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Dal 1° gennaio, la Legge di Bilancio del 2024 ha reso strutturale l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO): chi ne ha diritto? La misura è rivolta ai titolari di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps.

Conosciuta anche con il nome di Bonus Iscro, si tratta di una indennità rivolta ai lavoratori autonomi, titolari di partita Iva e connessa all’esercizio di arti e di professioni, iscritti alla gestione separata. Per beneficiare dell’indennità, i lavoratori autonomi in questione devono aver subito una riduzione dei propri guadagni.

Nel 2024, cambiano le regole per beneficiare dell’indennità e, nel testo, andremo a vedere come funziona, parlando dei requisiti e degli importi, chi ne ha diritto e indicando qual è la procedura per fare domanda.

Cos’è l’Iscro

L’Iscro è un’indennità rivolta ai lavoratori autonomi, titolari di partita Iva, connessa all’esercizio di arti e di professioni e iscritti alla gestione separata. Viene conosciuta anche in nome cassa integrazione per le partite Iva, per via del suo scopo che è quello di garantire una sorta di continuità reddituale ai liberi professionisti in difficoltà.

L’indennità è stata istituita, sperimentalmente, dalla Legge di Bilancio del 2021 e la manovra finanziaria del 2024 l’ha resa strutturale.

Iscro 2024: chi ne ha diritto?

L’Iscro spetta ai liberi professionisti con partita Iva, anche partecipanti in società semplici o studi associati, che esercitano l’attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e di professioni. Nel corso del periodo di imposta precedente alla richiesta, devono aver registrato una perdita nelle proprie entrate.

La categoria, in modo particolare, rientra nella definizione di professione autonoma in vari settori, così come stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 917, del 22 dicembre 1986 (articolo 53, comma 1).

Quali requisiti possedere

Per poter beneficiare dell’indennità, è richiesto il possesso di alcuni requisiti e il rispetto di condizioni. Ecco quali sono:

  • Non essere titolari di trattamenti pensionistici diretti;
  • Non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • Non essere beneficiari dell’Assegno di Inclusione;
  • Aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, durante l’anno precedente la presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
  • Aver dichiarato, nell’anno precedente, un reddito non superiore a 12.000 euro;
  • Essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • Avere la partita Iva da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda.

Si sottolinea che si suddetti requisiti e condizioni devono essere mantenuti per l’intero periodo della percezione dell’indennità.

Come funziona

L’Iscro viene erogata a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda. Infatti, come spiegheremo, per ottenere l’indennità è necessario presentare la domanda entro i termini previsti dalla normativa.

L’indennità concorre alla formazione di reddito. Perciò, è soggetta a tassazione, ma non è riconosciuta la contribuzione figurativa.

Quanto dura l’Indennità

L’indennità viene riconosciuta per 6 mensilità e il suo stesso riconoscimento è subordinato alla partecipazione dei beneficiari ad appositi percorsi di aggiornamento professionale.

I suddetti percorsi sono stati stabiliti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Decreto attuativo.

Il decreto deve essere adottato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio del 2024.

Qualora vengano confermate le regole già previste per lo scorso triennio, la presentazione della richiesta dell’Iscro sarà equivalente alla dichiarazione di immediata disponibilità (DID) e verrà trasmessa all’ANPAL.

Più precisamente, contemporaneamente all’erogazione dell’indennità sono previsti percorsi di aggiornamento che hanno le seguenti finalità:

  • Mantenimento e aggiornamento delle conoscenze;
  • Acquisizione di ulteriori conoscenze e competenze rispetto a quelle già possedute.

Cosa cambia con la Legge di Bilancio del 2024

Dal 1° gennaio scorso, l’Iscro è stata confermata ed è diventata strutturale, così come previsto dalla Legge n. 213/2023, articolo 1, commi dal 142 al 155.

L’indennità è stata avviata sperimentalmente tra il 2021 e il 2023 e, adesso, è stata nuovamente riproposta, diventando strutturale, con alcune modifiche.

