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L’abbattimento delle barriere architettoniche è un tema di grande rilevanza per migliorare l’accessibilità e la vivibilità degli edifici, specialmente per le persone con disabilità.  Un lettore di FiscoOggi ha posto una domanda cruciale riguardo la possibilità di usufruire della detrazione del 75% per l’installazione di un ascensore in un condominio di nuova costruzione.

In questo articolo, esploreremo la risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate, le modalità di accesso a questa agevolazione, la durata della detrazione e le limitazioni introdotte dal decreto legge n. 39/2024

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L’installazione di un ascensore in condominio

Un lettore di FiscoOggi ha sollevato una questione molto rilevante riguardo alla possibilità di usufruire della detrazione del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Il lettore ha acquistato un appartamento di nuova costruzione in un condominio, dove il costruttore ha predisposto solo il vano ascensore. La domanda riguarda se, una volta divenuti proprietari con gli altri condòmini, è possibile beneficiare della detrazione del 75% per l’installazione dell’ascensore, la durata di questa detrazione e se è ancora possibile effettuare la cessione del credito.

Questa domanda mette in luce l’importanza di comprendere le normative vigenti e le possibilità di agevolazioni fiscali per interventi finalizzati all’accessibilità e all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici.

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La detrazione del 75%: cosa prevede la normativa

La detrazione del 75% per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche è disciplinata dall’articolo 119-ter del decreto legge n. 34/2020. Questa agevolazione è riconosciuta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.

Gli interventi ammissibili comprendono esclusivamente quelli relativi a scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici, da realizzare in edifici già esistenti.

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A partire dal 2024, la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. L’ammontare complessivo su cui calcolare la detrazione non può superare i seguenti limiti:

  • 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari funzionalmente indipendenti con uno o più accessi autonomi dall’esterno.
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari per edifici composti da due a otto unità.
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari per edifici composti da più di otto unità.

Per poter beneficiare dell’agevolazione, è necessario che gli interventi rispettino i requisiti indicati nel regolamento riportato nel decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989. Tali requisiti devono essere confermati da un’apposita asseverazione rilasciata da un tecnico abilitato.

Ricordiamo inoltre che con l’entrata in vigore del decreto legge n. 39/2024, non è più possibile esercitare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura per questa tipologia di interventi.

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Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato, limitando le modalità di fruizione della detrazione alla sola ripartizione in quote annuali.

 

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