Effettua una nuova ricerca

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


La misura “Resto al Sud 2023” è stata pubblicata a seguito di un rinnovo arrivato dopo le numerose richieste degli anni scorsi. Ad agosto 2023 si contano oltre 16 mila progetti che hanno beneficiato del supporto economico e finanziario di questo incentivo, volto a promuovere la nascita e la crescita virtuosa delle attività imprenditoriali situate tra Centro Italia e Mezzogiorno.

Gli aiuti per chi resta al Sud elargiti da questo bonus sono diventati accessibili per molti più beneficiari rispetto alle disposizioni di partenza, che circoscrivevano la distribuzione a livello territoriale solo ad alcune regioni del Meridione.

Le attività imprenditoriali giovanili riscontrano parecchie difficoltà e la tendenza nel post-pandemia è negativa: con Resto al Sud 2023, ormai allargato ad imprenditori under 56, è uno strumento fondamentale per combattere questo trend e promuovere le iniziative della nuova generazione digitale.

Resto al Sud 2023: come funziona e novità

Resto al Sud” è un progetto di finanziamenti introdotto nel 2017 e si propone di facilitare e incentivare la creazione di attività imprenditoriali e libero professionali, di accompagnarle nella crescita e di promuovere le iniziative giovanili più virtuose e in linea con gli obiettivi perseguiti da molti Paesi della Comunità Europea, tra cui la sostenibilità ambientale, la riduzione di emissioni e la valorizzazione del talento giovanile.

L’ente incaricato della gestione di questo gruppo di finanziamenti è Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.

L’incentivo è destinato a imprenditori in una fascia d’età dai 18 ai 55 anni (nessun limite di età invece nelle aree sismiche) e i fondi preposti per gli aiuti ammontano, come ogni anno, a 1,250 miliardi di euro. Non sono previste graduatorie e non c’è un bando per Resto al Sud 2023 su pdf: la trasmissione e la conseguente valutazione delle richieste è possibile fino ad esaurimento dei fondi.

Il dato aggiornato al 1 agosto 2023 sulle imprese che hanno usufruito del bonus per chi resta al Sud ha chiaramente mostrato il successo di questi finanziamenti: 16.286 sono i progetti che finora si sono appoggiati agli aiuti economici e finanziari di questa misura.

Cosa succede al bonus “Resto al Sud” se l’impresa fallisce? L’azienda può richiedere la dilazione di massimo due rate del rimborso del finanziamento. Il non rispetto di anche solo una delle due rate del piano per ritardare la restituzione comporta l’annullamento dello stesso e l’avvio di un procedimento giudiziario da parte di Invitalia.

Parlando delle novità che hanno interessato “Resto al Sud”, 3 disposizioni introdotte tra il 2019 e il 2021 sono degne di nota:

  • aumento dei beneficiari: il progressivo allentamento dei requisiti di età è passato da una fascia iniziale 18-35, si è passati a 18-45 ed è ora disponibile per soggetti under 56, a seguito degli aggiornamenti in Legge di Bilancio 2021;
  • estensione in zone sismiche: le zone colpite dai forti sismi del 2016 e del 2017 sono state incluse nella platea di beneficiari nel 2019, a seguito del Decreto Legge n. 123/2019 e delle modificazioni aggiunte nella conversione in legge (Legge 12 dicembre 2019 n. 156);
  • allargamento alle attività commerciali e a isole minori in tutta Italia: questa ulteriore estensione, che ha incluso le zone isolane del Centro-Nord, è arrivata a seguito del DL n. 121/2021 e della sua conversione con la Legge del 9 novembre n. 156/2021.

La rivalutazione del mondo industriale del Mezzogiorno è una discussione quasi dai tratti storici, rimanendo sempre un tema di discussione su cui deve riflettere ogni governo. Il piano di interventi Resto al Sud, introdotto nel DL n. 91/2017, si inserisce perfettamente in questo dibattito.

