La scrittrice ha ottenuto l’ambito riconoscimento con il romanzo “I giorni di Vetro”
Nicoletta Verna con il romanzo “I giorni di Vetro”, edito da Einaudi, ha vinto la ventesima edizione del Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni – Città di Lecco al romanzo storico, organizzato da 50&Più di Confcommercio Lecco. Con cinquanta voti ha preceduto Marco Cassardo, autore di “Eravamo immortali” , edito da Mondadori ( 26 voti) e Daniele Pasquini, con il romanzo “Selvaggio West” edito da NN (24 voti). Ancora una volta, come da tradizione del premio, lo spoglio delle schede, votate dalla giuria popolare, è avvenuto in diretta, mentre i tre scrittori finalisti rispondevano alle domande di Stefano Motta, membro della giuria tecnica.
La cerimonia ha avuto luogo nella sala conferenze del Palazzo del Commercio, in piazza Garibaldi a Lecco. Dopo i saluti di Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco, Simona Piazza, assessore alla cultura del Comune di Lecco, Eugenio Milani, presidente di 50&Più, e Giorgio Cortella a nome di Acinque Energia, si è entrati nel vivo della serata, che ha visto protagonisti i tre scrittori finalisti. Ha innanzitutto parlato dei loro tre romanzi, Ermanno Paccagnini, presidente della giuria tecnica, e si è poi data voce agli autori. Tutti e tre hanno innanzitutto parlato del loro rapporto con Alessandro Manzoni, a cui il premio è intitolato.
«Durante il liceo – ha detto Cassardo – Manzoni mi era rimasto piuttosto distante, poi da grande l’ho amato moltissimo ed ho compreso la sua modernità». Nicoletta Verna da brava “secchiona”, come lei stessa si è definita, ha ammirato Manzoni sin dalle scuole superiori: «Mi ha sempre impressionato la sua visione della carità e lo dice una che non è credente. Mi ha fatto amare la letteratura e quella narrazione che non fa sconti neppure alla violenza». Daniele Pasquini ha avuto un rapporto controverso col Manzoni da studente, poi ne ha recuperato la grandezza: «Io stesso per il mio romanzo ho risciacquato i panni nel Mississippi, nel senso che ho guardato al romanzo americano di frontiera. In questo senso, la lezione che Manzoni ci dà nell’uso della lingua è unica».
S’è poi passati a parlare dei romanzi finalisti. Cassardo ha presentato il suo romanzo che poteva essere ambientato solo a Torino, mentre Nicoletta Verna ha collocato le vicende della sua storia in Romagna: «Io sono cresciuta a Castrocaro e molte delle storie che si trovano nel romanzo le ho sentite nella mia famiglia ed in quelle dei miei nonni». Daniele Pasquini, invece, ha messo nelle sue pagine quel genere western di cui si è appassionato: «Una serie di suggestioni mi ha portato alla Maremma di fine Ottocento e al preciso momento storico in cui il Far West, attraverso il circo di Buffalo Bill, arrivò in Italia». La premiazione finale ha poi chiuso la ventesima edizione del premio.
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