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Patrimonio mobiliare del nucleo familiare: che cosa fare se uno o più componenti possiedono un conto corrente.

La dichiarazione Isee, o dichiarazione sostitutiva unica Dsu, è ormai diventata un adempimento fondamentale per numerose famiglie italiane. Senza questa dichiarazione, difatti, non è possibile rilevare l’indicatore Isee, necessario per l’accesso a numerose agevolazioni di carattere pubblico, quali reddito e pensione di cittadinanza, riduzione delle tasse universitarie e della tariffa per la mensa scolastica, rateazione delle cartelle esattoriali…

Dalla dichiarazione Dsu, peraltro, si ricavano ulteriori importanti indicatori, come l’indicatore della situazione reddituale Isr o della situazione patrimoniale Isp.

La dichiarazione Isee, però, in gran parte dei casi risulta addirittura più articolata del modello 730 o Redditi, ossia risulta più complessa della dichiarazione dei redditi. Come mai? La problematica deriva dal fatto che nel modello Isee vanno indicati, per ogni componente del nucleo familiare, oltre ai redditi, anche il patrimonio posseduto, sia immobiliare che mobiliare, i veicoli ed ulteriori dati rilevanti (bisogna dichiarare se il nucleo ha a carico mutuo, affitto, presenza di componenti con disabilità riconosciuta…).

Per quanto riguarda il patrimonio mobiliare, bisogna prestare attenzione nell’indicazione dei dati relativi al conto corrente: per ogni rapporto, difatti, è indispensabile indicare non soltanto il saldo al 31 dicembre del secondo anno precedente (a partire dall’Isee 2020, in precedenza era necessario indicare il saldo al 31 dicembre dell’anno precedente), ma anche la giacenza media. Facciamo allora il punto su Isee conto corrente: quali dati indicare.

L’obbligo di valorizzare l’importo della giacenza media è sorto per evitare delle pratiche elusive che molti cittadini mettevano in atto, ossia svuotare il conto corrente al 31 dicembre per evidenziare l’assenza di depositi.

La dichiarazione Isee può essere presentata tramite Caf o autonomamente, per chi possiede le credenziali dispositive con cui accedere al sito dell’Inps (Spid almeno di secondo livello, Pin Inps dispositivo, carta nazionale dei servizi Cns). Tra l’altro, dal 2020 è operativo il nuovo Isee precompilato, nel quale numerosi dati risultano precaricati: questo vantaggio riguarda anche i dati del conto corrente?

Isee precompilato: i dati del conto corrente sono già pronti?

Dal 1° gennaio 2020, ha debuttato la

nuova dichiarazione Isee precompilata. In base a quanto indicato nel decreto sull’Isee precompilato [1], l’interessato deve comunque auto dichiarare i seguenti dati:

  • la composizione del nucleo familiare e le informazioni necessarie per determinare il valore della scala di equivalenza;
  • l’indicazione di eventuali familiari componenti aggiuntivi del nucleo ai fini Isee;
  • l’eventuale condizione di disabilità e non autosufficienza di uno o più componenti del nucleo;
  • i dati identificativi dell’abitazione del nucleo familiare;
  • il reddito complessivo, limitatamente ai casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi ed assenza di certificazione unica Cu trasmessa dai sostituti di imposta, oppure di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali;
  • alcune specifiche componenti di reddito;
  • l’importo degli assegni periodici corrisposti al coniuge e ai figli;
  • l’ammontare dell’eventuale debito residuo per mutui contratti per l’acquisto di immobili;
  • le componenti del patrimonio immobiliare posseduto all’estero;
  • le seguenti componenti del patrimonio mobiliare: alcune partecipazioni azionarie, alcuni strumenti, rapporti finanziari e contratti di assicurazione, il valore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria, o il valore delle rimanenze finali e del costo dei beni ammortizzabili per le imprese individuali in contabilità semplificata;
  • le donazioni di cespiti;
  • gli autoveicoli, o i motoveicoli di cilindrata di 500 cc e superiore, le navi e imbarcazioni da diporto.

In base a quanto osservato, tra i dati già disponibili per l’utente sono, dunque, previsti anche quelli relativi al

conto corrente, ossia il saldo al 31 dicembre e la giacenza media: può in ogni caso accadere che, per vari motivi, non risultino precaricati nel sito dell’Inps tutti i dati necessari, oppure che vi siano degli errori. Per questo, è bene saper comunque procedere autonomamente nella verifica del saldo e della giacenza media.

