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SARONNO, 15 febbraio 2024 –È risaputo che Provincia di Varese, su esplicita richiesta dell’istituto scolastico,formalizzata ai nostri uffici da tempo e discendente dai dati delle prime iscrizioni e i conseguenti processi di riorientamento, e in collaborazione con il Comune di Saronno, ha ottenuto un finanziamento PNRR per ampliare il Liceo G.B. Grassi con cui si è sviluppato un progetto che prevede la costruzione di sette nuove aule e l’adeguamento statico del corpo B della scuola.

Recentemente, si è sollevata di nuovo l’attenzione sul taglio del cedro all’interno del campus scolastico, suggerendo che Provincia non abbia valutato adeguatamente questa decisione: un’interpretazione che non rispecchia la realtà.

Fin dall’inizio del progetto Provincia ha dato massimo ascolto ai vari attori del territorio che hanno chiesto un confronto con il nostro Ente, arrivando a valutare diverse soluzioni per trovare il miglior rapporto costi-benefici, in relazione anche ai successivi costi di manutenzione e gestione dell’edificio, e pare necessario puntualizzare a favore di chiarezza che nessuna richiesta di attenzione o di incontro è mai stata diniegata da Provincia.

Valutazione delle scelte progettuali

Si è valutata per prima la possibilità di sopraelevare il corpo centrale esistente, ipotesi purtroppo risultata impraticabile, in quanto le indagini strutturali hanno evidenziato come le strutture portanti esistenti non possano sopportare ulteriori carichi.

Si è quindi proceduto a identificare le demolizioni delle strutture esistenti, individuando l’area posta tra l’edificio scolastico e palestra come la più adatta per progettare un ampliamento efficiente e funzionale, garantendo al contempo il rispetto degli standard normativi e la riduzione degli impatti ambientali.

È stato inoltre necessario gestire i vincoli posti dalla presenza delle fasce di rispetto ferroviarie che impongono delle restrizioni su edificabilità e piantumazioni fino a 30 m di distanza dai binari.

Questo ha comportato l’identificazione di una ristretta area disponibile all’ampliamento scolastico, visibile nell’immagine.

Quanto precede ha portato a identificare l’area posta tra l’edificio scolastico e la palestra, in corrispondenza del corpo di collegamento esistente, come la più adatta, visto che non richiede di realizzare nuovi percorsi protetti di accesso, né comporta ulteriore consumo del suolo.

Utilizzare la sola area posta a nord (di fronte al corpo A) presenta però vincoli legati alle distanze tra pareti finestrate delle aule, la presenza di vie e percorsi di emergenza (oltre alle differenti esigenze manifestate dalla scuola), e non si presta ad accogliere l’intero ampliamento per svariate problematiche, di cui se ne elencano ad esempio solo le principali:

  • l’altezza della palestra e la sua estensione, unita alla prossimità dei nuovi fabbricati allestiti su più livelli, rendono problematico inserire corridoi e superfici aero-illuminanti, e vincola pesantemente la gestione degli spazi distributivi, fino a rischiare di renderli inefficaci dal punto di vista didattico;
  • il terreno non pianeggiante comporterebbe grandi movimenti terra – con ingenti costi – e conferimento a discarica del terreno di risulta (oltre alle difficoltà di esecuzione date dalla attività scolastica in totale adiacenza);
  • la realizzazione di aule contro terra, non confortevoli e soggette a particolare umidità e con scarso livello di illuminazione naturale;
  • non sarebbe possibile rispettare i vincoli previsti per le superfici finestrate delle aule esistenti e quelle di nuova costruzione, inficiando l’uso sia delle nuove che delle vecchie aule;

La sola localizzazione a nord del corridoio dell’intera area di ampliamento non poteva trovare accoglimento ed è quindi stata accantonata.

È stato, pertanto, necessario ripensare alla localizzazione degli spazi, sempre nell’ottica del minimo impatto, e impostati a generare degli ambienti di valore rispetto a:

  • aumentare la libertà distributiva;
  • minimizzare l’impatto sfruttando aree già antropizzate;
  • ridurre gli scavi;
  • realizzare ambienti maggiormente salubri.

