Il mercato immobiliare di Sassari
Negli ultimi anni, il mercato immobiliare residenziale di Sassari ha vissuto una significativa evoluzione, dimostrando un’energia inaspettata anche durante le difficoltà derivanti dalla pandemia. Nel 2019 si sono registrate a Sassari circa 1000 operazioni immobiliari, mentre a partire dal 2021 e fino al 2023 si è consolidata una media di circa 1400 operazioni annuali. In particolare, si rileva una forte domanda da parte di persone nella fascia di età tra i 50 e i 60 anni, interessate all’acquisto di seconde case in Sardegna, preferibilmente a prezzi inferiori ai 200.000 euro nelle zone turistiche.
Quanto costano le case a Sassari
Il mercato immobiliare sassarese è piuttosto variegato. I valori oscillano in base alle diverse zone e all’epoca di costruzione degli immobili. Le aree più ambite sono i quartieri di Luna e Sole e Serra Secca, dove i prezzi per gli immobili recenti (successivi al 2010) si collocano tra i 2200 e i 2500 euro/mq, toccando in rari casi punte di 3000 euro/mq. Al contrario, nelle zone più periferiche, come Corso Giovanni Pascoli e il quartiere Latte Dolce, l’accessibilità rimane una nota positiva: è possibile acquistare immobili a prezzi che variano tra 900 e 1000 euro/mq, il che le rende attraenti per i giovani o i neolaureati in cerca della prima casa.
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Tuttavia, nel pieno centro storico, gli edifici datati presentano problematiche strutturali che possono scoraggiare potenziali acquirenti. La situazione è particolarmente complessa per le case degli anni ’70, che necessitano di ingenti lavori di ristrutturazione. I costi di queste operazioni, lievitati dopo la fine del Superbonus, rappresentano un deterrente per molti. Questi immobili hanno però un vantaggio, quello di essere molto più ampi a fronte di una valutazione economica ampiamente competitiva (1300-1600 euro/mq).
Crescono le locazioni
Un altro aspetto interessante riguarda il mercato delle locazioni, che ha registrato un aumento della domanda. Questo è dovuto al fatto che coloro che si erano affidati a un mutuo a basso interesse per l’acquisto di un immobile si sono trovati a fronteggiare un incremento dei tassi, rendendo più costoso l’acquisto. Di conseguenza, molti optano per rimanere in affitto piuttosto che acquistare. Purtroppo, l’offerta limitata ha causato un incremento dei canoni di affitto.
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Attualmente, gli affitti per un bilocale variano da 400 a 600 euro, mentre gli appartamenti più grandi possono arrivare fino a 700 euro al mese. Questo squilibrio tra domanda e offerta ha creato delle difficoltà per i giovani lavoratori e per i residenti, rendendo gli appartamenti arredati una scelta praticabile quasi esclusivamente per chi è in cerca di soluzioni temporanee, come studenti o lavoratori in mobilità.
Turisti e stranieri
Negli ultimi anni, il mercato immobiliare sardo ha registrato un crescente interesse da parte della clientela straniera, che ha cambiato direzione e ampliato la propria presenza sull’isola. Questo fenomeno è stato in parte favorito dall’apertura di nuove rotte aeree, soprattutto grazie a Ryanair, e dall’attenzione mediatica generata da produzioni come la serie Netflix “Blue Zone”, che ha individuato cinque aree del mondo, tra cui la Sardegna, in cui le persone tendono a vivere più a lungo.
La serie ha dato alla regione una inaspettata visibilità internazionale, per cui sempre più acquirenti, interessati ad un modello di vita in equilibrio tra lavoro e benessere personale, si stanno ora avvicinando al mercato immobiliare sardo. Tradizionalmente, il mercato straniero a Sassari ha sempre visto protagonisti inglesi, tedeschi, svizzeri e, in misura minore, russi, soprattutto nel segmento di fascia medio-alta. Tuttavia, negli ultimi anni si è registrato un cambiamento con l’arrivo di compratori provenienti da paesi come la Scandinavia, la Svezia, la Repubblica Ceca, il Portogallo, l’Olanda e il Belgio, interessati prevalentemente all’acquisto di case turistiche.
Una delle principali caratteristiche che accomuna questa nuova clientela è la preferenza per case indipendenti rispetto agli appartamenti, scelta che si lega anche al regime lavorativo in smart working di molti di questi acquirenti. La possibilità di lavorare da remoto consente loro di trascorrere diversi mesi sull’isola, approfittando del clima mite e dei ritmi di vita più rilassati rispetto a quelli delle grandi città europee. Questa nuova tendenza coinvolge persone di età più giovane rispetto al tipico acquirente italiano di seconde case, con una fascia d’età che si attesta tra i 10 e i 15 anni in meno rispetto ai compratori italiani.
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