Saldo al 31 dicembre e giacenza media: di quale anno?

Sino alla Dsu 2019, la data a cui far riferimento per inserire i dati patrimoniali (a parte alcune eccezioni) era quella del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione dell’Isee: ad esempio, nella dichiarazione 2019 si doveva inserire quanto posseduto al 31 dicembre 2018.

Dal 2020, invece, si deve far riferimento al secondo anno precedente. Ad esempio:

  • Isee 2020: conto corrente- saldo e giacenza media al 31 dicembre 2018;
  • Isee 2021: conto corrente- saldo e giacenza media al 31 dicembre 2019;
  • e così via.

Quali tipi di conto corrente vanno inseriti nell’Isee?

Devono essere inseriti nell’Isee, quadro FC, non solo i conti correnti “classici”, ma anche i

conti correnti postali ed i depositi; devono essere inclusi anche i conti di pagamento, in valuta, i conti di vincolati/liberi, i conti bancari transitori (conto terzi individuale o globale), ed i libretti nominativi ed al portatore, sia bancari che postali.

Il conto corrente va inserito nel quadro FC2, Sezione I, della Dsu, col codice 01 nella colonna “Tipo rapporto”.

Carte prepagate ricaricabili con e senza Iban

Le carte prepagate ricaricabili con Iban, che hanno alcune delle funzioni di un conto corrente, devono essere inserite nel quadro FC2, Sezione I, della Dsu, col codice 01 nella colonna “Tipo rapporto”, indicando il saldo al 31 dicembre del secondo anno precedente.

Nella Sezione II, col codice 99, vanno indicate anche le carte prepagate senza Iban.

Che cosa si deve indicare nell’identificativo del rapporto?

Nel punto della dichiarazione in cui va inserito l’identificativo del rapporto, si può inserire sia il codice Iban, che il numero di conto corrente: quando è presente lo stesso identificativo (ad esempio perché si possiede conto corrente e conto deposito), questo andrà preceduto dal codice “Tipo rapporto”. Per il conto corrente andrà dunque indicato il codice 01 più l’Iban o il numero di conto, per il deposito il codice 03, più Iban o numero di conto.

Quali dati del conto corrente vanno dichiarati?

All’interno della Dsu vanno inseriti:

  • il codice tipo rapporto, a seconda della tipologia (01 conto corrente, 03 per conto deposito a risparmio libero/vincolato…);
  • l’identificativo del rapporto, senza caratteri speciali o spazi, che corrisponde al codice iban o al numero del conto corrente o del conto deposito;
  • il codice fiscale dell’operatore finanziario, che corrisponde all’Abi della banca/Posta;
  • il valore del saldo attivo del conto, al lordo degli interessi, alla data del 31 dicembre del secondo anno precedente;
  • il valore della giacenza media annua del conto corrente.

È quest’ultimo il valore da prendere in considerazione ai fini Isee, se superiore al saldo attivo al 31 dicembre. Qualora durante l’anno vi siano stati acquisiti immobiliari, o incrementi del patrimonio mobiliare, e la giacenza media sia superiore al saldo, è normalmente il saldo ad essere considerato ai fini dell’ammontare del patrimonio mobiliare.

Che valore indicare in caso di conto cointestato?

Se il conto è cointestato, va indicata solo la

quota di spettanza del singolo componente, in merito al saldo e alla giacenza media (ad esempio, se i contitolari sono 3, dovrà essere inserita la quota del 33,33%).

Quanto precisato vale anche per i soggetti appartenenti a nuclei familiari diversi [2]. Se la quota di spettanza non è stabilita si presume che gli intestatari abbiano una quota uguale.

Conto corrente con saldo negativo

Nel patrimonio mobiliare va comunque inserito il conto corrente con saldo contabile negativo?

Ai fini della dichiarazione Isee il saldo negativo è da considerarsi con valore zero, e non può essere compensato con i saldi attivi di altri conti.

È necessario inserire nel quadro FC2 Sezione I anche il conto corrente con importo “zero” nel campo “saldo al 31.12”, indicando comunque la giacenza media.

Conto corrente con delega

Si deve dichiarare nel quadro FC2 il saldo di un conto corrente bancario sul quale un familiare ha la delega per poter compiere operazioni?

No, il saldo del conto corrente deve essere dichiarato dichiarato solo nel quadro FC2 dell’intestatario; chi ha solo la

delega alla firma non lo deve dichiarare.

Conto corrente estero

Come si deve inserire un conto corrente estero nel quadro del patrimonio mobiliare?

