Augusto Sartori, nato a Ventimiglia ma residente da oltre trent’anni a Santa Margherita dove è imprenditore nel settore della ristorazione, è assessore regionale dal 2022. In precedenza è stato anche consigliere regionale, consigliere provinciale, consigliere e assessore comunale a Santa Margherita Ligure, presidente Ascom di Santa Margherita Ligure, presidente dell’Area Marina Protetta di Portofino, vicepresidente del Parco di Portofino e consigliere nazionale di Federparchi. E’ candidato con Fratelli d’Italia a sostegno di Marco Bucci. Glki abbiamo rivolto alcune domande.
Innanzitutto ci dia un motivo per votare Bucci e Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali del 27 e 28 ottobre. “Bisogna votare Bucci per guardare avanti e non tornare indietro come ci porterebbe la sinistra ligure che non ha idee e sa dire solo “no” ai progetti. Negli ultimi anni questa amministrazione ha invece fatto tantissime cose positive e deve quindi continuare a lavorare in questa direzione per la Liguria. Dico di votare Fratelli d’Italia perché Giorgia Meloni è un grande leader politico e un ottimo presidente del consiglio rispettato anche a livello internazionale. Inoltre mi fa piacere ricordare che l’attuale Governo esprime diversi ministri che amano la Liguria”.
Ora ci dia un motivo per votare lei… “Da due anni sono assessore regionale con deleghe al Lavoro, ai Trasporti e al Turismo e quindi anche io vorrei continuare nell’opera di rinnovamento della nostra regione e a lavorare anche per il Tigullio, territorio che amo moltissimo”.
Che bilancio può fare dell’attività svolta in questi due anni in qualità di assessore regionale? “Sono stati anni positivi e importanti, ho trovato subito un gruppo di lavoro che mi ha accolto come un amico e come un collaboratore importante nonostante fossi l’ultimo arrivato. Con i miei colleghi assessori ha lavorato sempre in sinergia senza mai una discussione e rispettando il lavoro di ognuno. Vorrei citare due cose delle quali sono particolarmente orgoglioso. La prima è l’aver completato, quest’anno nei tempi previsti, la consegna dei 48 nuovi treni regionali come stabilito dal contratto stipulato nel 2018 tra la Regione Liguria e Trenitalia. Oggi abbiamo la flotta più giovane d’Italia: sette anni fa, invece, era una delle più vecchie per colpa della noncuranza del centrosinistra che ci ha governato per anni. La seconda cosa è la riapertura della Via dell’Amore: io ho solo messo la ciliegina sulla torta con l’organizzazione della festa a fine luglio ma è stato un lavoro fatto da più assessorati con grande sinergia. Dopo dodici anni finalmente abbiamo riaperto un luogo simbolico conosciuto in tutto il mondo: quella giornata sarà un ricordo indelebile che mi porterò sempre nel cuore”.
Il Tigullio è cresciuto tanto in questi anni soprattutto dal punto di vista turistico. Dove però si può ancora migliorare? “Il Tigullio è cresciuto tantissimo così come in generale la nostra regione: non c’è provincia che negli ultimi anni non sia cresciuta, basti pensare che nel 2023 in Liguria abbiamo registrato il record di 16 milioni di presenze turistiche. Però si può migliorare sotto alcuni aspetti. In primis con la destagionalizzazione: cioè avere un turismo 365 giorni all’anno e non solo d’estate, stagione “clou” in Liguria. Su questo ho lavorato intensamente anche con strumenti mirati come il Patto del Lavoro nel Turismo che prevede incentivi alle imprese del comparto per favorire contratti a tempo indeterminato o comunque piuttosto lunghi. L’obiettivo di tenere “aperta” tutto l’anno la Liguria è ambizioso ma penso che tra alcuni anni si potrà raggiungere. In secundis bisogna puntare sempre di più ad un turismo mirato alla totalità del territorio. La nostra costa è il punto di forza della Liguria con il record di Bandiere Blu ma è necessario che vada valorizzato ancor di più l’entroterra come meta turistica, già apprezzata soprattutto dagli stranieri. In terzo luogo ritengo che bisogna far crescere ancora di più il livello delle nostre strutture ricettive. Allungare la stagione e migliorare la qualità significa aumentare i posti di lavoro nel settore. Al netto di tutto ciò, deve far riflettere gli elettori che, a differenza dei nostri avversari di sinistra, siamo solo noi a ritenere il turismo un settore di primaria importanza per lo sviluppo economico della Liguria”.
Nel caso fosse riconfermato assessore regionale ci dica la prima cosa che farà. “La prima cosa che farò, e lo dico simpaticamente, sarà quella di festeggiare una vittoria complicata che sembrava impossibile qualche mese fa. Dal punto di vista operativo, la prima cosa che farò riguarderà le politiche del lavoro. Mi impegnerò per implementare Gol, il programma ministeriale “Garanzia occupabilità lavoratori” di cui già la Liguria è tra le Regioni più virtuose d’Italia per quel che concerne il conseguimento degli obiettivi prefissati. Grazie a Gol, infatti, in due anni sono state prese in carico dai nostri rinnovati Centri per l’impiego quasi 50 mila persone, di cui circa 18 mila nel 2024. Una manovra che ha contribuito a far crescere l’occupazione in Liguria del 13% e a far scendere la disoccupazione del 23%, numeri eccellenti ma che non bastano: avere un lavoro sicuro dovrà essere una certezza”.
Nel caso dovesse vincere Orlando cosa prevede per la Liguria? “Temo che si tornerebbe ad un grigio e triste passato di una sinistra che non guarda più agli interessi dei lavoratori e del territorio ma che punta a tematiche che non coincidono con i reali interessi dei cittadini. Inoltre temo che se dovesse vincere la sinistra verrebbero meno tanti progetti che sono in divenire: la coalizione di centrosinistra è formata da tante anime politiche e sociali contrastanti che porteranno solamente ad una fase di stallo a discapito dello sviluppo della Liguria”.
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