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Bonus accumulo fotovoltaico: credito d’imposta fino al 100% per le spese di installazione dei sistemi di accumulo energia rinnovabile. Le istruzioni del Fisco

Ogni giorno si parla dell’importanza dell’energia rinnovabile che, in quanto prodotta da fonti naturali e ampiamente disponibili (come sole e vento), ha un limitato impatto ambientale.

Compresa e condivisa l’importanza della produzione di detta energia, diventa fondamentale l’introduzione di misure finalizzate ad incentivare e favorire la diffusione di impianti per la produzione: parliamo dei diversi bonus e detrazioni. Tra questi il bonus accumulo fotovoltaico, introdotto dalla legge di Bilancio 2022 e disciplinato dal decreto 6 maggio 2022.

Si tratta di un credito d’imposta per le spese sostenute per chi ha installato nel 2022 sistemi di accumulo dell’energia collegati ad impianti alimentati da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico.

L’Agenzia delle Entrate ha reso note le modalità operative per richiedere il bonus nel provvedimento dell’11 ottobre 2022.

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Bonus accumulo energia rinnovabile: cos’è

Il bonus consiste in un credito d’imposta a favore delle persone fisiche che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, hanno sostenuto spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto.

In pratica, si tratta di una detrazione fiscale per l’installazione di sistemi di accumulo dell’energia, collegati a impianti di produzione dell’elettricità alimentati da pannelli fotovoltaici o da altre fonti rinnovabili, già funzionanti e incentivati.

Tuttavia, per conoscere la portata del beneficio spettante a ciascun richiedente bisognerà attendere la chiusura dell’invio delle domande. L’importo del rimborso spettante, infatti, sarà stabilito sulla base delle istanze trasmesse e delle risorse disponibili, e potrà arrivare fino al 100%.

Il sistema di accumulo è un insieme di accumulatori o batterie che stoccano l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici e che non viene immediatamente consumata.

L’agevolazione è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234) ed è in vigore dal 1° gennaio 2022. In particolare all’art. 812, comma 1 si legge quanto segue:

Ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, ai contribuenti è riconosciuto, nel limite massimo complessivo di 3 milioni di euro per l’anno 2022, un credito d’imposta per le spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto di cui all’articolo 25-bis del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le modalità attuative per l’accesso al beneficio di cui al presente comma e per il suo recupero in caso di illegittimo utilizzo, nonché le ulteriori disposizioni ai fini del contenimento della spesa complessiva entro i limiti di cui al presente comma.

Le modalità attuative per l’accesso al bonus accumulo energia rinnovabile sono state definite con il D.M. 6 maggio 2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 140 del 17 giugno 2022), che detta le regole per richiedere il credito d’imposta relativo alle spese sostenute per l’installazione di sistemi di accumulo, integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili.

Con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate in esame, adottato ai sensi del comma 1 dell’articolo 3 del citato decreto ministeriale, è approvato il presente modello e sono definiti le modalità, i termini di presentazione e il contenuto dell’istanza per il riconoscimento del credito d’imposta.

Di seguito le istruzioni nel documento del Fisco.

Bonus accumulo fotovoltaico Agenzia delle Entrate: come funziona e come richiederlo

Il Provvedimento dell’11 ottobre 2022 dell’Agenzia delle Entrate stabilisce i termini e le modalità per beneficiare del bonus, per l’accesso al credito d’imposta per le spese sostenute nel 2022 relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati ad impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Il provvedimento fornisce le istruzioni ed il modello di domanda da scaricare (in allegato) e da trasmettere all’Agenzia delle Entrate.

Bonus accumulo energia rinnovabile, chi può richiederlo e requisiti degli impianti

Possono beneficiare dell’agevolazione:

  • le persone fisiche che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, hanno sostenuto delle spese documentate per l’installazione di sistemi di immagazzinamento
  • i beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto.

Condizione necessaria ai fine della detrazione è che i sistemi di accumulo siano integrati ad impianti per la produzione elettrica da fonti rinnovabili.

Per quanto riguarda l’impianto di produzione, al quale il sistema di accumulo deve essere integrato, viene precisato che la detrazione spetta anche se:

Misura del credito d’imposta e modalità di erogazione

Per il credito d’imposta è stato fissato dalla norma un limite complessivo di spesa pari a 3 milioni di euro per l’anno 2022. Tuttavia ad oggi non si conosce l’entità del credito d’imposta riconosciuto.

L’importo del rimborso spettante verrà stabilito solo successivamente, con successivo provvedimento, sulla base delle istanze trasmesse e delle risorse disponibili. L’Agenzia delle Entrate, sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate (ossia 3 milioni di euro per l’anno 2022) e l’ammontare complessivo delle spese agevolabili indicate nelle istanze, renderà nota la percentuale del credito d’imposta spettante a ciascun soggetto.

Cosa certa è che potrà arrivare a coprire fino il 100% delle spese sostenute, ossia nel caso in cui l’ammontare complessivo delle spese agevolabili risulti inferiore al limite complessivo di spesa. Di conseguenza, maggiore sarà l’entità delle spese per le quali si chiede il bonus, minore risulterà la percentuale dell’agevolazione.

Entro 10 giorni dopo il 31 marzo 2023, sulla base del rapporto tra ammontare delle risorse stanziate e ammontare complessivo delle spese agevolabili indicate nelle istanze, l’Agenzia delle Entrate renderà nota la percentuale del credito d’imposta spettante a ciascun soggetto.

Domanda e termini di presentazione: ecco le istruzioni ed il modello per il riconoscimento del credito d’imposta

La domanda di richiesta di accesso al beneficio può essere presentata dal 1° marzo al 30 marzo 2023, direttamente dal contribuente o tramite un intermediario, attraverso il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Dopo 5 giorni dall’invio, il contribuente riceverà una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda o il diniego con relative motivazioni.

Per poter beneficiare del credito d’imposta in esame è necessario inviare un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate, in base alle indicazioni fornite.

Nella domanda i soggetti richiedenti dovranno indicare l’importo della spesa agevolabile sostenuta nell’anno 2022 per l’installazione dei sistemi di accumulo.

Per essere subito pronto, puoi scaricare le istruzioni ed il modello per il riconoscimento del credito d’imposta.

Modalità di fruizione

Il bonus sarà utilizzabile esclusivamente nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale sono state sostenute le spese, in diminuzione delle imposte dovute e l’eventuale ammontare non utilizzato potrà essere fruito negli anni successivi.

Una volta a conoscenza della quantificazione del credito, il contribuente potrà utilizzare detto importo in compensazione delle imposte dovute, riportando tale valore nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo nel corso del quale sono state sostenute le spese agevolabili.

Nell’eventualità in cui parte del credito d’imposta non venga utilizzato, questo potrà essere riportato ai periodi d’imposta successivi.

 

 

 

 

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