Il conto corrente estero deve essere inserito nel quadro Isee FC2 Sezione I, indicando il codice 01 e come identificativo rapporto “E”, seguito da una stringa alfanumerica in cui riportare il codice del conto corrente, avendo cura di non inserire caratteri speciali e spazi.

La giacenza media va indicata a zero. Per quanto riguarda il campo Codice Fiscale/ identificativo dell’operatore finanziario, bisogna inserire il valore E seguito dal codice fiscale o dalla partita iva o codice similare (es. E12345).

Per gli operatori finanziari senza codice fiscale, partita iva o altro codice identificativo, bisogna inserire il codice END (dove E sta per estero e ND per non disponibile).

Come si calcola la giacenza media?

La giacenza media annua non è altro che la media degli importi a credito del cliente nell’arco dell’anno (o di un periodo inferiore, da ragguagliare su base annua).

Il calcolo della giacenza media si effettua dividendo la somma delle giacenze giornaliere (cioè i saldi giornalieri per valuta) per 365, o per 366 in caso di anno bisestile, anche se il conto non è stato aperto per l’intero anno.

La formula per il calcolo della giacenza media è:

Somma (singole giacenze X giorni di giacenza) / giorni dell’anno.

In pratica, si devono calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno (devono essere moltiplicate, per i giorni in cui sono rimaste costanti): bisogna poi sommare gli importi ottenuti e dividere il risultato per 365 giorni, e si ottiene così la giacenza media.

Ad esempio, se con riferimento al 2018 si possiede una giacenza di 150 euro per 100 giorni, una giacenza di 50 euro per altri 100 giorni, ed una giacenza di 200 euro per 165 giorni, si deve procedere come segue:

  • 100 giorni x 150 euro di giacenza giornaliera = 15.000
  • 100 giorni x 50 euro di giacenza giornaliera = 5.000
  • 165 giorni x 200 euro di giacenza giornaliera = 33.000

Si devono poi sommare gli importi:

15.000 + 5.000 + 33.000 = 53.000

Ed infine dividere il risultato per 365:

Si ottiene, così, la giacenza media, pari a 145,21 euro.

Per semplificare, si possono anche sommare i numeri creditori totali riportati negli estratti conto, sino a coprire tutto l’anno (per chi riceve l’estratto trimestrale, è sufficiente sommare i numeri creditori totali dei 4 trimestri), e dividerli poi per 365.

Conto corrente chiuso nell’anno di riferimento

Il conto corrente che è stato chiuso nell’anno di riferimento (ad esempio nel 2018 per Isee 2020), va dichiarato comunque, compilando la riga del quadro FC2 sezione I: deve essere inserita la giacenza media calcolata dalla banca, mentre nel campo “saldo al 31.12” bisogna lasciare l’importo a zero e nel campo “data fine” si deve indicare la data di chiusura del conto corrente.

Conto corrente pignorato

Il conto corrente pignorato in seguito a provvedimento dell’autorità giudiziaria deve essere dichiarato a fini Isee?

Il conto corrente pignorato va comunque dichiarato nel quadro FC2 Sezione I della Dsu, indicando il saldo al 31.12 e la giacenza media annua. Ai fini Isee non rileva che il

titolare del conto non possa disporre liberamente delle somme depositate, in quanto le istruzioni ministeriali parlano di patrimonio posseduto e non di patrimonio disponibile.

Quanto incide il conto corrente sull’Isee?

Il totale del patrimonio mobiliare, non solo del conto corrente, pesa sulla dichiarazione Isee solo per il 20% (contro l’80% dei redditi assoggettati ad Irpef).

Inoltre, dal valore del patrimonio mobiliare, si detrae una franchigia di 6.000 euro, aumentata di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare, oltre al dichiarante, e di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo, sino a un tetto massimo di 10.000 euro.

Quanto pesa il conto corrente sul Reddito di cittadinanza?

Il totale del patrimonio mobiliare, non solo del conto corrente, incide sul diritto al Reddito di cittadinanza e alla Pensione di cittadinanza. Hanno diritto al sussidio, difatti, solo coloro che possiedono un patrimonio mobiliare familiare (conti, carte prepagate, titoli, libretti, depositi, obbligazioni, partecipazioni…) non superiore a 6mila euro; questa soglia è incrementata di 2mila euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10 mila euro, incrementati di altri mille euro per ogni figlio successivo al secondo. I massimali sono ulteriormente incrementati di 5mila euro per ogni componente con disabilità, come definita a fini Isee, e di 7500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

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