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“Con questo rimpasto Gualtieri ha scelto di far contare di più Sinistra civica ecologista” #finsubito finanziamenti e gestione bed & breakfast


Per il sindaco solo ringraziamenti, per il suo compagno di partito, Massimiliano Smeriglio, che di fatto prende il suo posto solo parole al miele. Chi da questa intervista si aspetta un Andrea Catarci polemico contro Gualtieri, colui che gli ha tolto il ruolo di assessore, resterà deluso. Anche dopo essere stato cacciato dalla giunta e relegato in un ufficio di scopo per il Giubileo non perde il suo animo di uomo squadra, pronto ad accettare le decisioni dell’allenatore e a rispondere presente “come Ranieri ha fatto con la Roma”.

Un uomo squadra che, dalla panchina, ringhia contro chi critica. Dispiaciuto, ma anche convinto che ora questa giunta si sposta sempre più a sinistra, Catarci ci tiene a raccontare il lavoro fatto, a ribadire che no, non è stata una scelta legata al suo operato in questi tre anni. Nello stesso tempo disegna un’amministrazione più attenta all’anima della città, il cui recupero è necessario dopo averne ripristinato, con i cantieri, il corpo.

Andrea Catarci, sono passati sette giorni dall’annuncio della sua sostituzione. Ci spiega come è andata e qual è il suo stato d’animo attuale?

Dopo quasi 3 anni di incarico su un assessorato impegnativo, il sindaco mi ha comunicato la necessità di cambiare il quadro di giunta. Mi ha chiesto di occuparmi di un altro ambito, l’ufficio del Giubileo delle persone e della partecipazione, una specie di Giubileo sociale, prospettandomi un impegno di gestione e coordinamento di questo ufficio. Ho ritenuto altrettanto importante la proposta che mi è stata avanzata. Lo stato d’animo è di chi ha davanti una nuova sfida, con un bilancio estremamente positivo dell’incarico che lascio da un punto di vista umano, politico e dei risultati raggiunti.

Bilancio positivo che è anche del sindaco, almeno a quanto trapela. A questo punto viene da chiedersi: Catarci non poteva restare in giunta? Perché due assessori di sinistra non potevano coesistere?

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Tutti gli elementi di valutazione in tal senso sono in mano al sindaco ed è lui che ha deciso, e io non ho chiesto conto di questa scelta. L’idea che mi sono fatto è che il sindaco fa sì un’operazione legata alle dimissioni di Gotor, ma sfrutta anche l’occasione per dare un giro di vite alla squadra verso la seconda parte del suo mandato. Non dimentichiamo infatti che in questa operazione torna una figura apicale importante come Albino Ruberti, di grandissimo valore. Ma il dato innegabile che si rafforza il rapporto con Sinistra civica ecologista.

L’assessorato rimane sempre uno però

Il mio era un assessorato importante e lo è anche quello che andrà a ricoprire Smeriglio. In più però avremo il compito di gestire il Giubileo delle persone. È evidente la scelta di Gualtieri di aumentare la presenza della sinistra. E a mio avviso non è casuale che i presunti proprietari della sinistra a livello nazionale abbiano reagito in modo polemico e stizzito.

Insomma, secondo lei Gualtieri ha scelto voi e non altri…

Con questa operazione il sindaco ha dimostrato che il rapporto è con chi è effettivamente su Roma e con chi ha governato in questi anni. I fatti dicono che passiamo da una a due postazioni strategiche. Insomma il primo cittadino sta progettando il secondo periodo di mandato, lo fa puntando su Sinistra civica ecologista e io rispondo presente come ha fatto Ranieri con la Roma.

Quindi chi critica questo rimpasto per lei sbaglia?

Trovo irresponsabile da parte di chiunque, rivolgendomi anche ai dirigenti di Avs, criticare il sindaco che è l’unico argine ai governi delle destre a livello nazionale e regionale per le scelte che gli spettano su assessorati e squadra di governo. Si può discutere nel merito sui posizionamenti e i temi politici, senza dubbio. Non però sui giornali e per di più solo di nomi e del fatto che si voglia di più per se stessi, per la propria forza politica. Così si indebolisce sindaco e spirito di coalizione. Per i suggerimenti ci sono le sedi idonee e non sono giornali e social.

