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Roma, 26 gennaio 2023 – Novità per chi ha deciso di acquistare casa, soprattutto per i giovani. Per il 2024, il governo Meloni in materia mutui ha infatti confermato alcuni bonus, cancellati degli altri e introdotti di nuovi. Vediamo quali agevolazioni sui mutui restano nel 2024 e quali invece no.

Stop ai mutui under 36

Nel 2024, il bonus prima casa per gli under 36 non è più valido. Questo perché il governo ha deciso di prorogare la garanzia statale sui mutui, ma non l’azzeramento delle imposte per l’acquisto della prima casa (ossia imposta di registro, ipotecaria e catastale e del credito d’imposta).

Agevolazioni prima casa

Per quanto riguarda l’acquisto della prima casa, dunque, si torna alle vecchie agevolazioni. Pertanto, se il venditore è un privato o un’impresa che vende con esenzione Iva, le agevolazioni sulle imposte da versare sono le seguenti:

– imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (anziché del 9%)

– imposta ipotecaria fissa di 50 euro

– imposta catastale fissa di 50 euro

Se, invece, si acquista da un’impresa con vendita soggetta a Iva, troviamo:

– Iva ridotta al 4%

– Imposta di registro fissa di 200 euro

– Imposta ipotecaria fissa di 200 euro

– Imposta catastale fissa di 200 euro

Garanzia Consap all’80%

Il governo ha dunque prorogato la garanzia Consap all’80% (e non al 50%) fino al 31 dicembre 2024. Per ottenere la garanzia statale fino all’80% è necessario avere un Isee inferiore a 40.000 euro annui; inoltre, l’immobile da acquistare non deve superare il valore di 250.000 euro. Le categorie prioritarie per l’accesso al Fondo sono:

– Giovani coppie

– Nuclei familiari monogenitoriali con figli minori

– Conduttori di alloggi Iacp

– Giovani di età inferiore ai 36 anni

Cartolarizzazione sociale

Tra gli strumenti salva-mutui spunta la cartolarizzazione sociale, tuttavia ancora in fase di sperimentazione. La cartolarizzazione sociale è un progetto pilota, il primo nel nostro Paese ad essere sostenuto da un investitore istituzionale. Finanziato da MyCredit, tale progetto mira a rendere sostenibili i debiti, supportando famiglie e imprese in difficoltà con il pagamento delle rate dei mutui e consentendo loro di rimanere nella propria casa pignorata, senza perderla. Ma come? Sostanzialmente, i proprietari della casa pignorata cedono l’immobile a una società immobiliare per poi continuare a viverci in affitto, pagando un canone mensile congruo e rapportato alle reali possibilità economiche. Chiaramente, ai proprietari resta la facoltà di riacquistare la propria casa in futuro.  

 

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