste nuove disposizioni, bilanciando le esigenze di controllo con la necessità di mantenere un’efficiente gestione condominiale.
Patente a punti nei cantieri: le responsabilità del committente dei lavori
Il Decreto Legge n. 19/2024 ha introdotto una rivoluzionaria misura nel settore edile: la patente a punti, con l’obiettivo di migliorare la trasparenza e la qualità nel campo delle costruzioni e ristrutturazioni, coinvolgendo sia le imprese che i professionisti autonomi. Ispirandosi al modello della patente di guida, questo meccanismo premia o penalizza gli operatori del settore in base al loro rispetto delle norme di sicurezza.
Con l’implementazione di questo sistema, anche i committenti e i responsabili dei lavori si trovano ad affrontare nuove responsabilità. In particolare, l’Articolo 90 del decreto introduce un obbligo di verifica fondamentale: il committente o il responsabile dei lavori deve ora accertarsi che le imprese esecutrici e i lavoratori autonomi coinvolti nel progetto siano in possesso della patente a punti valida. La mancata osservanza di questa disposizione può comportare sanzioni pecuniarie significative, che vanno da 711,92 a 2.562,91 euro.
Dunque, gli amministratori di condominio, in qualità di rappresentanti dei committenti, dovranno prestare particolare attenzione a questi nuovi requisiti, per assicurarsi che tutti i professionisti ingaggiati per lavori nel condominio, dalle piccole riparazioni ai grandi progetti di ristrutturazione, siano in regola con la patente a punti.
Patente a punti edilizia: cosa cambia per l’amministratore di condominio
L’introduzione della patente a crediti nel settore edile ha comportato significative modifiche nelle responsabilità dell’amministratore di condominio. Secondo il Ministero del Lavoro, l’amministratore assume il ruolo di committente nei lavori condominiali, con una serie di nuovi obblighi da rispettare.
La nuova normativa, derivante dal D.Lgs. 81/2008, richiede all’amministratore di effettuare verifiche approfondite sulle imprese e i lavoratori autonomi incaricati dei lavori, per accertarsi che possiedano la patente obbligatoria che certifica la loro idoneità ad operare nei cantieri.
Questi controlli devono essere eseguiti in due momenti:
- Prima dell’inizio dei lavori: per evitare la culpa in eligendo, l’amministratore deve verificare preventivamente il possesso della patente edilizia.
- Durante l’esecuzione dei lavori: per scongiurare la culpa in vigilando, è necessario monitorare costantemente che la patente rimanga valida per tutta la durata dell’intervento.
Queste nuove responsabilità si applicano a tutti i tipi di lavori, dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria. La mancata osservanza di questi obblighi potrebbe esporre l’amministratore a rischi legali e richieste di risarcimento in caso di danni al condominio o di negligenza nella supervisione.
Tuttavia, è importante che l’amministratore mantenga un delicato equilibrio nel suo ruolo di supervisore. Un’eccessiva ingerenza nelle decisioni tecniche dell’impresa potrebbe trasformarlo in un “nudus minister“, privando l’appaltatore della sua autonomia e assumendo direttamente la responsabilità per eventuali problemi.
Lavori condominiali: i professionisti con l’obbligo di patente
La patente a punti nell’edilizia si applica ad una vasta gamma di professionisti, inclusi sia le aziende che i lavoratori indipendenti. In particolare, l’art. 27 della legge 81/2008 (Testo Unico della Sicurezza) stabilisce che sono tenuti al possesso della patente “le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili di cui all’articolo 89, comma 1, lettera a)”. La definizione di “cantiere” è ampia e comprende qualsiasi luogo in cui si svolgono attività edili o di ingegneria civile, come dettagliato nell’apposito elenco normativo.
Per i condomini, questo significa che l’amministratore ha la responsabilità di verificare il possesso della patente per ogni professionista che svolge lavori nell’edificio. Questa verifica si estende a tutti i tipi di interventi, dai più semplici, come la sostituzione di una lampadina, ai progetti più complessi e costosi.
È importante notare che la verifica deve essere effettuata anche in caso di subappalto, fatta eccezione per le imprese in possesso di attestazione SOA (un’alternativa alla patente a punti).
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