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Negli ultimi anni è aumentato il costo dei mutui, in parte dovuto alle azioni della Banca centrale europea che ha incrementato i tassi di interesse applicati alle erogazioni di finanziamenti da parte degli istituti di credito. Questa tendenza ha impattato in misura i richiedenti mutui più giovani. A causa delle sfide presenti nel contesto lavorativo italiano, in molti si trovano spesso nell’impossibilità di affrontare i costi associati a un mutuo per l’acquisto di una casa, poiché faticano a fornire le adeguate garanzie finanziarie richieste. Ma non mancano le agevolazioni per i mutui da sfruttare nel 2024:


  • Mutui agevolati prima casa

  • Mutui agevolati under 36

  • Mutui agevolati con la Legge 104

  • Mutui agevolati Inps per dipendenti pubblici

  • Nuove agevolazioni possibili sui mutui

Mutui agevolati prima casa

I mutui agevolati per la prima casa sono una modalità di finanziamento orientata all’acquisto di un immobile da destinare a residenza principale. Questi mutui possono comprendere diverse agevolazioni, tra cui una riduzione parziale delle rate di rimborso del capitale e degli interessi del prestito oppure una diminuzione dell’onere fiscale associato al finanziamento. L’attuazione di tali agevolazioni è prerogativa di enti istituzionali, quali l’autorità governativa, le regioni o le relative entità collegate. Tali mutui sono destinati a categorie specifiche di beneficiari e sono erogati su base nazionale attraverso il Fondo di garanzia per la prima casa, istituito ai sensi della legge di stabilità del 2014 e gestito da Consap.

Per accedere a queste agevolazioni, è necessario soddisfare una serie di requisiti. L’Isee del richiedente deve essere pari o inferiore a 40.000 euro. Il richiedente, al momento della presentazione della domanda per il mutuo agevolato per la prima casa, non deve essere proprietario di altri immobili adibiti a residenza principale, a meno che questi non siano stati acquisiti tramite successione ereditaria o siano concessi in uso gratuito ai genitori o ai fratelli. L’importo del mutuo ipotecario non può superare i 250.000 euro.

L’immobile oggetto dell’acquisto deve rispondere a specifici requisiti per poter beneficiare del mutuo agevolato per la prima casa. Deve essere situato nel territorio nazionale e non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi di notevole pregio artistico o storico), né deve presentare caratteristiche di lusso. Affinché un’abitazione acquistata sia idonea per ricevere agevolazioni come prima casa, deve appartenere a una delle seguenti categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile); A/3 (abitazioni di tipo economico); A/4 (abitazioni di tipo popolare); A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare); A/6 (abitazioni di tipo rurale); A/7 (abitazioni in villini); A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi).

Mutui agevolati con la Legge 104

Nel caso di un nucleo familiare che includa un membro riconosciuto beneficiario della Legge 104 è possibile accedere a mutui a tasso agevolato per finalità di acquisto o ristrutturazione immobiliare. Questa modalità di finanziamento è stata introdotta con il Plafond Casa, uno strumento reso disponibile grazie a una convenzione tra la Cassa Depositi e Prestiti e l’Associazione Bancaria Italiana, con l’obiettivo di agevolare il rilascio di mutui a condizioni vantaggiose per chi beneficia della Legge 104.

Gli importi dei mutui agevolati concessi in virtù della Legge 104 non seguono una cifra fissa, ma variano in base all’obiettivo della richiesta di finanziamento. Sono stati definiti dei limiti massimi per ciascuna tipologia di operazione: fino a 100.000 euro per interventi volti all’ottimizzazione energetica, 250.000 euro per l’acquisto di immobili a uso residenziale, fino a 350.000 euro per agevolare l’acquisto di un’abitazione e per implementare misure di ottimizzazione energetica in essa.

Anche la durata del mutuo può variare in base all’obiettivo specifico: 10 anni per interventi di ristrutturazione mirati a migliorare l’efficienza energetica, 20 anni o 30 anni per l’acquisto di un immobile, indipendentemente da eventuali lavori di ristrutturazione.

Mutui agevolati Inps per dipendenti pubblici

Il mutuo Inps è una forma di finanziamento agevolato rivolta ai dipendenti statali e ai pensionati. Questa tipologia di mutuo è concepita come un prestito ipotecario finalizzato all’acquisto della prima casa, con un importo massimo accordabile pari a 300.000 euro, ed è possibile presentare la richiesta in modo telematico presso l’Istituto. La solvibilità garantita dallo Stato che agisce da datore di lavoro per tali categorie di lavoratori, agevola l’accesso a mutui con condizioni finanziarie più vantaggiose per l’acquisto di un’abitazione.

I mutui Inpdap o Inps destinati ai lavoratori del settore pubblico presentano varie opzioni per quanto concerne la durata, che può essere di 10, 15, 20, 25 o 30 anni, e la tipologia del tasso di interesse, che può essere fisso o variabile. Il Loan To Value consente di coprire un massimo dell’80% del valore dell’immobile, in linea con i tradizionali mutui per l’acquisto della prima casa. Il sito dell’Inps offre strumenti di simulazione che permettono di pianificare l’ammortamento del mutuo, valutando la rata in relazione al reddito, il Tan e il Taeg che meglio si adattano alle esigenze individuali.

Mutui agevolati under 36

Il governo italiano ha istituito una serie di agevolazioni per i mutui per i richiedenti di età inferiore ai 36 anni. Questa iniziativa consente ai beneficiari di ottenere finanziamenti dalle istituzioni bancarie, fino a un importo massimo di 250.000 euro, sfruttando una garanzia all’80% del capitale del mutuo fornita dal Fondo Consap.

Per accedere ai mutui agevolati, i richiedenti devono avere un’età non superiore ai 36 anni compiuti e aver avuto un valore Isee inferiore a 40.000 euro nel 2021.

Nuove agevolazioni possibili sui mutui

In previsione delle decisioni in merito ai tassi di interesse, che avranno un impatto diretto sui pagamenti dei mutui, il governo sta adottando misure agevolative ai cittadini. Tra queste c’èe la possibilità di ampliare il numero di rate sospese rispetto a quanto previsto dalla legislazione attuale, estendendo la durata di questa sospensione. Questo consentirebbe ai mutuatari di gestire le difficoltà finanziarie con maggiore flessibilità.

Sono in corso esami relativi al potenziamento dell’opzione di surroga dei mutui al fine di renderla più conveniente per i mutuatari. Potrebbe comportare una riduzione dei costi associati alla surroga e semplificazioni delle procedure legate.

Il governo sta anche esaminando l’assegnazione di nuove risorse finanziarie ai fondi istituiti per sostenere le famiglie che riscontrano difficoltà nel pagamento dei mutui. L’obiettivo è garantire il supporto economico per chi ne ha bisogno.

Infine, si sta considerando la possibilità di consentire ai mutuatari di cambiare dal regime di mutuo a tasso variabile a quello a tasso fisso con costi minimi o nulli. Questa transizione potrebbe essere agevolata da una semplificazione delle procedure al fine di agevolare il passaggio tra i due regimi.

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