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Bonus caldaia a condensazione: come richiedere gli incentivi e le detrazioni enea, quando spettano e a chi. Ecobonus 65%, Superbonus e ristrutturazioni.

Ottime notizie, per tutto il 2024, l’acquisto di una caldaia a condensazione di classe A è davvero conveniente. Tutto questo grazie alle detrazioni fiscali dell’Agenzia delle Entrate.

Puoi addirittura scegliere tra tre bonus:uno rivolto a chi ristruttura la casa e gli altri a chi vuole ottenere un risparmio energetico (Ecobonus). Inoltre, se oltre ad installare la caldaia, avessi intenzione di riqualificare energicamente il tuo edificio potresti addirittura sfruttare il Superbonus al 70%. Dovrai sceglierne uno, in quanto, le detrazioni non sono cumulabili. Lo faremo insieme!

 

Importante, gli incentivi valgono solo nel caso in cui, alla data della richiesta di detrazione, l’immobile è “esistente”, accatastato o con richiesta di accatastamento in corso e in regola con il pagamento di eventuali tributi;

Per spiegarti in in cosa consistono queste detrazioni fiscali, ti farò un esempio. Immagina di ristrutturare casa e di spendere 10.000 € per sostituire l’impianto di ricaldamento corredato di caldaia a condensazione. Oggi, nel caso di Ecobonus, l’Agenzia delle Entrate restituisce il 65 % in detrazioni Irpef della spesa sostenuta. Quindi, l’Agenzia, non ti verserà sul conto 6.500 € (65% di 10.000 €) ma ti restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in più rate annuali.

Per il bonus ristrutturazioni vale la stessa cosa, ma la detrazione è del 50%. Mentre il Superbonus, nel 2024 al 70%.

Importante, potrai detrarre: la caldaia e tutti gli accessori, la manodopera, le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, il compenso per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti, le spese per perizie e sopralluoghi, l’IVA, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le comunicazioni di inizio lavori. Inoltre, ormai tutte le caldaie in vendita sono in classe A, quindi non avere timori, non potrai sbagliare.

Partiamo con il primo bonus:

L’ecobonus per il risparmio energetico sembrerebbe il più conveniente. Perché? Con questo incentivo potrai detrarre il 65% della spesa complessiva di installazione e fornitura della caldaia.

Ti faccio un esempio. Immagina di acquistare e posare una caldaia a condensazione e di spendere 10.000 €. L’Agenzia delle Entrate ti restituirà il 65 % in detrazioni Irpef. Quindi, l’Agenzia, non ti verserà sul conto 6.500 € (65% di 10.000 €), ma ti restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in 10 rate annuali. In pratica, ogni anno pagherai 650 € di tasse in meno. 

Però attenzione, nel caso optassi per il bonus risparmio energetico, al fine di ottenere il 65%, oltre alla caldaia a condensazione, dovrai installare anche deisistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII.

Vediamo cosa si intende:

Classe V – Termostato d’ambiente modulante: un termostato che varia la temperatura dell’acqua in base alla temperatura ambientale.

Classe VI – Centralina di termoregolazione e sensore ambientale che varia la temperatura dell’acqua in base alla temperatura esterna e interna.

Classe VIII – Controllo della temperatura ambientale con più sensori.

In pratica, sono dei sistemi di gestione della temperatura, che a mio parere, sono fondamentali per un corretto uso dell’apparecchio. Non ti far spaventare dai nomi, il costo, specialmente per sistemi di classe V, non è nulla di spropositato. Compresa l’installazione, ci aggiriamo sui 150/200 €.

È esclusa dall’agevolazione 65% la trasformazione dell’impianto di climatizzazione invernale da centralizzato a individuale o autonomo (guida ADE).

Passiamo alla seconda opzione. Leggendo il titolo potrebbe venirti da ridere. Perché proporti un bonus ristrutturazioni del 50% quando con il risparmio energetico potresti ottenere il 65%. Per tre motivi:

1 non hai intenzione di spendere ulteriori soldi per un sistema evoluto di termoregolazione;

2 qualora decidessi di acquistare degli arredi, solo in questo caso potresti usufruire del bonus mobili;

3 il limite massimo di detrazione è superiore!

Forse ho fatto bene a proportelo.

Se hai letto con attenzione, tra le spese detraibili, è presente la parcella del professionista. Difatti, per l’installazione dell’impianto, potresti aver bisogno di un ingegnere, architetto o geometra che rediga la pratica CILA e la relazione energetica “ex-legge 10” che attesta il rispetto della normativa sull’efficienza energetica.

Chiudiamo il paniere dei bonus, con la ciliegina sulla torta: il superbonus.

Vista la convenienza, perchè non ti ho parlato solo di questo e ti ho fatto perdere tempo spiegandoti gli altri bonus? Semplice, perchè è il più “complicato” da ottenere e diciamo che nel tempo i vari governi lo hanno affossato. L’argomento è ampio, ti consiglio la lettura dell’approfondimento.