Resto al Sud: i requisiti

I finanziamenti del bonus Resto al Sud 2023 sono accessibili in presenza di questi attributi:

  • età del contribuente compresa tra i 18 e i 55 anni, senza limiti per i 24 comuni delle zone sismiche con più del 50% di edifici inagibili;
  • residenza nei territori coperti dal finanziamento, quando non presente, ottenuta entro 60 giorni dalla richiesta accettata;
  • non si può avere contratti a tempo indeterminato e non si può essere titolari di altre imprese o attività alla data del 21 giugno 2017;
  • sede operativa o legale dell’impresa costituita dopo il 21 giugno 2017 in un comune incluso nei finanziamenti di Resto al Sud 2023, mentre per società costituende si hanno 60 giorni (o 120 se dall’estero) per dare vita all’attività a seguito della proposta accettata.

Inoltre, i liberi professionisti senza partita IVA non possono aver avuto attività analoghe a quella per cui stanno chiedendo il bonus nei 12 mesi precedenti alla domanda.

Resto al Sud: a chi rivolgersi per ricevere gli incentivi

L’ente incaricato dell’accoglimento delle domande e della loro valutazione è Invitalia, che ha messo a disposizione una piattaforma web per la trasmissione di richieste di giovani imprenditori e liberi professionisti. Non è prevista scadenza per Resto al Sud 2023 a livello di tempistiche: la valutazione avviene in ordine cronologico di trasmissione.

La procedura di presentazione della domanda necessita il possesso di questi tre elementi:

La modulistica da consegnare comprende il business plan dell’attività imprenditoriale e alcuni documenti distribuiti sul sito di Invitalia, distinti per società costituite e non costituite. Per attività libero professionali individuali e in forma societaria, la documentazione deve includere anche l’iscrizione all’Albo o all’associazione di professionisti che le riguardano.

Tutti i procedimenti da seguire per i soggetti autorizzati e intenzionati a chiedere gli aiuti del bonus Resto al Sud 2023 sono riepilogati in questa guida.

Resto al Sud: pro e contro

Il successo di questa agevolazione rivolta a chi resta al Sud nel 2023 per dare vita a una nuova attività imprenditoriale ha delle motivazioni. Oltre alla facilità dell’atto pratico di raccolta della documentazione e di trasmissione della richiesta sulla piattaforma di Invitalia, è indubbio come un bonus di questa portata rappresenti un incentivo economico enorme per un giovane intenzionato ad aprire un’impresa nei territori lontani dai centri di eccellenza industriale italiani, concentrati tra la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia-Romagna.

Appoggiarsi a una parte di contributi a fondo perduto è molto utile per i nuovi imprenditori e significa non dover restituire queste somme allo Stato, che investe a rischio in queste attività.

L’unico punto critico di questo piano statale di finanziamenti è la disponibilità di fondi, che è sì elevata, essendo sopra il miliardo di euro, ma comunque non così ampia per soddisfare tutte le richieste presentate da soggetti rientranti nei requisiti.

Se si vuole trovare un’altra criticità bisogna dire che gli oneri per l’apertura delle procedure di richiesta e di consultazione dei professionisti hanno un costo non indifferente, che è tutto a carico del contribuente.
 

Territori coperti dal bonus Resto al Sud

L’estensione territoriale di Resto al Sud 2023 è conseguenza delle varie estensioni degli anni precedenti, che testimoniano un diffuso successo di questo piano di finanziamenti statali.

Le regioni indicate già nelle disposizioni iniziali del bonus Resto al Sud sono le seguenti:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;

L’aggiornamento del 2019 ha aggiunto le seguenti regioni appartenenti al “cratere sismico” colpito dai terremoti nel biennio 2016-2017:

I comuni delle isole marine che hanno accesso al piano di aiuti economici sono;

  • nel Lazio c’è Ponza;
  • in Liguria solo Portovenere;
  • in Toscana ci sono Campo dell’Elba, Capoliveri, Capraia, Giglio, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio e Ventotene.

