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Come cambierà il Superbonus 2025? Scopriamo come cambieranno le aliquote, la platea dei beneficiari e quali saranno gli interventi ammessi

08-07-2024


Il panorama degli incentivi fiscali per la riqualificazione edilizia è in continua evoluzione, e il Superbonus non fa eccezione. Dalla riduzione delle aliquote alla ridefinizione dei criteri di accesso, passando per le nuove tipologie di interventi ammissibili, analizziamo le principali novità, le limitazioni introdotte e le opportunità ancora disponibili, offrendo una panoramica essenziale per chi intende usufruire dell’incentivo.

Come funziona il Superbonus?

Per beneficiare dell’agevolazione fiscale del 70% fino al termine del 2024 e del 65% per l’anno 2025, è necessario soddisfare un requisito fondamentale: gli interventi effettuati devono portare a un incremento significativo dell’efficienza energetica dell’edificio. Nello specifico, si richiede un avanzamento di minimo due categorie nella scala di classificazione energetica (per esempio, passando dalla categoria D alla B).

Questo miglioramento può essere raggiunto anche combinando le opere previste dal Superbonus con altri interventi di efficientamento energetico contemplati dall’Ecobonus, che generalmente offrono percentuali di detrazione inferiori.

Nell’eventualità in cui non sia possibile ottenere un salto di due classi, è comunque necessario raggiungere la classe energetica più elevata disponibile. Ad esempio, per un immobile già in classe A3, sarà sufficiente il passaggio alla classe A4 per accedere all’agevolazione.

Per attestare questo miglioramento energetico, è obbligatorio presentare l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) sia prima che dopo l’esecuzione dei lavori. Questo documento, che ha una validità decennale, deve essere redatto da un professionista qualificato e serve a certificare ufficialmente l’avvenuto miglioramento della performance energetica dell’edificio.

Il termine ultimo per usufruire del Superbonus è fissato al 31 dicembre 2025. A partire dal 1° gennaio 2026, questa specifica agevolazione cesserà di esistere.

Chi può richiedere il Superbonus nel 2025?

Nel 2025, la platea dei beneficiari del Superbonus sarà limitata rispetto agli anni precedenti. Basandoci sulle disposizioni vigenti per il 2024, potranno ancora usufruire dell’agevolazione:

  • Complessi condominiali
  • Individui privati, con l’esclusione di professionisti e imprenditori, che detengono la proprietà o il possesso dell’immobile su cui si interviene.
  • Persone fisiche, non impegnate in attività imprenditoriali o libero-professionali, che possiedono (da soli o in comproprietà con altri privati) edifici composti da un minimo di due a un massimo di quattro unità abitative, ciascuna con propria identificazione catastale.
  • Enti del terzo settore, specificamente: Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), Organizzazioni di volontariato, Enti di promozione sociale.
  • Organizzazioni sportive amatoriali, con la limitazione che gli interventi devono riguardare esclusivamente immobili o porzioni di essi adibiti a uso spogliatoio.

È importante notare che alcune tipologie di immobili residenziali saranno escluse dal beneficio. In particolare, non potranno accedere al Superbonus:

  • Abitazioni di lusso (categoria catastale A1)
  • Ville (categoria catastale A8)
  • Castelli e palazzi di pregio storico o artistico (categoria catastale A9), a meno che non siano aperti al pubblico

Inoltre, gli edifici unifamiliari continueranno a non essere ammessi all’agevolazione. Per “edificio unifamiliare” si intende una singola unità immobiliare di proprietà esclusiva, con accesso indipendente dall’esterno e destinata ad ospitare un unico nucleo familiare.

Quali lavori rientrano nel Superbonus 2025?

Nel 2025, il Superbonus continuerà a coprire tre principali categorie di interventi, ciascuna con specifiche caratteristiche e limiti di spesa.

Miglioramento dell’efficienza termica

Questo intervento prevede l’applicazione di materiali isolanti su almeno il 25% della superficie esterna dell’edificio. Si applica a case singole, appartamenti in condominio con accesso indipendente, e interi edifici condominiali. Per abitazioni unifamiliari e villette a schiera, il tetto massimo di spesa detraibile è di 50.000 euro. Per gli edifici con più unità, il limite varia in base al numero di appartamenti presenti.

Ammodernamento degli impianti di climatizzazione

Qui si intende la sostituzione completa dei sistemi di riscaldamento esistenti con soluzioni più efficienti, tra cui:

Caldaie a condensazione di classe A o superiore
Pompe di calore ad alta efficienza, incluse quelle geotermiche
Sistemi ibridi pompa di calore + caldaia a condensazione
– Impianti di microcogenerazione con risparmio energetico di almeno il 20%
Pannelli solari termici

In aree montane non soggette a procedure di infrazione UE, è ammesso anche l’allacciamento al teleriscaldamento. Per edifici singoli in zone non metanizzate, sono incluse anche caldaie a biomassa di classe 5 stelle o superiore.

Adeguamento antisismico

Sono inclusi tutti gli interventi previsti dal precedente Sismabonus, con un limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Non ci sono restrizioni sul numero di immobili, ma devono essere situati nelle zone sismiche 1, 2 o 3.

È inoltre possibile detrarre le spese per l’installazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici, se realizzati insieme agli interventi di adeguamento.

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