Un gruppo di persone ha bloccato l’attività del Dipartimento di Veterinaria della Federico II. Dopo l’irruzione otto tra docenti ed operatori refertati in ospedale. Sul posto i carabinieri che hanno poi fermato due donne e due uomini
È di otto persone ferite e che si sono fatte refertare in ospedale e di quattro arrestati il bilancio di un’aggressione senza precedenti agli operatori della clinica veterinaria universitaria di Napoli da parte di individui che hanno fatto irruzione nel Dipartimento di Veterinaria della Federico II nella mattinata di lunedì. Motivo: attribuivano al personale sanitario la responsabilità del decesso del loro cane, da qualche giorno seguito dai veterinari della clinica che offre anche un servizio pubblico su prenotazione. Tra le persone rimaste contuse vi è la direttrice della clinica, Monica Cutrignelli, raggiunta da pugni e calci per aver cercato di opporsi alla furia degli aggressori venendo in soccorso dei suoi collaboratori, un medico veterinario ed un borsista di ricerca. Picchiati anche un addetto alla vigilanza, un addetto alla portineria e una studentessa.
Gli autori dell’irruzione, sei-sette persone, sono entrati all’improvviso minacciando e mettendo le mani addosso a chiunque cercasse di fermarli. «M’avit fatt murì ‘o can, mo’ v’aggia accirere» («Siete i responsabili della morte del mio cane, ora io uccido voi»), gridava una donna. Scene di violenza, anche verbale, riprese dai telefonini degli studenti e poi finite sui social. Gli aggressori sono poi stati identificati dai carabinieri e quattro di loro, due uomini e due donne, arrestati e posti ai domiciliari in attesa di giudizio. Potrebbero rispondere anche di interruzione di pubblico servizio: l’intera struttura è rimasta bloccata per alcune ore e sono state sospese le attività didattiche e anche di assistenza agli animali anche dopo che sul posto sono arrivate le forze dell’ordine.
Tutto ha avuto inizio senza alcun preavviso a metà mattinata, quando il gruppo di persone ha fatto irruzione nel chiostro storico della struttura universitaria adiacente a via Foria. I facinorosi addebitavano ai sanitari della clinica veterinaria universitaria la morte del loro animale, un cane di 14 anni con varie patologie e peraltro, come filtra da fonti universitarie, tetraplegico e da tempo immobile. Il cane da alcuni giorni era stato preso in cura nella struttura. A farne le spese solo stati alcuni studenti che in quegli istanti hanno provato a frapporsi tra le persone giunte nel Dipartimento e gli operatori sanitari ma anche la direttrice della clinica, Monica Cutrignelli, e il presidente dell’Ordine dei veterinari della provincia di Napoli, Luigi Navas, docente e arrivato in soccorso dei colleghi. Entrambi si sono fatti medicare in ospedale qualche ora dopo assieme ad altri due operatori della clinica veterinaria.
Le scene di violenza non si sono concluse nemmeno all’arrivo dei carabinieri e tentativi di nuove aggressioni si sono ripetuti all’interno del chiostro del Dipartimento, mentre tutti gli studenti erano ormai usciti dalle aule richiamati dalle urla che provenivano dal piano terra. Il direttore del Dipartimento di Veterinaria, Aniello Anastasio, si è detto sconcertato per quanto accaduto e nell’esprimere la condanna dei fatti ha espresso solidarietà e vicinanza agli studenti e agli operatori vittime di aggressioni che a Napoli e in Campania sono purtroppo all’ordine del giorno ma negli ospedali. È la prima volta che un episodio del genere si verifica infatti in una clinica per animali. Agli operatori della clinica veterinaria universitaria è giunta nel pomeriggio anche la solidarietà del segretario della Fp Cgil Campania, Antimo Morlando.
Il professor Anastasio ha poi aggiunto: «Da sempre il nostro Dipartimento affronta situazioni difficili con professionalità e dedizione dimostrando grande apertura verso il territorio che ci ospita. La cartella clinica informatizzata con tutta la storia del cane dal suo arrivo è a disposizione degli inquirenti nella massima trasparenza che da sempre caratterizza l’operato dell’Ospedale Veterinario». Gli operatori aggrediti sono stati interrogati dai carabinieri per fornire la loro versione dei fatti. Con ogni probabilità un fascicolo d’inchiesta sull’accaduto sarà aperto dalla Procura della Repubblica di Napoli.
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