Il limite massimo di spesa per l’ecobonus caldaia è di 30.000 euro per ogni unità immobiliare e i pagamenti dovranno avvenire attraverso il bonifico parlante, identico a quelli standard ma con causali specifiche. Molte banche hanno predisposto dei bonifici pre-compilati. Sicuramente tra i servizi online della banca troverai questa opzione. Comunque, la corretta dicitura della causale è la seguente:

Causale ecobonus: Riqualificazione energetica (articolo 1, commi 344-347, legge 296 / 2006) – Pagamento fattura n. ___ del___ a favore di ___ partita Iva ___C.f. beneficiario detrazione_________”.

esempio bonifico parlante ecobonus

Ma attenzione, nel caso di ecobonus 65% o 50%, per la sostituzione di una caldaia a condensazione sotto i 100 kW, visto che l’asseverazione circa il rispetto dell’efficienza energetica stagionale per il riscaldamento può essere sostituita dalla dichiarazione del fornitore, secondo il Decreto Requisiti all. A c. 13.2; l’ammontare massimo delle detrazioni fiscali è calcolato sulla base dei massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento di cui all’allegato I, sempre del Decreto Requisiti. Nell’allegato I, in riferimento alla fornitura della caldaia, si ammettono 200 €/ kWt. E, nel solo caso in cui l’intervento comporti il rifacimento dell’impianto di riscaldamento, come opportunamente comprovato da opportuna documentazione, al massimale si aggiungono € 180/m2 per sistemi radianti a pavimento, o € 70/m2 negli altri casi, ove la superficie si riferisce alla superficie riscaldata. I costi si considerano al netto di IVAprestazioni professionali e opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie. Traducendo, chiedi all’installatore di firmarti questo modello, e non ci pensi più.

Il limite massimo di spesa per il bonus ristrutturazioni è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare. Questo può interessarti nel caso in cui tu possieda in una grande abitazione. 

In questo caso, la causale è: “Lavori edilizi (articolo 16-bis del Dpr 917/1986) – Pagamento fattura n. ___ del___ a favore di ___ partita Iva ___, C.f. beneficiario detrazione_________”.

esempio bonifico parlante ristrutturazione bonus

Importante! Le detrazioni spettano a:

      • proprietari o nudi proprietari;
      • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
      • locatari (affittuari) o comodatari;
      • familiari conviventi;

In particolare, la detrazione spetta a chi effettua il pagamento e in entrambi i casi sopracitati, entro 90 giorni dalla data di fine lavori, bisognerà comunicare all’Enea la spesa sostenuta e le caratteristiche dell’impianto.

La documentazione raccolta (bonifici, fatture, asseverazioni a firma del tecnico incaricato) andrà poi consegnata al proprio consulente fiscale/caf entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi. Attenzione a non smarrire questi documenti, in caso di controllo perdereste le detrazioni.

L’Agenzia delle Entrate, per favorire ulteriormente la riqualificazione del patrimonio immobiliare uso residenziale, ha ridotto l’iva da pagare su beni e servizi.

In particolare, pagherai:

IVA al 4%:

tutti i lavori che hanno come obiettivo l’eliminazione delle barriere architettoniche (messa a norma di un ascensore, installazione di servoscala montascale, abbattimento di gradini per la sostituzione con scivoli dei gradini, installazione rampe)

IVA  22%:

gli onorari dei professionisti eventualmente coinvolti nei lavori;

acquisto di beni finiti, quando è diretto, da parte del committente, presso il negozio o il deposito di materiali edili.

IVA  10%:

prestazioni di servizi (manodopera) relativi a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria;

beni , solo se la relativa fornitura è posta in essere nell’ambito del contratto di appalto. Quindi, l’aliquota agevolata al 10% dei beni, sarà applicata solo se questi prodotti saranno inclusi all’interno del contratto di appalto che il committente stipulerà con l’impresa. L’impresa, in questo caso, acquisterà i prodotti dal fornitore (mattonelle, pavimenti, sanitari, etc) con l’IVA al 22% e poi applicherà al committente l’IVA al 10% (andando quindi in “credito d’IVA” nei confronti dello Stato); 

L’iva al 10%, se acquisti direttamente tu, puoi ottenerla solo se i tuoi lavori ricadono in restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Non in manutenzione straordinaria.

Discorso a parte, quando l’appaltatore fornisce beni di valore significativo (ascensori e montacarichi, infissi esterni e interni, caldaie, video citofoni, apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria, sanitari e rubinetteria da bagni e impianti di sicurezza) il 10% si applica ai predetti beni soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione considerato al netto del valore dei beni stessi.

Vediamo un esempio: Costo totale dell’intervento 10.000 euro, di cui 4.000 euro è il costo per la prestazione lavorativa, 6.000 euro è il costo dei beni significativi (per esempio, rubinetteria e sanitari).

L’Iva al 10% si applica sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo dei beni significativi: 10.000 – 6.000 = 4.000. Sul valore residuo degli stessi beni (pari a 2.000 euro) l’Iva si applica nella misura ordinaria del 22%. Leggi questo articolo per approfondire.

Cosa far mettere in fattura?

Ho voluto realizzare questo paragrafo, in quanto, la corretta descrizione della fattura è essenziale per non aver contestazioni dall’Agenzia delle Entrate.

Gli elementi essenziali sono: tipo di opera (manutenzione straordinaria, ordinaria, risanamento, ristrutturazione), descrizione intervento, localizzazione dell’immobile (indirizzo ed estremi catastali) ed eventuale secondo soggetto che detrae.

Vediamo un esempio:

Descrizione nel caso di bonus ristrutturazione

“Opere di manutenzione straordinaria eseguite presso l’immobile sito in via Roma 14 Firenze distinto al NCEU al foglio xx p.lla xx sub x consistenti nella demolizione di un tramezzo. Bianchi Gianna via Roma 14  C.F. xxxxxxxxxxxxxxxxxxx.”

Descrizione nel caso di Ecobonus

“Opere di riqualificazione eseguite presso l’immobile sito in via Roma 14 Firenze distinto al NCEU al foglio xx p.lla xx sub x consistenti nella demolizione di un tramezzo. Bianchi Gianna via Roma 14  C.F. xxxxxxxxxxxxxxxxxxx.”

Spero di averti detto tutto e che l’articolo ti sia stato utile. Vincenzo.

 

 

 

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