(di Cesidio Vano) La vicenda dell’appalto (scaduto a fine dello scorso giugno) per la gestione dell’autovelox, che il comune di Monte San Giovanni Campano è autorizzato a collocare sulla superstrada Frosinone-Sora (in località Porrino), ha fatto parlare di sé nei giorni scorsi (leggi qui e qui): dal 1° luglio e fino a metà ottobre scorso l’apparecchio per il rilevamento della velocità è stato spento. L’autorizzazione prefettizia scade il 31 dicembre prossimo e l’ente comunale ha potuto fare solo una ‘mini-gara’ per assegnare la gestione da settembre (poi si è arrivati al 15 ottobre) a fine anno.
Ma nello sfogliare delibere e determine comunali relative a questa vicenda, ci siamo imbattuti in un atto che lascia un po’ perplessi: delle centinaia di migliaia di euro che il comune stacca come verbali per infrazione al codice della strada verificati con l’autovelox, quante in realtà ne incassa veramente?
Ad esempio a leggere la determina n. 109 dello scorso 25 settembre, firmata dal dirigente della Polizia locale, si apprende che, relativamente ai verbali staccati nel 2020 – e quindi di prossima prescrizione quinquennale se non passati alla riscossione coatta – mancano all’appello oltre 530.000 euro di pagamenti (535.432,82 per l’esattezza), che debbono considerarsi comprensivi dell’importo della sanzione (la metà del massimo edittale), più maggiorazioni e spese. Non sono comunque pochi, perché mediamente, 5 anni fa, il Comune di Monte staccava annualmente verbali tra i 600.000 e i 500.000 euro. Se ancora ne deve intascare 500.000, viene il dubbio che qualcosa non abbia funzionato come avrebbe dovuto. E in più il privato che ha fornito il servizio è stato pagato, in attesa che i multati facciano la loro parte pagando il comune.
Infatti (i dati relativi al 2020 non sono disponibili) ma nel 2021, il comune ha dichiarato proventi complessivi delle sanzioni derivanti dall’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità di cui all’art.142, comma 12-bis (autovelox fisso), comminate dai propri organi di polizia stradale sulle strade di competenza e in concessione per 658.317,34 euro; nel 2022 per 559.844,27 euro; nel 2023 per 331.171,54 euro. In media 516.000 euro all’anno. Nel 2020, non ne ha incassati 535.000, che pure ‘puliti’ da maggiorazioni e spese, rappresentano una bella fetta (se non quasi l’intera torta) dei verbali emessi.
Ora la ‘patata bollente’ finisce nelle mani dell’Agenzia delle Entrate-riscossione che proverà ad incassare il dovuto dagli automobilisti con il piede pesante tramite ruolo e cartella esattoriale. Ci riuscirà? Di Certo i tempi non saranno brevi.
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