Queste valutazioni hanno impegnato gli uffici Provinciali e chi ha collaborato nella redazione del progetto ad una serie di revisioni protrattesi dal mese di ottobre 2022 fino al mese di aprile 2023. Le varie soluzioni adottate per i motivi esposti, ci hanno resi consapevoli che purtroppo la realizzazione dell’ampliamento così come ora illustrato dovesse comportare l’abbattimento di alcune alberature, tra cui il cedro deodara.

Anche in questo caso le motivazioni sono state attentamente valutate alla luce di principi di economicità, sicurezza, manutenzione, minimizzazione del consumo di suolo e esigenze di cantiere che, data la presenza e la movimentazione dei mezzi d’opera per l’esecuzione dei lavori, arrecherebbe comunque danni agli apparati radicali di tali essenze arboree, provocandone l’instabilità, la possibile insorgenza di malattie o stati di sofferenza e che in ogni caso condurrebbero al deperimento delle essenze stesse.

Gli uffici hanno anche considerato un possibile ridimensionamento del progetto, riducendo da 4 a 3 le aule nel lato sud. Anche in questo caso però la prossimità della nuova costruzione e delle relative opere di fondazione non potrebbero garantire né l’integrità della pianta, né la sua stabilità, come confermato dal dottore agronomo incaricato.

Il regolamento per la tutela del patrimonio arboreo e botanico del Comune di Saronno, richiede che solo 4 delle essenze interessate diano luogo ad una compensazione ambientale. Tuttavia, il Comune di Saronno ha chiesto che tale compensazione avvenga in forma “ampia”, proposta prontamente colta da Provincia di Varese che ha portato ad un progetto ambientale importante anche dal punto di vista economico.

Il progetto di compensazione ambientale redatto da professionisti agronomi, prevede la riqualificazione del verde sia in loco che presso il Centro Diurno Disabili Comunale “Beata Madre Teresa di Calcutta” con l’impianto presso quest’ultimo di tre alberi importanti e scelti per emblematicità, funzionalità, capacità di ombreggiamento, e fioritura con un particolare apporto olfattivo e cromatico: un Osmanthusfragrans, una Quercia coccinea, un Albero dei fazzoletti, oltre ad una riqualificazione di un filare arbustivo di Ortensie Annabelle e fiori di vario tipo.

Le compensazioni previste nella stessa pertinenza scolastica saranno attuate in gran parte lungo il perimetro del lotto, così da creare una barriera visiva e fonoassorbente per attenuare il rumore e la vista della ferrovia. La messa a dimora di esemplari di Tilia Cordata con una circonferenza del fusto pari a circa 18/20 cm e in ragione di 1,5 volte le piante rimosse valorizzerà l’area verde della scuola. Si tratta di essenze arboree particolarmente adatte a resistere ai cambiamenti climatici in corso.

Specificamente per il cedro, si è anche proceduto alla valutazione del possibile carattere monumentale del medesimo, che però non ha trovato riscontro, anche a seguito di verifiche effettuate con il Comando dei Carabinieri forestali di Varese.

Attualmente il procedimento vede il progetto perfezionato con tutte le autorizzazioni del caso, e i lavori aggiudicati e consegnati, con individuazione dell’impresa che è pronta a iniziare i lavori.

Rivedere ora l’intero assetto dell’intervento comporterebbe di fatto o la perdita del finanziamento o la generazione di tutta una serie di criticità di rilevantissimo impatto economico che in ogni caso non potrà essere attribuita a Provincia di Varese che ha percorso le corrette vie autorizzative e si trova in una posizione di assoluta liceità.

Provincia di Varese vuole assumere in ogni caso un ruolo di soggetto attivo, restando disponibile ad un’eventuale revisione delle aree di ricovero dei velocipedi che, a seguito di esplicita e formale richiesta da parte dell’istituto scolastico, potrebbe comprimere, consentendo così di preservare alcune essenze di dimensione non modesta.

Si procederà in seno all’esecuzione dei lavori ad esplorare tale possibilità con la direzione scolastica e le relative esigenze degli studenti che solo tale istituzione ha titolo a poter indicare.

 

 

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