“Il servizio di refezione scolastica proposto dall’amministrazione comunale di Montesarchio è stato progettato, in attuazione del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, sulla base dei criteri ambientali minimi per la ristorazione collettiva resi obbligatori come strumento di attuazione dello sviluppo sostenibile e di educazione alimentare nelle mense scolastiche.
La funzione principale della mensa scolastica – scrive la maggioranza replicando all’opposizione – è, infatti, quella di promuovere l’educazione ad un’alimentazione sana in tutti gli alunni, senza discriminazioni derivanti da una differente estrazione sociale. I criteri ambientali minimi obbligatori per le mense scolastiche prevedono, per questo, l’obbligo di utilizzare alimenti e prodotti aventi determinate qualità e caratteristiche. Per esempio, le uova devono essere biologiche al 100%, frutta, ortaggi, legumi e cereali devono essere di produzione biologica per almeno il 50%, la carne bovina deve essere biologica per almeno il 50% in peso. Questo obbligo di legge, di cui l’amministrazione condivide gli obiettivi e finalità in tema di sostenibilità ambientale e di educazione alimentare di bambini e ragazzi, porta però con sé un inevitabile incremento dei costi dovuto ai maggiori prezzi degli alimenti di produzione biologica rispetto a quelli che biologici non sono.
Costi che ricadono sui Comuni. Lo Stato, infatti, ha pure istituito un fondo per sostenere le mense biologiche, ma con una dotazione minima, tant’è che il Comune di Montesarchio, che si è subito attivato per accedere a questo fondo, ha ottenuto un contributo di appena 7mila euro. A questo piccolo contributo l’amministrazione ha aggiunto risorse del bilancio comunale, ulteriori rispetto a quelle stanziate per l’anno scolastico 2023/2024, arrivando a stanziare circa 80mila euro all’anno, con il fine di neutralizzare, in particolare per le fasce più deboli della popolazione, o comunque calmierare il costo del pasto che, per via dell’obbligo di utilizzare, con percentuali sempre crescenti, alimenti e prodotti biologici nelle mense scolastiche, è salito a € 5,67.
Per questo – continua la nota – è stata anche introdotta un’agevolazione per la fascia di ISEE, da euro 15mila ad euro 21mila, fascia prima non inclusa tra quelle che avevano diritto ad agevolazioni. La minoranza consiliare ha fortemente richiesto nell’ultimo Consiglio Comunale di attenzionare la qualità dei prodotti e del servizio della mensa scolastica salvo poi strumentalizzare un servizio di primaria importanza per i piccoli studenti, che l’attuale amministrazione, peraltro, ha inteso erogare proprio con livelli di qualità sempre migliori.
Le recenti dichiarazioni della minoranza appaiono, pertanto, quanto meno inopportune oltre che tendenziose, dando i numeri. Il contributo dello Stato, infatti, è di 7mila euro e non 156mila euro come riportato in un comunicato della minoranza. Anche i raffronti proposti dalla minoranza (in cui si confonde per di più il reddito delle famiglie con l’ISEE) con realtà più piccole o più grandi della nostra Città lasciano il tempo che trovano, trattandosi di numeri e caratteristiche del servizio non confrontabili. Ricordiamo, infatti, che oltre a Montesarchio, l’unico altro Comune inserito nell’elenco delle mense Biologiche è Bucciano che però sappiamo avere un numero di utenti e, quindi, di pasti somministrati, non raffrontabile con quello del nostro Comune. Per andare nello specifico 14.400 pasti annui a Bucciano contro i 76.380 pasti serviti nelle scuole di Montesarchio. Soltanto nella scuola di via Matteotti vengono somministrati 21.250 pasti all’anno (fonte: Decreto MISAAF n. 22 luglio 2024).
L’amministrazione comunale, comunque, con questo manifesto oltre che richiamare alla responsabilità e alla verità dei fatti, vuole rivolgersi ai cittadini e alle famiglie per fare chiarezza sui termini del servizio della mensa scolastica che sta per partire che, si anticipa, verranno presentati alle famiglie nel dettaglio prossimamente in collaborazione con l’azienda fornitrice del servizio. Il nostro auspicio è che la mensa scolastica sia d’aiuto alle famiglie e dia agli studenti tanta gioia, cibo sano e di alta qualità”, conclude la maggioranza.
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