Con il sindaco quindi nessuna polemica?

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Assolutamente no, solo ringraziamenti per quanto mi ha permesso di fare. Quando qualcuno fa l’assessore della città che si ama, bisogna solo ringraziare chi gliel’ha permesso.

E con Smeriglio tutto ok?

Smeriglio è mio fratello politico da 40 anni. Anche in questi tornanti complicati, abbiamo discusso, ragionato e deciso insieme.

Cosa vi siete detti?

Che era un’opera di rafforzamento e che per me si trattava di trasformare il mio contributo a questa amministrazione, ma che per Sce era un momento per investire ulteriormente su questa giunta Gualtieri.

Insomma pensa che avrete un maggior peso, magari anche portando delle critiche…

Non siamo sempre d’accordo su tutto con il sindaco: l’abbiamo sempre detto e lo diremo. Sul termovalorizzatore da sempre, ma puntiamo a dare un impulso ulteriore sulla questione sociale, sulla tutela di aree come il pratone di Torre Spaccata, del Fosso della Cecchignola, del pratone vicino al tribunale. Siamo da sempre più vicini di altri alla Roma ecologista, sociale e ambientalista e puntiamo a portare le istanze di questi movimenti sociali in giunta.

Parla di sociale, di rapporto con i comitati, più in generale di realtà a voi vicine. Sul sociale e sulla casa pensa si stia lavorando bene o magari il rimpasto poteva intervenire anche lì? L’operazione di sgombero di viale Pretoriano, per fare un esempio, ha sollevato più di una criticità…

Partiamo con il dire una cosa chiara: lo sgombero di viale Pretoriano è stato un incidente della giunta Gualtieri, una cosa che non doveva succedere. Per il resto i movimenti, come ad esempio quello dell’abitare, non potranno mai appiattirsi totalmente sull’operato della giunta e guai se fosse così. Ci sarà sempre una critica, un incalzare per migliorare ambiti come l’abitare, il reddito, il sociale, l’ambiente che questa giunta ha, rispetto al passato, rimesso al centro delle proprie attenzioni. Non dimentichiamoci infatti che venivamo dagli anni del Movimento Cinque Stelle in cui la conflittualità era altissima. Abbiamo rimesso le cose a posto su questioni come la delibera 140 e stiamo lavorando sull’emergenza abitativa. Certo, si può e si deve fare di più. E, torno a ripetere, la nostra presenza più forte sarà un’ulteriore spinta a mettere al centro l’abitare, lavoro, reddito, periferia e questioni sociali in genere.

Quindi al di là del vostro ruolo più forte, in questi ambiti non c’erano cambiamenti da fare in giunta?

Penso che la squadra che ha creato il sindaco sia una squadra che sta funzionando. Gualtieri ha sempre in mano gli elementi per fare valutazioni. Se servono aggiustamenti lo sa solo lui. Io penso che l’anima sociale di questa giunta e di questo sindaco debba dispiegarsi di più dentro il racconto complessivo, andando a riscoprire l’anima popolare e sociale più profonda della città.

Prima ha parlato di Gotor, Smeriglio, Ruberti. Ha dimenticato Giulio Bugarini che la sostituirà. Qual è il rapporto con lui? Riuscirà a dare continuità al suo lavoro?

Ci sarà un fisiologico periodo di ambientamento. Io e chi ha collaborato con me siamo a disposizione per tutto e stiamo in tal senso preparando dettagliate relazioni. Penso che Giulio farà bene e che andrà in continuità, non fosse altro perché tante cose fatte sono passate anche da lui. Il contratto decentrato, così come tutto quanto condotto sulle politiche del personale, ha avuto il suo ok, è stato lui a fare da tramite con il sindaco.

