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Tutto sembrava filare liscio, ma alla fine c’è stato il dietrofront e si è passati dalla location di Bari a quella più fashion (e dalla burocrazia più snella) di Dubai. L’Aice 2024 (Annual International Conference Exhibition 2024) della World Free Zones Organization abbandona la Puglia. La decisione è stata resa nota dal presidente dell’organizzazione, Mohammed Al Zarooni, che in una lettera scrive: «Siamo lieti di informarvi che, dopo aver stretto un accordo con la Zes Adriatica Interregionale Puglia-Molise, che ospita Aice 2024, e altre autorità competenti in Italia, abbiamo deciso di trasferire la sede della nostra decima edizione della conferenza da Bari, Italia, a Dubai, Emirati Arabi Uniti». Una doccia fredda per chi aveva scommesso sull’evento. Primo fra tutti Manlio Guadagnuolo, commissario della Zes Adriatica Interregionale Puglia-Molise, e della stessa Regione Puglia. Guadagnuolo, dopo la riforma della Zes unica del Sud, non ha potuto più concludere le procedure per portare in Puglia l’appuntamento. 

Fissato a giugno e poi posticipato

Il meeting era stato fissato dal 19 al 21 giugno prossimi. Proprio al termine del G7 (di scena dal 13 al 15 a Borgo Egnazia). «Ci scusiamo se lo spostamento dell’evento vi ha causato qualche inconveniente – prosegue Al Zarooni -, ma state certi che questa decisione è stata a beneficio dell’evento e delle zone franche in generale. Promettiamo di organizzare un altro meraviglioso evento a Dubai. Non vediamo l’ora di vedervi a Dubai durante questo meraviglioso raduno delle zone franche globali». La data, quindi, verrà posticipata dal 23 al 25 settembre. «Siamo inoltre lieti di informarvi – conclude il presidente della World Free Zones Organization – che il consiglio della World Free Zones Organization ha deciso di rinominare l’evento con un nuovo nome, World Fzo 10th World Congress». Il motivo del cambio di location? In attesa di conoscere i dettagli pare che tra gli organizzatori e lo staff della Zes unica (guidata da Antonio Caponetto) sia intercorso un fitto scambio di comunicazioni per arrivare all’accordo definitivo. Ma alla fine senza centrare l’obiettivo. 

Che cos’è

Aice è la conferenza mondiale che riunisce le circa 5 mila Zes e le 2.260 zone franche di oltre 140 Paesi e rappresenta un tavolo strategico per il confronto tra autorità politiche e istituzionali, investitori, Ceo di importanti multinazionali, esperti del settore e attori economici e sociali di livello globale. L’appuntamento fu presentato a luglio scorso con una conferenza stampa tenutasi in Regione alla presenza di Al Zarooni, Guadagnuolo, il vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Puglia Raffaele Piemontese, il presidente della Regione Molise Francesco Roberti, il vicesindaco e assessore alla Trasformazione e Digitale e ai Servizi Civici del Comune di Bari Eugenio Di Sciascio e il presidente di Confindustria Bari-Bat Sergio Fontana. Una vetrina sulla quale le luci sono state spente.  

Carfagna attacca. Le accuse a Fitto

Sulla vicenda interviene la presidente di Azione, Mara Carfagna. «Il Forum mondiale delle Zes, che si sarebbe dovuto tenere a Bari – dichiara -, trasloca a Dubai. Il motivo? L’assenza di risposte da parte del ministro Fitto, spiegano gli organizzatori. Un altro “brillante” risultato della Zes unica,
che è partita male e sta andando peggio». Carfagna aggiunge: «Una riforma
spacciata come epocale si ritrova senza coperture e con una transizione dalla vecchia alla nuova governance lenta e approssimativa, che ha portato prima alla decadenza degli otto commissari e poi alla loro proroga per altri due mesi. Il risultato è la grande confusione a cui stiamo assistendo, tutta
a danno di operatori, investitori, imprese, territori. Dicono che il Sud è al centro dell’agenda di governo – conclude Carfagna – ma al netto di slogan e propaganda i fatti raccontano tutt’altro».

 

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