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Bonus, voucher e fondi: le aziende che intendono investire in digitalizzazione hanno a disposizione diversi strumenti per cogliere questa opportunità. Ecco una panoramica per non far confusione e non perdersi possibili occasioni interessante per innovare la propria impresa.

I voucher digitali 4.0

Istituiti nel 2017 nell’ambito del Piano nazionale impresa 4.0, per continuità rappresentano ad oggi una delle principali opportunità a disposizione delle PMI per l’acquisto di servizi di consulenza, formazione e tecnologie in ambito 4.0. I bandi, pubblicati dalle Camere di commercio con una cadenza fissa, prevedono un’agevolazione sotto forma di voucher pari al 70% delle spese ammissibili con un importo massimo concedibile di 10.000,00 euro.

Pensati per accompagnare le imprese verso il primo miglio in chiave di trasformazione digitale, con particolare riferimento al periodo covid e all’esigenza di strutturare sistemi di e-commerce e per lo smart working, hanno assunto col tempo una dimensione “futuristica”, grazie alla possibilità di valorizzare spese per tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain.

Bonus Export Digitale Plus 2024

Si è appena chiuso lo sportello per il bando da considerare come l’upgrade del Bonus per l’Export Digitale gestito sempre da Invitalia, grazie ai fondi del MAECI e dell’Agenzia ICE. L’incentivo offriva la possibilità a micro e piccole imprese manifatturiere, nonché a reti e consorzi della stessa dimensione, di poter accedere ad un contributo dell’80% a fondo perduto a fronte di spese per 12.500 euro nel primo caso e 22.500 euro nel secondo.

Le spese ammissibili guardavano lo sviluppo dei mercati internazionali ponendo l’accento sullo sviluppo delle soluzioni digitali, ad esempio: spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile, ivi compresi eventuali investimenti atti a garantire la sincronizzazione con marketplace internazionali forniti da soggetti terzi o spese per il digital marketing, finalizzate a sviluppare attività di internazionalizzazione come campagne di promozione digitale. Inoltre, nell’edizione che si è appena chiusa una parte importante delle risorse è stata destinate alle imprese aventi sedi nei comuni delle regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana, colpiti dall’alluvione lo scorso anno.

Transizione Digitale o Ecologica – SIMEST

Restando in tema internazionalizzazione delle imprese, è doveroso segnalare una delle principali linee di Simest ad oggi ancora aperta, che permette a specifiche aziende, con almeno 2 anni di vita e principalmente esportatrici, di poter accedere ad un mix di agevolazioni per realizzare investimenti per favorire l’innovazione digitale, con l’obiettivo di migliorare la competitività sui mercati internazionali. L’edizione 2023 ha modificato in maniera importante la percentuale di fondo perduto, riducendolo al 10% e per sole determinate aziende, in particolar modo giovanili, femminili e del mezzogiorno. L’importo massimo ricevibile, diverso in base anche alla dimensione, può arrivare fino a 5 mln di euro per le GI e copre l’intero investimento tramite un finanziamento agevolato con la scelta del tasso su tre opzioni (10%, 50%, 80%) del tasso di riferimento UE.

La spinta dei bandi regionali, fondi PNRR e POR FESR 21-27

Con molta probabilità il 2024 sarà l’anno pivot per numeri ed opportunità, tra fondi del PNRR e i bandi dei vari POR FESR regionali che, seppure in alcuni casi con estremo ritardo, stanno finalmente entrando nel vivo: la percezione è quella di un anno strategicamente rilevante per le aziende italiane.

Perimetrando l’ambito agli incentivi legati allo sviluppo digitale, da poche settimane si è chiuso il bando di Regione Lazio “Voucher Digitalizzazione PMI”, con un plafond di 15 milioni di euro a servizio delle imprese per l’acquisto di tecnologie digitali e servizi. Altri fondi arriveranno nel breve termine, infatti la stessa Regione ha comunicato la messa a disposizione di 115 mln di euro sempre nell’ambito del POR FESR 2021-2027, con particolare riferimento alla valorizzazione di progetti di ricerca e sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico delle micro, piccole e medie imprese.

Regione Campania invece si appresta a pubblicare il bando “Nuovo Fondo Crescita”, riproponendo la misura già attuata due anni fa con caratteristiche che dovrebbero essere similari, ma con una particolare attenzione alla transizione digitale ed ecologica. Uno degli obiettivi del bando, che presenterà un mix di agevolazione tra fondo perduto e finanziamento agevolato, sarà quello di promuovere l’adozione di soluzioni innovative e la digitalizzazione.

In Regione Piemonte è ancora possibile presentare domanda a valere sul bando “Digitalizzazione e efficientamento produttivo delle imprese”, misura che intende supportare la competitività del sistema imprenditoriale sia attraverso la promozione della transizione digitale che di quella sostenibile.

È stata prorogata al 10 maggio la scadenza del bando di Regione Marche “Per l’innovazione di prodotto sostenibile e digitale”, con una dotazione finanziaria di 28 mln di euro a supporto di progetti di innovazione e di diversificazione di prodotto e/o servizio con soluzioni innovative che si basano sulla doppia transizione.

È prevista invece a fine mese la scadenza del bando “Aiuti per gli investimenti digitali”, per sostenere la trasformazione digitale delle imprese regionali del Friuli Venezia Giulia, con lo scopo di incentivare progetti innovativi e tecnologici che favoriscano la trasformazione digitale delle imprese del territorio. Sul piatto ci sono oltre 13 mln di euro, con un contributo a fondo perduto che può raggiungere il 50% della spesa ammissibile.

Regione Liguria ha pubblicato di recente il bando “Digitalizzazione PMI 2024” con una dotazione di 7 milioni di euro, mira a favorire l’introduzione e lo sviluppo della digitalizzazione dei processi produttivi. L’investimento minimo è di 10.000 euro, mentre il contributo massimo è del 50% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 20.000 euro. La valutazione è a sportello, ma sarà possibile presentare domande fino al prossimo 10 maggio 2024.

Infine, anche Regione Sardegna dovrebbe partire nei prossimi giorni con la programmazione: tra le misure annunciate un bando per la “Digitalizzazione delle imprese”, con una dotazione di 10 milioni di euro e con spese ammissibili riguardanti la digitalizzazione dei processi produttivi secondo i principi dell’Industria 4.0.

Transizione 5.0, il digitale a servizio della transizione green

Il 2 marzo 2024 è partito ufficialmente il nuovo piano Transizione 5.0, lo stesso è stato oggetto di trattative serrate negli ultimi mesi tra la Commissione Europea ed il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il piano ha come obiettivo il sostegno al processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese, con una dotazione finanziaria complessiva di 6,3 miliardi di euro.

L’agevolazione, attribuita sottoforma di credito d’imposta, sarà riconosciuta per i nuovi investimenti effettuati nel prossimo biennio e che prevedano una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttive. Tra le spese ammesse anche software, sistemi e piattaforme, così come le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata. Inoltre, saranno valorizzabili, anche se in minima parte (massimo per il 10%), anche le spese per la formazione del personale.

 

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