Quindi non c’è da temere rallentamenti?

Spero di no ovviamente. Le cose sono tante e l’apprendistato è indispensabile. Non dipende solo da Bugarini, ma dai municipi, dal sindaco e da tutti gli attori in campo. Troverà gran parte del lavoro fatto e concluso.

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Ci sono delle urgenze, su tutte il Giubileo. Lei ha lanciato l’accusa: il governo non ha finanziato un solo euro per aumentare il personale. Roma ha fatto tutto da sola. Come arriva la macchina di Roma Capitale al Giubileo da un punto di vista del personale?

Gli anni 2022, 2023, 2024 hanno caratterizzato un’azione della giunta volta a un rafforzamento della dotazione organica di Roma Capitale e alla valorizzazione del personale interno. Il primo impulso sulle politiche del personale è servito per fermare la discesa che si verificava in maniera massiccia dagli anni precedenti legata anche al blocco del turn over: al 31 dicembre 2002 l’organico complessivo contava 27.358 risorse umane e al 31 dicembre 2022 si è scesi fino a 21.857. da novembre 2022 a ottobre 2024 sono state programmate le assunzioni di: 1.458 nel 2022, 1.340 nel 2023, 1.764 per il 2024. Siamo riusciti a rallentare le uscite, passate da 1150 (2023) a meno di 900 (2024 l’anno. Siamo riusciti a rendere più appetibile e ambito il lavoro in Comune attraverso le politiche sul personale, aumentando contemporaneamente i nuovi ingressi.

Però non basta ed è per questo che incalzate il governo Meloni.

Serve una misura straordinaria, ovvero quel piano di assunzioni che chiediamo da un anno al governo. Un governo che trova 800 milioni per fare la Guantanamo albanese e non trova 100 milioni per la sua Capitale che deve ospitare il Giubileo, è un governo che non merita di stare a palazzo Chigi.

Da dove si attingerebbe per il nuovo personale?

C’è la graduatoria degli idonei vigili urbani da esaurire. Per insegnanti ed educatrici abbiamo graduatorie con 5000 persone in attesa. Per i tecnici amministrativi abbiamo esaurito le graduatorie, ma nella nostra proposta l’idea è di andare a pescare in quelle Ripam, quelle della pubblica amministrazione. Quindi se la scusa è questa, al massimo potrebbe riguardare gli amministrativi, ma la soluzione anche in questo caso c’è.

Servizi anagrafici, a che punto è il lavoro per abbattere le liste d’attesa per le carte d’identità?

Ne parlo con orgoglio perché penso sia stato fatto un lavoro straordinario, in un ambito che è visto storicamente come ostico. Quest’anno prevediamo di rilasciare 360.000 carte d’identità elettroniche, dopo le 340.000 dell’anno scorso dove già si era registrato un enorme aumento. I tempi di attesa ormai non possono superare le sei settimane perché oltre le 6 settimane non vengono forniti slot e compare un lucchetto.

Quello del lucchetto potrebbe sembrare un trucco per non ricevere critiche…

Certo, la comparsa del lucchetto è un elemento negativo. I tempi di attesa però, è un fatto, sono in continua riduzione e con i municipi che stanno riorganizzando le proprie modalità miglioreranno ancora. Noi li rileviamo tre volte al giorno, tutti i giorni e abbiamo ampia documentazione che dimostra un miglioramento su questo ambito.

Abbiamo anche mostrato con delle inchieste su RomaToday Dossier che c’è chi approfitta di questi problemi per guadagnare

Dopo le inchieste giornalistiche che hanno evidenziato situazioni di questo tipo, abbiamo fatto due esposti alle autorità competenti. Mi sento di dire che il nostro lavoro, le modifiche operative e la riduzione dei tempi stia di fatto togliendo spazio anche a queste situazioni. Mi rivolgo ai romani e invito tutti ad andare sul sito di agenda Cie e di non spendere neanche un euro per quello che è un diritto.

Come sta andando la residenza agli occupanti?

