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CNDCEC: ZES unica, rivedere il meccanismo che assegna le risorse destinate al credito d’imposta

Fermo restando il credito di imposta spettante alle imprese, è necessario prevedere una soglia minima oltre la quale il credito effettivo non dovrebbe scendere (CNDCEC – comunicato 24 luglio 2024)

La richiesta arriva direttamente dal Consiglio nazionale dei commercialisti in seguito al provvedimento 22 luglio 2024 n. 305765 con cui l’Agenzia delle Entrate ha determinato in 17,6668% la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile dalle imprese che effettuano investimenti dal 1° gennaio al 15 novembre 2024, specificamente per l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive situate nella ZES unica.

Per i commercialisti tra l’altro è necessario aumentare le risorse attualmente disponibili per andare incontro alle esigenze degli imprenditori che investono in uno strumento fondamentale per il rilancio economico del Mezzogiorno, infatti, a causa dell’elevato numero di richieste da parte delle imprese che hanno effettuato investimenti nella ZES unica, il credito di imposta si è ridotto in maniera significativa e le risorse messe a disposizione, attualmente fissate a 1.670 milioni di euro, si sono rivelate completamente insufficienti.

Secondo i calcoli della Fondazione Nazionale Ricerca dei commercialisti, infatti, una piccola impresa collocata in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, a cui spetterebbe un credito d’imposta del 60% sugli investimenti effettuati, ha diritto ad un credito d’imposta effettivo del 10,60% (il 17,6% del 60%). Invece, una media impresa collocata in Basilicata, Molise e Sardegna, a cui spetterebbe un credito del 40%, ha diritto ad un credito effettivo del 7,06% (il 17,6% del 40%). La situazione peggiora soprattutto per le grandi imprese collocate in Abruzzo che, a fronte di un credito spettante del 15%, ottengono con l’attuale meccanismo un credito effettivo del 2,65% (il 17,6% del 15%).

Il meccanismo di ripartizione prevede una prima prenotazione delle risorse con riparto a favore di tutti i richiedenti che hanno realizzato gli investimenti.

A febbraio 2025, le imprese che continueranno ad investire potranno contare su nuove risorse derivanti da future rinunce.

Le imprese hanno programmato gli investimenti nella ZES unica contando in buona parte sulle risorse derivanti dal credito d’imposta ed ottenere un credito effettivo tanto inferiore rispetto a quello spettante costringe ad una rivisitazione della programmazione finanziaria predisposta. Attendere l’ulteriore ripartizione del credito, che avverrà il prossimo anno e di cui si disconosce l’importo, non aiuterà le imprese in tal senso. Per questo motivo, si auspica il miglioramento di un intervento finalizzato allo sviluppo economico e sociale del Paese.

di Daniela Nannola

Fonte Normativa

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