Si apre con Antonio Don Coluccia lunedi 21 ottobre al teatro Massimo di Pescara e martedi 22 ottobre all’Istituto “Di Poppa” di Teramo la seconda settimana del 32° Premio Borsellino che sta riscuotendo in ogni suo incontro un grande successo, a testimonianza del fatto che c’è sempre più la consapevolezza che è veramente fondamentale ritrovarsi con le nuove generazioni e far sì che il ricordo non sia semplicemente una commemorazione ma un tramandare i valori per i quali sono morti magistrati e forze dell’ordine, e agire nel quotidiano.
Difficile descrivere in poche parole il sacerdote pugliese il prete che ha subito due attentati ed oggi è super scortato, ha fondato l’Opera Don Giustino per assistere i giovani senza lavoro, ex detenuti ed ex tossicodipendenti, le ragazze ex prostitute che si batte contro la crisi educativa e sociale nella periferia romana e contro la droga nelle piazze di spaccio più grandi d’Europa, San Basilio, Tor Bella Monaca, un prete sempre presente nei contesti di degrado. Un novello san Francesco in chiave antimafia, un predicatore armato di megafono che sogna di convertire gli spacciatori, sfidandoli nei loro quartieri.
E lui il testimonial scelto per “muoversi e non solo commuoversi”. Per ricordare a tutti quello che è successo a Pescara ma continua a succedere in ogni angolo sul far della sera, piazza Garibaldi assediata dagli spacciatori , piazza Garibaldi in mano alle gang della microcriminalità di persone senza scrupoli , Colleparco e viale Crucioli aggredite dai furti continui, San Nicolò con un furto di auto al giorno .
Non basta lamentarsi . Occorre reagire e denunciare occorre chiedere a gran voce un numero sufficiente di telecamere (vere e funzionanti) per aiutare le forze dell’ordine che fanno il loro dovere con spirito di servizio ma non possono coprire ogni angolo del territorio ogni minuto. Occorre una presa di coscienza forte dei cittadini per affrontare il dramma della sicurezza e portare all’attenzione di tutti la crescente preoccupazione per la sicurezza nelle città. Questa non è solo una percezione, ma una realtà tangibile che richiede un cambio di paradigma culturale e sociale oltre che repressivo e un impegno più deciso da parte di tutti, non demandabile. Basti pensare allo spaccio davanti le scuole e ai tanti borseggi, da parte delle baby gang, in aumento anche nelle zone centrali, contribuendo a una crescente insicurezza oramai sempre più tangibile. Tutto legato ad un comun denominatore: la droga. Quindi la mafia. La mafia è un nemico che può essere sconfitto dal mondo della scuola che ha una funzione fondamentale. La scuola – che ha questo compito specifico – ha dimostrato di poter svolgere questo compito grazie al grande impegno di docenti e studenti per un Paese libero dall’illegalità. Perché la criminalità organizzata che inquina e stupra la nostre città con la droga, l’usura e l’immigrazione clandestina può essere sconfitta se l’intera società acquista consapevolezza e si mobilita. La cerimonia di Premiazione che chiuderà la 32 edizione si svolgerà venerdi 25 ottobre dalle ore 10,00 nel teatro de L’Aquila con la presenza del direttore generale della pubblica sicurezza (capo della Polizia) Prefetto Vittorio Pisani .
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