Da quando è stato approvato il decreto Lupi nel 2014 ho sempre pensato che fosse una iattura umana prima ancora che politica. Quando il sindaco ha firmato la direttiva per la residenza agli occupanti, sono stato felice di prendere in carico la materia. Abbiamo messo giù una modalità di esecuzione, in accordo con tutti gli enti. Da dicembre 2022 l’abbiamo ritoccata più volte, estendendola anche a chi, per esempio, vive in stabili sotto sequestro. Un mese fa eravamo a 3700 persone che hanno potuto chiedere il medico di famiglia, l’acqua, che hanno potuto mandare i figli a scuola. Abbiamo permesso ai cittadini più deboli di poter usufruire di diritti fondamentali. Siamo orgogliosi di questo lavoro.

Pensa che su questo lavoro Bugarini, che ha sensibilità diverse dalle sue, continuerà con la stessa intensità?

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Penso di sì. La strada è tracciata. Io ho attuato la volontà del sindaco che ha firmato la direttiva. Penso che Giulio Bugarini, in sintonia con quello che il sindaco ha deciso e che io ho portato avanti, continuerà in questo percorso. Così come farà anche su altri due pezzi fondamentali come la riforma della residenza virtuale e sulla cittadinanza.

Su quest’ultimo punto si può dire che siete stati creativi…

Insieme all’anagrafe ci siamo inventati i giuramenti collettivi, concordati con Prefettura e ministeri. Abbiamo recuperato completamente l’arretrato di oltre 2000 persone, ereditato dal periodo pandemico. Sono state organizzate 6 celebrazioni con la media di 125 giuramenti a cerimonia per un totale di 750 giuramenti ulteriori rispetto a quelli previsti in agenda ordinaria. Attualmente stiamo garantendo la possibilità di prestare giuramento entro i 6 mesi seguenti il decreto del Presidente della Repubblica, come previsto dalla normativa. È stato inoltre attivato il servizio di prenotazione digitale del giuramento di Cittadinanza, tramite il portale istituzionale.

Parliamo della delega ai 15 minuti su cui tanta ironia è stata fatta. In quest’ultimo anno le battute sono diminuite e se ne sente parlare meno. Cosa è successo?

Le dico innanzitutto che continuerò a portarlo avanti nel mio nuovo incarico. Se n’è parlato con meno ironia perché siamo riusciti a far capire che si tratta di politiche della prossimità. Si è usciti dalla logica e dall’equivoco dei 15 minuti legati solo alla mobilità e si è andati più sul concreto con l’avvio di lavori – penso ad esempio a fogne e acqua che abbiamo portato in municipi prima non serviti – e con il cambio di un paradigma. Oggi servizi, opere, idee vengono pensati prima di tutto nell’ottica di pensare servizi lì dove mancano.

I quartieri al centro insomma

I quartieri sono i luoghi della vita delle romane e dei romani, in cui in prospettiva futura vanno indirizzate le politiche per la prossimità e i 15 minuti. Tutto il lavoro fatto è contenuto in un’ebook “Roma a portata di mano: la città dei 15 minuti”, articolato in 3 sezioni: la prima, in cui vengono presentate esperienze internazionali e confronti tra città; la seconda, con uno sguardo su Roma e sull’approccio originale seguito nelle politiche per la città dei 15 minuti; la terza, con schede sintetiche contenenti le più significative opere, servizi e attività di prossimità realizzate e avviate in città, municipio per municipio. L’ebook è liberamente scaricabile dal portale istituzionale.

C’è stata anche una revisione della città sulle mappe

Abbiamo continuato la ricognizione dei quartieri dei 15 municipi, avviata a fine 2023, volta a fotografare i cambiamenti intervenuti sul territorio comunale a 47 anni dalla definizione delle zone urbanistiche. Il lavoro preliminare di analisi, condotto insieme ai municipi, ha fatto emergere la presenza, di 298 quartieri e 22 rioni, a fronte delle 155 zone urbanistiche del 1977. insieme alle Università Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre e all’ISTAT prosegue il lavoro per definire i confini tra i quartieri e organizzare gli incontri partecipativi con i Municipi e la cittadinanza.