L’aggiunta più recente riguarda le isole lagunari e lacustri:

  • isole del Lago d’Iseo;
  • isole del Lago di Garda;
  • Isola d’Orta e San Giulio;
  • Isola Comacina del lago di Como;
  • lago Trasimeno – Isola Maggiore e Isola Polvese;
  • isole Borromee – Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni, Isola Superiore;
  • laguna di Grado che contiene Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo;
  • nella laguna veneta sono incluse Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo
  • Burano, Lido, Marzobetto, Mazzorbo, Murano, Pellestrina, San Clemente, San Francesco del Deserto, San Giorgio, San Lazzaro degli Armeni, San Michele, Sant’Erasmo, Torcello, Vignole.

Come si può vedere, la copertura interessa tantissimi luoghi distribuiti lontani dalle zone a maggior concentrazione industriale. La lista di comuni coperti è ormai vastissima e la denominazione “resto al Sud” risulta ormai stretta, nonostante il primo obiettivo rimanga la promozione delle attività nel Mezzogiorno.

Cosa finanzia Resto al Sud 2023? Le imprese già nate o costituende che hanno accesso al piano di agevolazioni devono operare in questi settori produttivi:

  • turismo;
  • commercio;
  • fornitura di servizi;
  • attività libero professionali individuali e in società;
  • settore industriale, artigianato, trasformazione di prodotti agricoli e attività ittiche come la pesca.

Il Sud Italia da sempre fa leva sul settore turistico e sulla promozione di prodotti culinari di terra e mare: da questo si capisce la scelta nel dedicarsi solo ad alcune attività produttive.

Non sono arrivati aggiornamenti in merito alle attività di commercio al dettaglio o all’ingrosso, comprese quelle appartenenti al settore dell’agricoltura: Resto al Sud 2023 non è disponibile per questa tipologia di imprese.

Resto al Sud 2023: cifre del contributo

La somma totale distribuita da Invitalia per soddisfare le richieste del piano “Resto al Sud” è divisa tra un 50% di contributi a fondo perduto e un altro 50% di finanziamenti bancari coperti all’80% dal Fondo di Garanzia per le PMI.

In caso di primo finanziamento a seguito della consegna del primo documento di Stato di Avanzamento dei Lavori (SAL), la distribuzione delle agevolazioni inizia 30 giorni dopo aver trasmesso la documentazione provvista di business plan. Bisogna invece aspettare 60 giorni dopo il SAL a saldo che testimonia l’avanzamento dei lavori e la cifra spesa fino a quel momento.

Parlando di cifre, il tetto massimo di finanziamento standard è fissato a 50.000 euro per contribuente, con la possibilità di aumento a 60.000 euro per le imprese gestite in forma individuale e fino a 200.000 euro per società con 4 soci contribuenti. Oltre a ciò, per supportare il fabbisogno del capitale circolante è previsto un contributo a fondo perduto aggiuntivo, di massimo 15.000 per imprese in forma individuale e innalzato fino a 40.000 euro per imprese in forma societaria.

“Resto al Sud” concede una copertura delle spese consentite fino al 100%, sempre nel rispetto dei limiti di finanziamento.

Quali spese sono ammesse da Resto al Sud 2023?

I contributi offerti dal piano “Resto al Sud” non sono impiegabili per qualsiasi costo per lo sviluppo di un’attività: la promozione pubblicitaria, per esempio, non è coperta.

I fondi possono essere impiegati per le spese di gestione aziendale per un limite del 20% del contributo totale, mentre il resto va impiegato principalmente per l’acquisto di attrezzature, impianti e applicativi e per le ristrutturazioni eseguite negli spazi aziendali e sui fabbricati dell’impresa.
 

Potrebbe anche interessarti

Le persone interessato al bonus Resto al Sud 2023 sono alla ricerca di risposte a una serie di domande aggiuntive:

Quando scade il bando Resto al Sud?

Non essendo un bando, per Resto al Sud 2023 non è stata stabilita nessuna scadenza e tantomeno non esistono graduatorie. L’unico limite è quello dei fondi: se terminati, l’accoglimento delle domande non potrà più essere soddisfatto.

Quanto costa fare una pratica Resto al Sud?

Tra costi di consulenza, onorario da corrispondere al professionista e preparazione dei documenti, il costo dell’iter burocratico per richiedere il bonus Resto al Sud 2023 si attesta mediamente tra i 1.200 e i 1.500 euro.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui