È sempre possibile opporsi a un pignoramento o a una intimazione di pagamento contestando l’avvenuta prescrizione della multa.
Quel che ha scritto oggi la Cassazione in tema di verbali per infrazioni al Codice della strada potrebbe salvare molti automobilisti dal pagare vecchie multe ormai prescritte. Si tratta dell’ordinanza n. 18152/2024, che sarà bene spiegare in poche e semplici parole.
Come saprete, la polizia deve spedire la multa entro 90 giorni dall’infrazione. In caso di ritardo dovete opporvi subito, ossia entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 al Prefetto. Altrimenti la multa va pagata.
Ora immaginiamo che essa venga notificata correttamente. A questo punto, è bene sapere che
la multa cade in prescrizione se, entro 5 anni, non si riceve la cartella esattoriale.
Quindi ipotizziamo che riceviate la cartella al sesto anno rispetto alla notifica del verbale. Potreste fare subito opposizione alla cartella per farla annullare e contestare la prescrizione. Opposizione che, in tal caso, va fatta entro 30 giorni al Giudice di Pace.
Ma che succede a chi non si è mai opposto? Qui la buona notizia ricavabile dalla pronuncia della Cassazione: non c’è un termine di scadenza per contestare la prescrizione della multa. L’opposizione può essere presentata in qualsiasi momento, quindi anche impugnando l’intimazione di pagamento, il preavviso di fermo amministrativo o il pignoramento da parte dell’Agente della riscossione. Ad esempio, se avete una multa prescritta e vi viene imposto un fermo amministrativo, potete contestare la prescrizione pure in quella sede, anche se non l’avete fatto prima.
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