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Bonus caldaia 2024: dall’ecobonus al Superbonus, ecco come usufruire dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2025

Il bonus caldaia 2024 si può ottenere grazie all’ecobonus o al Superbonus. Il 2024 è l’ultimo anno utile per poter usufruire degli incentivi per le caldaie a gas: dal 2025, infatti, salteranno tutti gli incentivi per le caldaie a gas previste per le nuove costruzioni e per gli immobili in ristrutturazione, indicazione in linea con la direttiva EPBD (Case Green). Resteranno, invece, valide le agevolazioni a favore di sistemi di riscaldamento ibridi.

Precisiamo subito che il bonus caldaia di fatto non esiste. Il termine si riferisce all’insieme dei bonus per l’edilizia che prevedono, tra le spese ammissibili, la sostituzione di un caldaia.

Bonus caldaia 2024: le agevolazioni previste

I bonus che danno diritto alla detrazione sulla caldaia sono diversi:

  • Bonus ristrutturazione 2024: dà diritto all’agevolazione se la caldaia è inclusa nei lavori di costruzione, con una detrazione al 50% su un tetto di spesa massimo pari a 96.000 €. L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue;
  • Superbonus, il bonus caldaia è consentito solo se la sostituzione o l’installazione dell’impianto viene fatta insieme a un intervento trainante che prevede un miglioramento di due classi energetiche dell’edificio oggetto di riqualificazione;
  • Ecobonus: detrazione al 65% come bonus caldaia per l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione almeno di classe energetica A. Per beneficiare di questa detrazione fiscale, è necessario inoltre installare anche dei sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VII.
  • Conto Termico 2.0: contributo a fondo perduto fino al 65% per la sostituzione di caldaie on sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza.

Analizziamo nello specifico tutti i casi.

Bonus caldaia 2024 con Bonus ristrutturazione: agevolazioni al 50%

Si può sostituire la caldaia anche con il bonus ristrutturazioni. In questo caso la detrazione è del 50%. E’ possibile beneficiare della detrazione fiscale anche se si acquista la caldaia senza sistema evoluto di termoregolazione. Il requisito richiesto è che la caldaia sia almeno di classe A.

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione dall’IRPEF, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo non superiore a 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, il beneficio è elevato al 50% ed il limite massimo di spesa è innalzato a 96.000 euro per unità immobiliare.

È bene precisare che dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del decreto legge 11/2023, per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio previsti dall’articolo 16-bis del Tuir, in linea generale, non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta per coloro che alla data antecedente della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto blocca crediti non abbiano presentato determinate documentazioni.

A chi spetta

L’agevolazione è rivolta ai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese di ristrutturazione. Tra gli altri riguarda: i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento; i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili; gli inquilini; il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado); il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).

I vantaggi

I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Riguardo alle spese sostenute per interventi antisismici, sono previste anche detrazioni più elevate, che possono arrivare fino all’85% ed essere usufruite sempre fino al 31 dicembre 2024.

Per approfondimenti:
Bonus ristrutturazione 2024: detrazione al 50% per importi fino 96mila euro

Bonus caldaia 2024 con Ecobonus: agevolazioni al 65%

Il bonus caldaia è un’agevolazione prevista anche all’interno dell’ecobonus. Il beneficio consiste in una detrazione dall’IRPEF o dall’IRES, da dividere in 10 rate annuali di pari importo, la cui entità varia a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell’anno in cui lo stesso è stato effettuato.

La conditio sine qua non per poterne usufruire è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali.

A chi spetta

Possono usufruire del bonus caldai 2024 tutti i contribuenti residenti e non residenti, titolari di qualsiasi tipologia di reddito. In particolare:

  • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;
  • i contribuenti titolari di reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
  • le società semplici;
  • le associazioni tra professionisti;
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

Il beneficio spetta a chi possiede o detiene, in base a un titolo idoneo, l’immobile oggetto di intervento. Nello specifico:

  • il proprietario o il nudo proprietario;
  • il titolare di un diritto reale di godimento, quale usufrutto, uso, abitazione o superficie;
  • l’inquilino o il comodatario dell’immobile;
  • i soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa;
  • gli imprenditori individuali, per gli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o i beni merce;
  • coloro che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
  • i familiari conviventi, vale a dire il coniuge (a cui è equiparata la parte dell’unione civile), i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado;
  • il convivente di fatto;
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • il promissario acquirente.