Il primo cambiamento riguarda l’innalzamento del limite di reddito che passa a 12.000 euro. Nel rispetto dei requisiti previsti per beneficiare dell’indennità, l’importo mensile viene erogato per sei mensilità e non comporta l’accredito di contribuzione figurativa. Tuttavia, a differenza del precedente triennio, la somma concorre alla formazione di reddito. L’importo dell’indennità non può essere inferiore a 250 euro o superiore a 800 euro.

Nella seguente tabella riassuntiva, riportiamo i limiti di spesa previsti per il 2024 e per gli anni successivi:

2024 16 milioni di euro
2025 20,4 milioni di euro
2026 20,8 milioni di euro
2027 21,2 milioni di euro
2028 21,6 milioni di euro
2029 21,7 milioni di euro
2030 22,1 milioni di euro
2031 22,5 milioni di euro
2032 23 milioni di euro
Dal 2033 23,4 milioni di euro

Nel 2024, l’Indennità presenta alcune novità e, di seguito, vedremo chi ne ha diritto.

A quanto ammonta l’indennità

L’importo spettante dell’indennità varia in base al reddito dichiarato. In ogni caso, la Legge di Bilancio del 2024 ha fissato nuovi importi:

  • Massimo di 800 euro;
  • Minimo di 250 euro.

Ricordiamo che, la circolare n. 14/2023 aveva fissato l’importo minimo mensile a 275,38 euro, mentre quello massimo era di 881,23 euro.

Come si calcola

Le regole per il calcolo dell’indennità sono contenute nella Legge di Bilancio del 2024. L’importo della prestazione è pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal richiedente, durante i due anni precedenti la presentazione della domanda.

Per quanto riguarda i limiti di spesa sono rivalutati in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo.

Come presentare la domanda

Eccezionalmente per il 2024 la data di apertura della domanda ISCRO è fissata al 1° agosto, mentre nel triennio precedente la finestra temporale veniva avviata al 15 giugno.

La domanda per beneficiare dell’Indennità, nel 2024, può essere presentata direttamente all’Inps, optando per una delle seguenti modalità:

  • Autonomamente online, attraverso il servizio sul sito dell’Inps, nella sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” e, una volta autenticati con le proprie credenziali digitali, selezionare la voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”;
  • Tramite Contact Center;
  • Tramite Enti di Patronato e intermediari autorizzati.

Quando si può fare domanda? La domanda deve essere presentata entro e non oltre il 31 ottobre di ciascun anno.

In alternativa è possibile fare domanda avvalendosi di uno dei patronati sparsi sul territorio nazionale o tramite il contact center dell’Inps.

Va ricordato che il bonus sarà erogato per un massimo di 6 mesi e non dà diritto ai contributi figurativi. L’agevolazione può essere richiesta una sola volta nell’arco di un triennio. 

Quando decade l’Iscro

Al verificarsi di alcune situazioni, si decade dalla percezione della misura. Come già detto, per beneficiare dell’Iscro è necessario mantenere i requisiti e le condizioni per tutto il periodo agevolativo.

La cessazione della partita Iva, nel corso dell’erogazione dell’Iscro, determina la cessazione immediata della misura. Inoltre, le mensilità erogate dopo la cessazione dell’attività saranno recuperate.

Cumulabilità e incompatibilità

L’Iscro è compatibile e cumulabile con:

  • L’assegno ordinario di invalidità;
  • Titolarità di cariche politiche o elettive, se prevedono come compenso un gettone di presenza.

Nel secondo caso, se sono previsti altri emolumenti, compensi o indennità non si ha più diritto all’Indennità.

Spostandoci sul terreno delle incompatibilità. L’Indennità è incompatibile con:

  • Assegno di Inclusione;
  • Naspi;
  • Dis-Coll.

Conclusioni

L’Iscro, o cassa integrazione per i lavoratori autonomi, è una indennità che spetta ai lavoratori autonomi con partita IVA connessa all’esercizio di arti e di professioni, iscritti alla Gestione Separata, che hanno subito una contrazione dei propri guadagni.

Per ottenerla, è necessario il rispetto di alcuni requisiti e condizioni, da mantenere per tutto il periodo della fruizione.

La percezione dell’indennità è subordinata alla presentazione della domanda, entro i termini fissati dalla legge.

 

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