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In una conferenza sull’Enciclica di Papa Francesco “sulla fraternità e l’amicizia sociale” ospitata dalla Camera dei deputati e organizzata dall’Ente del Microcredito, il cardinale Mauro Gambetti parla alle istituzioni e indica il profilo sociale del documento per affrontare le sfide della globalizzazione e la costruzione del bene comune. “Serve riscoprire le relazioni e la dimensione comunitaria”

Marco Guerra – Città del Vaticano

Dalla Camera dei Deputati un messaggio di pace ed inclusione nella cornice della conferenza “Sorella economia, il profilo sociale dell’Enciclica Fratelli tutti”, organizzata dall’Ente Nazionale per il Microcredito e animata dall’intervento di cardinale Mauro Gambetti, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, arciprete della Basilica di San Pietro e presidente della Fabbrica di San Pietro.

Le sfide della globalizzazione

Rivolgendosi ai molti parlamentari ed esponenti delle istituzioni presenti, il porporato apre il suo intervento con il ricordo della firma dell’Enciclica il 3 ottobre del 2020: “In quel momento sognavo che finalmente ci fosse dato un orizzonte che consentisse alla storia dell’umanità di trovare un percorso di sviluppo ed armonizzazione delle differenze e di crescita per tutti”. Il cardinale Gambetti entra, quindi, nel cuore del risvolto sociale della Fratelli tutti, racchiuso nel sottotitolo: “sulla fraternità e l’amicizia sociale”. Si tratta, secondo il vicario del Papa, di un principio d’ordine onnicomprensivo, che mette nel sistema una nuova variabile. Il cardinale vede nell’Enciclica una rivoluzione “copernicana”, che risponde ad alcune sfide della società globalizzata di oggi: la centralità del soggetto nella comunicazione, che porta ad una percezione relativista ma anche all’incontro; la globalizzazione delle infrastrutture, che rischia di far perdere identità e biodiversità ma favorisce gli scambi; la cura dell’ambiente, che può diventare un’ossessione a discapito dell’uomo ma che è anche attenzione per i territori e le buone pratiche; la sfida della crisi economica, che aumenta la forbice sociale ma dà maggiore attenzione allo sviluppo sostenibile; la sfida dei flussi migratori, che possono destabilizzare ma anche arricchire le società.

Superare l’egocentrismo

L’arciprete della Basilica Vaticana sottolinea che la Fratelli tutti pone la fraternità universale come radice dell’equilibrio ambientale e sociale. Si supera così l’attuale sistema sociale fondato sull’egocentrismo e la soddisfazione dei bisogni materiali. Il porporato ripercorre quindi la parabola dei due grandi imperi del Novecento, quello capitalista e comunista, con il primo che ha legato il concetto di libertà al libero mercato e il secondo che ha assolutizzato il principio dell’uguaglianza negando la realtà nella sua complessità. “La premessa di Marx  che l’uomo si fa con il lavoro – spiega il cardinale Gambetti – ha polverizzato beni spirituali e relazionali, dalla famiglia al valore della vita”. In questo contesto il modello egocentrista può essere quindi individuale, aziendale e statale. Per il porporato è possibile uscire da queste logiche abbracciando il punto di vista capovolto offerto dalla Fratelli tutti, passando dall’egocentrismo all’allocentrismo. “L’enciclica è una preghiera al Creatore che nasce dal cuore del Papa – continua – affinché sia diffuso lo spirito della fraternità. Dalla solitudine dell’io si passa alla costruzione di un noi sociale. Francesco vuole un cambiamento antropologico basato sui legami”. Il mondo massificato indebolisce infatti la dimensione comunitaria dell’esistenza e il Papa “per costruire una fraternità aperta, chiede di tenere fisso il nostro sguardo sulla figura di San Francesco che seminò pace e camminò accanto agli ultimi”. Il cardinale sottolinea, poi, che organizzare la società intorno al principio della Fraternità risolverebbe l’interrogativo di essere amati e la questione ineludibile dell’asimmetria dei rapporti perché emenderebbe la società stessa dalla deriva narcisista.

Farsi vicini all’altro

La questione sociale emerge, quindi, con chiarezza: “La fraternità restituisce dignità ai cittadini e pone un argine alle ragioni di Stato, la fraternità contamina le riforme sociali”. Oltretutto per costruire la fraternità si mettono in campo mediazione e partecipazione, processi che sta percorrendo proprio il microcredito. “Francesco – aggiunge il porporato – ci invita a lasciare l’atteggiamento del consumatore; la chiave è il ritorno alla compassione del samaritano che chiama a farci vicini e prossimi”. Questo movimento di uscita da sé per andare verso l’altro è la premessa della fraternità, la dimensione etica inizia quando inizia l’altro, non è una vaga proposizione sentimentale.

Gli spunti per la politica

Infine il cardinale Gambetti offre degli spunti per i governanti: il dialogo sociale come metodo; la sopportazione del conflitto presente in ogni esperienza di convivenza umana, che non significa favorire l’omologazione ma trasformare la conflittualità in bene comune; il tema del lavoro con la promozione del terzo settore e di percorsi che promuovano l’imprenditorialità e la cooperazione con i sindacati e infine il tema della giustizia.  “La direzione della Chiesa verso la giustizia è la risoluzione dell’amicizia sociale infranta, non punire – spiega ancora il porporato – le sentenze non bastano, il tasso di recidiva è troppo alto e indica che il sistema non riabilita e nello schema le vittime rimangono le grandi dimenticate nell’ordinamento. Servono mediatori penali e civili e una società che non consideri le carceri come discariche sociali”. Il cardinale Gambetti conclude il suo intervento rilanciando l’impegno della Fondazione Fratelli tutti nel campo della formazione, con il sogno di realizzare un festival della fraternità. E sempre rivolgendosi ai parlamentari ricorda loro che la domanda al termine della loro attività “non è quanti mi hanno approvato ma quanto amore ho messo nel mio lavoro e quanta pace sociale ho seminato”.

Baccini: microcredito favorisce sviluppo della persona

A precedere il discorso del cardinale Gambetti, l’introduzione di Mario Baccini, presidente dell’Ente nazionale per il microcredito, con un riferimento all’attualità del messaggio di Papa Francesco difronte alla guerra e alla crisi energetica: “Serve più che mai una finanza che si fa sorella e compagna di strada e si rende accessibile ad ogni persona, una visione aperta dell’economia che il Santo Padre ha visualizzato nell’abbraccio del colonnato del Bernini”. Secondo Baccini la conferenza di oggi serve a promuovere la Fratelli tutti negli ambienti istituzionali e nella società civile. Infine il presidente del Microcredito ricorda l’azione dell’Ente svolta tramite 38 banche e 2700 filiali, con l’obiettivo di favorire l’inclusione e la crescita della persona, in particolare di quei soggetti colpiti dall’usura che cercano di ripartire e rimettersi in gioco. 

 

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