Requisiti

L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%.

Le caldaie rientrano:

  • nella detrazione del 50% se si tratta di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
  • nella detrazione 65% se le caldaie, oltre a essere almeno in classe A, sono anche dotate di sistemi di termoregolazione evoluti (classi V, VI oppure VIII della comunicazione 2014/C 207/02 della Commissione) o con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro, o per le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.

Come funziona

L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025. Per fruire del bonus caldaia, è necessario effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale (l’obbligo non è previsto per gli interventi realizzati nell’ambito dell’attività d’impresa). Nel modello devono essere riportate una serie di informazioni: la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita IVA o il codice fiscale del destinatario delle somme, il numero e la data della fattura a cui il bonifico si riferisce.

Per approfondimenti:
Ecobonus 2024: cosa rientra e come funziona?

Bonus caldaia 2024 con Superbonus: agevolazioni dal 70% al 65%

Se gli interventi ammessi all’ecobonus ordinario sono trainati da quelli con Superbonus, la percentuale di detrazione sale al 70%, con decalage al 65% se i lavori ricadono nell’anno d’imposta 2025.

A chi spetta

Il bonus caldaia in riferimento al Superbonus si applica agli interventi effettuati da:

  • condomìni;
  • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento;
  • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, proprietari (o comproprietari con altre persone fisiche) di edifici costituiti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate;
  • Istituti autonomi case popolari (Iacp) comunque denominati o altri enti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica;
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci;
  • Onlus, associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale;
  • associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

La sostituzione della caldaia rientra negli interventi agevolabili del Superbonus, ossia nella sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni. Nello specifico, si riferisce ad apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro.

Per approfondimenti:
Superbonus 70%: come funziona nel 2024

Conto termico 2024 per privati: interventi agevolati

Il Conto Termico 2.0 incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di edifici o singole unità immobiliari accatastate e dotate di un impianto di riscaldamento.

Si tratta di interventi (art. 4, comma 2) di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza in edifici esistenti parti di essi o unità immobiliari esistenti:

  • 2.A – Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (con potenza termica utile nominale fino a 2000 kW)
  • 2.B – Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa (stufe, termo-camini o caldaie con potenza termica nominale fino a 2000 kWt)
  • 2.C – Installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (con superficie solare lorda fino a 2500 m2)
  • 2.D – Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore
  • 2.E – Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore

Per il Conto Termico 2.0 privati, i costi massimi ammissibili sono determinati sulla base della producibilità stimata dell’intervento; il contributo massimo è del 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto.

Per le caldaie, le pompe di calore, i collettori solari, etc., inclusi nel Catalogo degli apparecchi domestici reso pubblico e aggiornato periodicamente dal GSE, la procedura di accesso è semplificata, poiché la conformità dei requisiti tecnici al dettato normativo è stata preventivamente verificata dal GSE.

Per approfondimenti:
Conto Termico 2024: come funziona e quali incentivi prevede

Quando scade il bonus caldaia 2024

Per capire quando scade il bonus caldaia, dobbiamo fare un distinguo in base al tipo di incentivo con cui è stato chiesto:

  • 31 dicembre 2025 se è stato chiesto con il Superbonus, bonus mobili ed elettrodomestici;
  • dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2024 la detrazione – se chiesta col bonus mobili – sarà disponibile al 50% ma fino al tetto massimo di spesa pari a 5.000 euro (invece di 8.000 euro);
  • 31 dicembre 2024 se è stato chiesto con il bonus ristrutturazione 2024 o con l’Ecobonus.

 

 

 

 

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