Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Effettua una nuova ricerca

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


È possibile eseguire un pignoramento di bitcoin? Immaginiamo di essere creditori e di volere, in assenza di pagamento spontaneo del debitore, recuperare forzatamente il nostro credito.

Read this article in the English version here.

Sfortunatamente, il nostro debitore non possiede immobili, beni mobili, crediti verso altri soggetti e, nemmeno, un conto corrente con saldo attivo. Sappiamo, però, che il debitore ha acquistato bitcoin (BTC). Ci si interroga, quindi, se sia possibile sottoporre a pignoramento i bitcoin e in quale modo procedere.

Come si è già visto, il Tribunale di Brescia ipotizza l’impossibilità, di fatto, di espropriare le criptovalute stante “l’elevato contenuto tecnologico dei dispositivi di sicurezza e senza il consenso e la collaborazione spontanea del debitore” (Tribunale di Brescia, Decr. 18.07.2018).

A ben vedere, però, vi sono determinate circostanze che potrebbero portare ad un risultato positivo del pignoramento di bitcoin promosso dal creditore.

L’espropriazione mobiliare presso il debitore, come è noto, è uno dei tre mezzi con i quali il creditore, per conseguire quanto gli è dovuto in forza di un titolo esecutivo, può fare espropriare i beni del debitore secondo le regole del codice di procedura civile.

Gli altri due mezzi consistono nella espropriazione presso terzi, ancora mobiliare, e nella espropriazione immobiliare. Al fine di poter utilizzare correttamente gli strumenti esecutivi messi a disposizione del creditore, distingueremo in questa sede due differenti scenari.

La prima ipotesi è quella in cui le criptovalute sono custodite dallo stesso debitore, unico soggetto che conosce la chiave privata e, dunque, titolare del wallet.

In tal caso, il creditore, promuovendo il pignoramento mobiliare, chiederà all’ufficiale giudiziario di pignorare i beni ubicati presso l’abitazione del debitore e negli altri luoghi a lui appartenenti, con la speranza di rinvenire la chiave privata del wallet qualora non dichiarata spontaneamente dall’esecutato.

In questa situazione, si è portati a credere che il debitore non collabori, per non vedersi pignorare i propri bitcoin. Ebbene, vi è però da osservare che, qualora i beni pignorati appaiano fin dall’inizio insufficienti per la soddisfazione delle ragioni del creditore, l’ufficiale giudiziario, d’ufficio rivolge al debitore un invito formale volto “ad indicare ulteriori beni utilmente pignorabili, i luoghi in cui si trovano ovvero le generalità dei terzi debitori”, avvertendolo delle conseguenze penali previste per l’omessa o falsa dichiarazione.

Davanti a tale invito, considerato che dagli estratti conto bancari e/o postali potrebbe esservi traccia di acquisti eseguiti presso società exchange, oppure aver il soggetto dichiarato fiscalmente la titolarità di valute virtuali, l’omissione e la falsa dichiarazione potrebbe innescare un procedimento penale a carico dell’obbligato.  

Pertanto, se in un primo momento il debitore sarà ovviamente tentato di non riferire dell’esistenza dei bitcoin posseduti, potrebbe, successivamente, visto l’avviso dell’ufficiale giudiziario e le conseguenze penali che potrebbero scaturire, dichiarare il possesso dei propri bitcoin rivelando il codice della chiave privata oppure pagare il dovuto evitando il pignoramento.

Diverso, seppur meno probabile, è lo scenario in cui il debitore utilizzi il servizio wallet offerto dalla società exchange laddove quest’ultima conserva, nel proprio wallet e con la propria chiave privata, le valute virtuali dei propri utenti ai quali attribuisce un determinato saldo contabile.

In questa situazione, l’esecuzione promossa dal creditore sarà quella denominata “presso terzi”, poichè la chiave privata del wallet nel quale sono custoditi i bitcoin è nota unicamente all’exchange.

Il creditore, pertanto, notificherà a svariate società exchange (con la speranza di colpire la società con cui opera il debitore) il proprio titolo che, essendo munito della formula esecutiva, sarà valido per l’espropriazione in un Paese estero che abbia aderito alla “Convenzione concernente l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale”.

Una volta perfezionata la notifica, l’exchange avrà l’obbligo di bloccare l’operatività dell’utente pignorato e custodire i bitcoin in favore del creditore esecutante.

Come si è quindi potuto osservare, a determinate condizioni le valute virtuali possono essere oggetto di pignoramento e portare un risultato positivo al creditore che potrà contare, ancora una volta, sugli strumenti giuridici tradizionali messi a disposizione dalla normativa vigente.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui