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Il 6 maggio, all’età di 76 anni, Carlo III viene incoronato Re d’Inghilterra e guiderà ufficialmente la monarchia più famosa al mondo. La cerimonia, composta da gioielli e «regalie» si terrà nella basilica di Westminster, poi un corteo attraverserà le strade di una Londra blindata e Buckingham Palace verrà circondata da curiosi e giornalisti. Sarà senza dubbio uno degli eventi più seguiti del 2023. La corte dei Windsor è la più celebre tra le case reali europee. Ma, nonostante tutto lo sfarzo che li circonda, non è però la famiglia nobiliare che più pesa sulle finanze dello Stato e sui cittadini. Siamo andati a controllare i conti di tutte le famiglie reali e le relazioni finanziarie, incrociandole con i report dei ministeri del tesoro.

Carlo III è il re più ricco d’Europa

I Windsor ricevono annualmente il Sovereign Grant, un compenso elargito da parte del Ministero del Tesoro inglese che cambia di anno in anno e serve per la manutenzione di Buckingham Palace, la retribuzione dello staff, la cura del patrimonio immobiliare. Secondo il report finanziario della casa reale inglese, per l’anno 2021/22 la dote è stata di 86,3 milioni di sterline pari a 98.143.446 euro, in aumento rispetto al 2020-21 quando la cifra è stata di 97.688.552 di euro. La cifra è composta da una parte per il sovvenzionamento dei viaggi di Stato che ammonta a 58,9 milioni di euro e la restante parte per reddito personale. Tuttavia, non si può dire che Carlo III sia ricco grazie allo «stipendio mensile» pagato con le tasse dei cittadini del Regno Unito perché ogni inglese tira fuori a testa 0,69 euro (ne sono esclusi i cittadini del Commonwealth). Oltre il contributo pubblico, nelle entrate dei Windsor ci sono in conto 11,26 milioni provenienti da alcune proprietà escluse da The Crown Estate, ma non sono sufficienti a coprire le spese di famiglia e di Buckingham Palace perché tutto il reame è costato 116,5 milioni di euro, in aumento del 17% rispetto all’anno precedente.

Nell’ultimo bilancio a pesare sono stati i costi di manutenzione che sono saliti a 72,7 milioni per la restaurazione di un’ala del Palazzo reale. In aggiunta, si prevede che il deficit per l’anno finanziario 2022/23 sarà superiore perché verrà contabilizzato il funerale della Regina Elisabetta II che si è tenuto il 19 ottobre 2022 (l’anno finanziario termina il 31 marzo e il bilancio è pubblicato a giugno).

Come funziona il Sovereign Grant

La rendita finanziaria che il Regno Unito dà ai Windsor così come la conosciamo oggi è entrata in vigore il 1° aprile 2012 dopo l’approvazione del Sovereign Grant Act 2011. Le spese di Carlo III vengono coperte da fondi pubblici in cambio dei ricavi de The Crown Estate, la società di corte che gestisce le proprietà reali e gli incassi di queste. La dote che annualmente viene data ai reali è calcolata sulla base del 15% dei guadagni de The Crown Estate nei due anni precedenti.

Quanto costano le altre monarchie d’Europa ai cittadini

I Windsor sono la famiglia reale più chiacchierata ma non sono l’unica in Europa. Tutt’oggi esistono altre dieci monarchie con nove regnanti ereditari. Le monarchie europee, però, non sono più quelle dell’Ancient regime e del Congresso di Vienna e sia i governi ma anche le stesse famiglie reali hanno ridimensionato legislativamente il peso economico che hanno sui conti dello Stato.

Al secondo posto, i reali dei Paesi Bassi

Uno Stato che ha provato a limitare l’impatto economico della famiglia reale sui cittadini sono i Paesi Bassi. Più volte l’opposizione di Mark Rutte ha avanzato la proposta di far pagare le tasse alla famiglia reale, ma puntualmente il primo ministro di centro-destra ha respinto la proposta. Quindi, i van Orange-Nassau sono la seconda famiglia reale d’Europa che riceve più soldi dallo stato: 50.169.000 euro. Una volta tolte le spese di gestione restano 11 milioni per pagare lo stipendio alla famiglia: il re Guglielmo Alessandro ha una dote di 1.035.000 euro (e altri 5 milioni per la gestione del personale); la regina madre Beatrice riceve 1,73 milioni di euro; alla regina Maxima 411.000 euro; la regina madre Beatrice riceve 1,73 milioni. Nonostante i tentativi del governo di limitare l’impatto sulle casse dello stato, ogni cittadino olandese paga 2,86 euro a testa per mantenere Guglielmo Alessandro e famiglia. 

Poca trasparenza nei conti di Norvegia e Lussemburgo

I reali di Norvegia, invece, ricevono dai cittadini 4,88 euro a testa che vale alla famiglia reale Gluksburg una rendita di 26.405.287 euro. Come viene erogata e in base a cosa non è ben specificato nelle relazioni di stato, l’unica cosa certa secondo un rapporto del parlamento è che l’intera famiglia reale riceve una somma per la gestione del patrimonio immobiliare e per le spese private di famiglia. Un altro governo che ha tentato di intervenire sui rapporti economici con la famiglia reale è quello di Xavier Battel in Lussemburgo. La Famiglia ha giocato sulla poca trasparenza di alcune operazioni finanziarie che hanno attirato l’attenzione delle autorità di controllo e del parlamento il Granduca Henri e la sua famiglia, tanto da provocare il placido esecutivo del granducato. In attesa della completa trasparenza della famiglia granducale, dal bilancio del governo si sa che lo Stato versa ad Henri e la sua famiglia 19.257.155 euro. Questa somma oltre a coprire le spese di gestione, assegna 523.103 euro ad Henri e 217.985 euro al principe ereditario Guglielmo. C’è da pensare che la trasparenza dei Granduchi sia un atto dovuto. I soldi in Lussemburgo non sono un problema visto che il reddito pro-capite è il più alto dell’area Ocse con circa 130 mila euro. Tuttavia, i cittadini del granducato pagano a testa 30 euro per la dote che viene versata alla famiglia reale

Lo «stipendio» dei reali svedesi

Tornando in area scandinava, i Bernadotte di Svezia ricevono annualmente 12.951.410 di euro. Il re Carlo XVI Gustaf, che quest’anno festeggia il giubileo, da buon capo di Stato ha privato cinque suoi nipoti del titolo nobiliare per non gravare ulteriormente sul bilancio statale. Dalla cifra totale di 12,9 milioni c’è la rendita che viene assegnata ad ogni coppia reale: a Carl Gustaf e Silvia sua moglie vanno 710.000 euro, alla principessa ereditaria Victoria e marito vanno 400.000 euro (dal 1980 la successione è per primogenitura agnatica, sia maschi che femmine), a Carl Philip e sua moglie 97.000 euro.

E quelli dei Gluksburgs di Danimarca

Qualche migliaio di euro in meno per i vicini Gluksburgs di Danimarca. La regina Margrethe II, divenuta la più longeva, ha escluso alcuni nipoti dal titolo nobiliare per «portare la monarchia al passo con i tempi». Tuttavia, la famiglia reale costa ad ogni danese 2 euro e nel 2022 il governo ha assegnato una rendita di 12.191.022 euro. 
In Belgio, invece, secondo l’articolo 2 della legge del 27 novembre 2013 viene specificato che la somma base da versare alla famiglia del re Filippo del Belgio è di 11.554.000 euro e che ogni anno va adattata all’inflazione. Per fiamminghi e valloni il costo della monarchia è di solo 1 euro a persona

I Borboni di Spagna, la famiglia reale più «economica»

La famiglia reale che riceve meno dallo Stato sono i Borboni di Spagna e inoltre costa ai cittadini solo 18 centesimi di euro a testa. Attualmente il re è Felipe VI, figlio di Juan Carlos che nel 2014 abdicò dopo le accuse di reati finanziari salvo essere poi salvato dalla legge sull’immunità. A parte i vizi di papà Juan Carlo a Felipe, sua moglie Letizia e tutta la famiglia Borbone lo stato assegna una rendita di 8.431.150 euro

Il caso del Liechtenstein

Solo una casa reale lavora, ha uno stipendio proprio e non grava sui cittadini, nonostante si tratti di un piccolo stato che basa tutto su terziario è finanza: il Liechtenstein. Lo stato molto spesso è stato additato come paradiso fiscale (non a torto) e alla riforma di trasparenza per riabilitare l’immagine finanziaria del Paese si è unita anche la famiglia reale. Il principe regnante è Luigi del Liechtenstein e suo fratello Massimiliano è il Ceo e presidente della LGT, il gruppo che gestisce la private bank, gli asset e il patrimonio di famiglia. 
Abbiamo detto che le monarchie sono dodici ma ne abbiamo trattate dieci. Le restanti due sono il Principato di Andorra dove i reggenti sono il vescovo della diocesi catalana di Urgell, Joan Enric Vives i Sicilia, e il Presidente della Repubblica francese di turno, attualmente Emmanuel Macron. L’altra monarchia è la Città del Vaticano, tecnicamente una monarchia assoluta a carica elettiva dove i grandi elettori sono i cardinali, una specie di Sacro Romano Impero Germanico ma composto da soli ecclesiastici.

Ma i reali inglesi lavorano?

Relativamente a quello che potrebbe essere il lavoro di un nobile, la risposta è sì: si tratta di inaugurazioni, cerimonie, eventi di stato e mondanità simili. Nel 2019 l’agenzia di stampa britannica ha raccolto i giorni in cui i reali inglesi sono stati impegnati per eventi ufficiali.

In questa insolita classifica ci sono ancora Elisabetta II; il principe Andrea, allontanato da corte dopo il coinvolgimento nello scandalo Epstein e #metoo; il principe Harry, che oggi vive a Los Angeles con la moglie Meghan Markle. E sorprendentemente, Anna d’Inghilterra è la Windsor che lavora più di tutti. Nel 2019 è stata impegnata per 195 giorni e stando ad un sondaggio di YouGov di maggio 2022, lei è la reale più amata dopo la compianta Regina Elisabetta, William, Kate e prima del futuro re Carlo. Proprio lui è il secondo alle spalle della sorella e prima del fratello Andrea.

3 maggio 2023 2023

 

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