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Premessa

Adempimenti tributari e concordato preventivo biennale al centro di uno dei provvedimenti approvati in esame preliminare dall’Esecutivo il 20 giugno 2024.

La riunione del Consiglio dei Ministri ha visto anche l’approvazione di altri provvedimenti, tra i quali spicca lo schema di Disegno di Legge recante la proroga del termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante l’adozione di Testi Unici.

Adempimento collaborativo e concordato preventivo biennale

In esame preliminare, l’Esecutivo ha approvato un D.Lgs. che introduce disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale.

Le norme introdotte provvedono, tra l’altro, a:

  • una revisione del calendario fiscale;
  • integrare il concordato preventivo biennale (CPB), sia in considerazione del calendario fiscale, sia con ulteriori disposizioni relative ai casi di decadenza dal concordato e in materia di acconti;
  • introdurre una sanzione, fino alla sospensione dalla facoltà di rilasciare la certificazione tributaria per un periodo da 1 a 3 anni, per i professionisti nel caso in cui la certificazione del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax control framework) sia infedele;
  • modificare le sanzioni in merito all’adempimento collaborativo, azzerandole per i contribuenti che dichiarano tutto al Fisco e si comportano correttamente.

Nello specifico, in merito al concordato preventivo biennale, sono previste novità in tema di determinazione degli acconti, nuove ipotesi di cessazione e modifiche in materia di decadenza dal concordato. Il contribuente potrà aderire alla proposta di concordato entro il 31 luglio, ovvero entro l’ultimo giorno del settimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta per i soggetti per i quali detto periodo non coincide con l’anno solare.

Riordino del sistema tributario

Nella riunione, inoltre, il Consiglio dei Ministri, ha approvato un Disegno di Legge per la proroga del termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante adozione di Testi Unici.

In considerazione dell’avanzata fase d’attuazione della Riforma fiscale, al fine di poter tenere conto anche delle nuove disposizioni e di assicurare l’organicità e la completezza del quadro normativo dei diversi settori d’intervento dei Testi Unici già in fase di elaborazione, il Disegno di Legge proroga al 31 dicembre 2025 il termine entro cui possono essere adottati i DD.Lgs. per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario, mediante la redazione dei Testi Unici, ai sensi dell’art. 21, c. 1, L. 111/2023, recante la delega al Governo per la Riforma fiscale.

Materie prime critiche

Un altro importante provvedimento approvato dall’Esecutivo, è il “DL Materie prime critiche”, al fine di adeguare la normativa nazionale sul settore minerario agli obiettivi e standard europei previsti dal regolamento Critical Raw Materials Act, in funzione delle transizioni digitale e green.

Questo provvedimento promuove un nuovo approccio di sistema all’approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche. Il Decreto, infatti, ha come obiettivo:

  • da un lato, quello di analizzare la domanda e i fabbisogni del Paese grazie ad attività di monitoraggio delle catene di approvvigionamenti;
  • dall’altro, quello d’incentivare l’offerta di materie prime.

Con questa finalità viene avviato un Programma nazionale d’esplorazione, vengono semplificate le procedure autorizzative e rafforzato il Fondo Nazionale del Made in Italy. Infine, il Decreto si pone l’obiettivo di elaborare sistemi di monitoraggio in caso di perturbazioni dell’approvvigionamento.

Nel dettaglio, il provvedimento ha lo scopo di rilanciare il settore minerario italiano attraverso procedure semplificate per gli iter autorizzativi dei progetti strategici. Come previsto dal Regolamento, un progetto per essere definito “strategico” dev’essere validato dalla Commissione Europea. Una volta ottenuto il sigillo strategico da parte dell’esecutivo UE, sarà lo Stato a rilasciare le autorizzazioni necessarie, con tempistiche coerenti e migliorative rispetto a quelle previste nel Regolamento.

Il testo prevede che spetti allo Stato il rilascio dei titoli abilitativi o autorizzatori; il MASE è l’Amministrazione competente per ogni titolo relativo all’estrazione e alle autorizzazioni al riciclo di materie prime critiche strategiche: le tempistiche per la durata della procedura non potranno superare rispettivamente i 18 e 10 mesi.

Albo Nazionale delle attività commerciali

In attuazione dell’art. 27, c. 1, lett. l-bis), L. 118/2022, è stato approvato, in esame preliminare, lo schema di D.Lgs. che reca la costituzione dell’Albo Nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale, ai fini della valorizzazione turistica e commerciale di dette attività.

L’obiettivo dell’iniziativa legislativa, è valorizzare gli esercizi di vicinato e le botteghe che presentano particolare rilevanza e importanza sotto il profilo storico, culturale, turistico e commerciale della Nazione, contrastando con misure uniformi il fenomeno della desertificazione commerciale.

Il Ministero del Turismo provvederà all’adozione di misure di valorizzazione e di campagne informative rivolte al turismo nazionale e internazionale in favore dei negozi e delle botteghe storici e d’eccellenza iscritti all’Albo nazionale, il quale sarà inserito all’interno di un’apposita sezione del sito web istituzionale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Legge italiana sullo Spazio

Infine, il Consiglio dei Ministri ha approvato anche la prima “legge quadro” italiana sullo Spazio e sulla Space Economy. La legge pone l’Italia all’avanguardia tra i grandi player globali e anticipa le intenzioni dell’Unione Europea in merito a un regolamento per il settore.

Il provvedimento, collegato alla Legge di Bilancio, colma un vuoto nell’ordinamento, che non prevedeva una normativa di riferimento sul settore spaziale.

Frutto di mesi di concertazione con i principali attori pubblici e privati del settore, il DDL regolamenta l’accesso allo spazio da parte dei privati, offrendo grandi opportunità in un comparto che rappresenta il futuro dell’industria e una delle principali traiettorie di sviluppo dell’economia mondiale.

In tale contesto, viene prevista la necessità di un’autorizzazione sia per gli operatori stranieri che intendono condurre attività spaziali dal territorio italiano, sia per quelli nazionali che operano da un territorio estero. Sono esenti dall’obbligo le attività spaziali già autorizzate da un altro Stato, se riconosciute in Italia in base a trattati internazionali.

Il DDL prevede inoltre l’elaborazione di un Piano Nazionale per l’economia dello spazio, con un orizzonte di almeno 5 anni che includa l’analisi, la valutazione e la quantificazione dei fabbisogni del comparto, per individuare gli investimenti finanziabili attraverso risorse pubbliche e contributi privati.

Fonte: Com. Stampa Consiglio dei Ministri n. 86

 

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