«Siamo pronti a ricevere e ad ascoltare i sindaci. La nostra amministrazione ha sempre perseguito la strada del dialogo e della collaborazione e lo faremo anche in questa occasione». Parola di Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione e assessore con delega anche allo Sviluppo economico.
Questa volta la questione sul tavolo è quella della “Zls”, zona logistica semplificata, una sorta di area privilegiata in cui scatterebbero benefici per aziende e industrie: dal credito d’imposta alle agevolazioni per gli investimenti, anche con incentivi finanziati con risorse regionali, fino alle semplificazioni burocratiche. Non solo questo, però: si getterebbero le basi per creare una fascia doganale interclusa, che consentirebbe ulteriori vantaggi fiscali. Una serie di misure, dunque, che potrebbero rappresentare una spinta per il rilancio dell’economia e dell’occupazione dei territori. Soprattutto per quello ciociaro, da anni in sofferenza anche per carenza di infrastrutture logistiche e strategiche e in cui il capitolo lavoro è diventato un’urgenza impellente per evitare, come paventato da più parti, il rischio deindustrializzazione.
Nei giorni scorsi, infatti, dopo mesi di lavoro, portato avanti anche con riunioni con forze politiche e associazioni datoriali, la Regione, licenziando una delibera di giunta, ha chiesto al governo di istituire la “Zls” per 49 comuni del Lazio. In Ciociaria, in base ad alcuni criteri di valutazione, ne sono stati selezionati quattordici, dal Frusinate al Cassinate: Anagni, Cassino, Ceccano, Ceprano, Ferentino, Frosinone, Patrica, Piedimonte San Germano, Sant’Andrea del Garigliano, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Apollinare, San Giorgio a Liri, San Vittore del Lazio e Villa Santa Lucia.
Nella mappa, però, non figurano Sora, Isola del Liri, l’hinterland della città fluviale, la Valle del Liri e alcuni centri del Cassinate, compresi i cinque che ricadono nel distretto industriale del marmo di Coreno. Un aspetto che ha colto di sorpresa i rispettivi sindaci, che hanno scritto alla vicepresidente della Pisana e al governatore Rocca. Temono riflessi negativi sul piano della tenuta del tessuto produttivo attivo nei comprensori fuori dalla geografia della “Zls”, contenuta nell’atto approvato dall’Esecutivo regionale. Questo anche in virtù di un altro elemento, ossia che le confinanti Abruzzo, Molise e Campania sono state ricomprese nella “Zes unica”, zona economica speciale, che prevede per le imprese particolari condizioni favorevoli, fiscali e amministrative, per quanto riguarda investimenti e attività di sviluppo.
«I nostri territori vantano una significativa presenza di siti produttivi e industriali. L’esclusione dalla “Zls” rischia di penalizzarli ulteriormente, creando un divario che potrebbe influire negativamente sulla competitività delle imprese locali» hanno scritto nove sindaci del Sorano, chiedendo la revisione della perimetrazione dell’area e un incontro con la vicepresidente Angelilli. La stessa richiesta è stata avanzata dai primi cittadini di dieci comuni del Cassinate, che hanno inviato una lettera anche al presidente Rocca.
LA VICEPRESIDENTE
La numero due della Pisana ha annunciato che presto vedrà gli amministratori locali per affrontare l’argomento: «C’è la massima disponibilità a fare il punto della situazione con i sindaci e a valutare cosa, eventualmente, si può migliorare – ha spiegato Angelilli -. Li incontrerò per raccogliere proposte e istanze: vedremo cosa emerge, su quali soluzioni si può ragionare e poi si deciderà il da farsi. Lunedì (domani, NdR) farò partire le lettere per aprire il confronto. La “Zls” – sottolinea – è una misura pensata per le aziende, non per il territorio. Per la definizione dell’area bisogna tener conto del limite massimo di estensione, fissato in 5.709 ettari. Non vogliamo fare come l’amministrazione di centrosinistra di Zingaretti che, nel 2022, sulla “Zls” aveva presentato una proposta ritenuta irricevibile e dunque bocciata dal governo Draghi: noi vogliamo essere promossi».
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