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Dall’uso dell’auto di servizio per scopi privati da parte di un dirigente medico della Asl, si è scoperto che timbrava senza andare al lavoro: da questa indagine i carabinieri del NAS di Cagliari hanno scoperto una truffa per far ottenere contributi e fondi europei erogati dall’Argea.

L’inchiesta ha portato il gip a firmare quattro ordinanze di custodia cautelare: una in carcere, il dirigente medico veterinario della provincia di Cagliari, e tre ai domiciliari, la moglie del medico e due operatori titolari di centri di assistenza del settore agricolo. Denunciati anche dodici imprenditori che hanno ottenuto indebitamente i fondi.

I carabinieri, coordinati dal maggiore Nadia Gioviale, hanno avviato l’indagine dopo alcune segnalazioni sul comportamento del medico: assente spesso dal lavoro. Si è così scoperto che ha raccolto oltre duemila ore di assenze dal posto di lavoro alla Asl usando l’auto di servizio per scopi privati percorrendo 25mila chilometri. Proprio questo aspetto ha permesso di scoprire che il veterinario raggiungeva imprenditori agricoli di Cagliari ma anche di Oristano e Nuoro.

Così si è arrivati al raggiro all’Argea: il dirigente medico attestava falsamente delle caratteristiche delle imprese agricole (alcune inesistenti) permettendo così agli imprenditori di ottenere dei fondi comunitari (ne sono stati erogati circa 560mila euro). Il tutto con la complicità di due operatori di società che svolgono assistenza agricola a imprese e imprenditori. Dirigente veterinario e i due mediatori ottenevano, secondo le accuse, delle percentuali sui fondi illegalmente ottenuti. Tra le persone coinvolte anche la moglie del veterinario: aiutava il marito e aveva anche lei ottenuto dei fondi. Le indagini hanno riguardato il periodo tra il 2020 e il 2023: ora sono scattate le misure cautelari. Le accuse, a vario titolo, sono di peculato, truffa, falso e indebita percezione di fondi comunitari.

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