In quest’ottica va anche tutto il tema del decentramento amministrativo

Rafforzare i municipi e valorizzarne l’azione come organi di governo locale, in sinergia con il Campidoglio, è uno dei grandi obiettivi della consiliatura. Abbiamo discusso con i Presidenti dei municipi a partire dalla bozza di nuovo Regolamento del Decentramento Amministrativo elaborata dall’Osservatorio. Ne è uscita una versione modificata che sarà ulteriormente analizzata nelle prossime sedute della Consulta dei Presidenti, per approvare il testo da inviare alla giunta, alle commissioni consiliari competenti e all’Assemblea Capitolina.

Il Giubileo cosa porterà nei singoli municipi?

Grazie alla collaborazione con il Vicariato e la struttura commissariale per il Giubileo, che hanno messo a disposizione un finanziamento complessivo di 15 milioni di euro, abbiamo lavorato insieme a tutti i municipi per individuare e realizzare un’opera nel proprio territorio considerata di particolare interesse per la comunità locale. Sono stati prioritariamente scelti interventi di riqualificazione di spazi urbani e mercati rionali, recupero di edifici e aree in disuso, valorizzazione di giardini e spazi esterni, rimozione delle barriere architettoniche, realizzazione di zone ciclabili e pedonali. Parecchi cantieri sono aperti.

Cosa farà Andra Catarci dal 28 ottobre?

L’incarico che ricoprirò è quello di strutturare, ordinare e gestire il Giubileo delle persone e della partecipazione. Il Giubileo sociale per dirla banalmente. In sostanza quell’anima sociale che i movimenti e noi di Sinistra civica ecologista abbiamo sempre individuato in questi anni mancare a questo evento, con i cittadini costretti a subire anziché vivere l’evento. La sfida, per me eccezionale, sarà proprio questa: costituire le reti sociali che permettano alla cittadinanza di vivere il Giubileo senza subirlo. Si tratta della cabina di regia attorno alla vita dei quartieri e dei municipi.

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Non siamo un po’ in ritardo?

Ovviamente il tempo è poco. È chiaro che partiamo in ritardo, ma quest’ufficio servirà anche in futuro al lancio e allo sviluppo ulteriore delle politiche della partecipazione, delega che porto con me dall’attuale incarico.

Lavorare con le autorità religiose per lei sarà una novità…

Sì, è vero, ma la cosa non mi spaventa, anzi. Per darle una notizia ho chiesto al sindaco e ottenuto che nel mio ufficio potesse collaborare don Mattia Ferrari, parroco di Mediterranea, attivista di Spin time, elemento fondamentale per un ufficio che voglia mantenere i legami con le autorità ecclesiastiche. Collaborerà in forma gratuita.Le autorità ecclesiastiche stanno valutando la modalità più opportuna per questa collaborazione. 

C’è tanta passione nel suo lavoro, nel suo racconto. Tutto questo stride un po’ con la serenità con cui sembra aver preso la scelta del sindaco Gualtieri. A fine intervista ci dice come sta davvero?

Mi dispiace non portare a compimento delle cose fatte per come le avevamo programmate, su tutte il piano straordinario per il personale, è una cosa che non può non darmi dispiacere. Però la politica è imprevedibile e in questo caso l’imprevedibilità ha coinvolto me. Mi porto dietro l’arricchimento umano di questi anni e porterò questa umanità nella mia nuova sfida.

Davvero non le dispiace?

C’è un pezzo di nostalgia, di mancanza, di amputazione di non completare questi cinque anni. Non lo dico con vena polemica, ma con dispiacere per tutte le persone con cui avevamo intrapreso sfide e programmi che comunque cercherò di contribuire a portare avanti ugualmente. La passione di cui parlava è essenzialmente quella per la mia città e per tutte le sue componenti e non verrà mai meno,  perché Roma o la si ama del tutto o non la si ama.



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