Capalbio non è più trendy a sinistra? Un noto frequentatore della spiaggia radical chic, e ormai padre storico della sinistra, ha infatti deciso di vendere la casa che aveva non distante, per una somma che sfiora il milione di euro. Almeno, aggiungendoci anche l’appartamento torinese, anche quello venduto. Un Piero Fassino dunque molto attivo nel mattone, questa estate.
A raccontarlo è la testata on line Open, fondata da Enrico Mentana, che fa riferimento alla dichiarazione dei redditi sul 2023 appena depositata, come da prassi, dal parlamentare ed ex sindaco torinese. Oltre al reddito di 144mila euro, Open annota che Fassino ha venduto il casale che aveva in Toscana, a Scansano in provincia di Grosseto. “non lontano dalla spiaggia di Capalbio frequentata” scrive Open. Diciamo a tre quarti d’ora di auto. Si tratta di una proprietà acquistata nel 2003 assieme alla moglie Anna Maria Serafini, con un mutuo da 800mila euro presso Monte Paschi di Siena.
Ora, il casale immerso nei colori della Maremma è diventato di proprietà di una coppia di parigini, che hanno pagato la somma di 760mila euro, più 20mila per il terreno circostante. Saldato il mutuo con MPS, a Fassino e la moglie sono rimasti 404.145,64 euro. Non male, insomma. Non è nota invece la somma per la quale è stato venduto l’appartamento di corso Mediterraneo a Torino, che Fassino aveva ereditato dalla mamma Carla Grisa: 92 metri quadrati, piano alto, attiguo a quello dove vive lui peraltro.
“Vale 3.108 boccette da 100 ml di Chance di Chanel” ironizzano quelli di Open, ricordando la disavventura dello scorso aprile di Fassino, fermato al duty free dell’aeroporto di Fiumicino con una boccetta di quel profumo in tasca. “Un malinteso” aveva sostenuto il parlamentare, che era in procinto di partire per Bruxelles. In sostanza, mentre curiosava, aveva ricevuto una telefonata e, nel rispondere, forse aveva messo in tasca il profumo. Spiegazione che aveva spinto qualcuno – con inopportuna malizia – a chiedersi: se cerchi, magari, un regalo per tua moglie, non dovresti prenderlo al ritorno?
In ogni caso, da quella vicenda Fassino è da poco uscito, evitando uno spiacevole processo con un risarcimento di circa 500 euro (sarebbe costata meno la boccetta). La vendita del buen ritiro in Maremma, invece, risale agli inizi di luglio.
In compenso, la Procura di Torino ha presentato ricorso contro il proscioglimento di Fassino, ma anche di Sergio Chiamparino e Chiara Appenino, nell’inchiesta smog, per i mancati provvedimenti presi contro il dilagare dell’inquinamento. Non c’è pace, insomma.
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