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La Manovra 2024 interviene sull’accesso ai conti correnti nell’ambito delle procedure di pignoramento presso terzi: l’ultima formulazione del testo cancella le ipotesi di procedura spint con avviso di pagamento diretto, ma si rende comunque più semplice l’accesso telematico alle informazioni sulla giacenza e sulla disponibilità economica del debitore, con meno passaggi di richiesta alla banca per la verifica fiscale sull’eventuale disponibilità di crediti da pignorare.

l’agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare l’azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici, per l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie al predetto fine, da chiunque detenute.

Significa che le verifiche aggiuntive potranno  essere effettuate ma non  in modalità diretta e automatizzata da parte del Fisco bensì tramite ricorso a specifici software e comunque con apposite richieste.

Pignoramenti dal 2024: cosa cambia

La previsione di cui all’art. 23, comma 13 della bozza di Manovra 2024, prevede  nuove modalità per per rendere più efficace l’attività di riscossione, coordinandosi con gli obiettivi indicati all’art. 18 della legge delega fiscale.

Il presupposto per far scattare la procedura di “cooperazione applicativa” per la verifica della disponibilità sul conto è un atto di pignoramento presso terzi.

Non è necessario che sia in corso un procedimento giudiziale. La misura riguarda le normali procedure che si attivano, per esempio, a fronte del mancato pagamento di un debito iscritto a ruolo e della successiva attivazione della procedura di pignoramento presso terzi. In questo caso, prima di procedere con l’atto di pignoramento, si può verificare se sul conto c’è disponibilità.

La nuova versione della misura in Manovra sembra lasciar prevedere la possibilità di verifiche dirette da parte dell’AdER senza chiedere alle banche, ma passando attraverso una procedura telematica condivisa con gli istituti di credito.

Ad ogni modo, la procedura vera e propria andrà definita con apposito decreto attuativo del ministero dell’Economia, nel rispetto dello Statuto dei diritti del Contribuente e sentito il Garante per la protezione dei dati personali per l’adozione di idonee misure di garanzia a tutela degli interessati.

Stop compensazioni sopra 100mila euro

Sempre in chiave anti-evasione, in Manovra 2024 c’è anche uno stop alla compensazione per i contribuenti con debiti erariali superiori ai 100mila euro iscritti a ruolo. A fronte di cartelle relative a tasse non pagate oppure accertamenti esecutivi, sopra tale soglia non sarà possibile effettuare compensazioni.

Tempi di entrata in vigore

Queste misure sono previste dal ddl bilancio, di cui per ora si conoscono solo le bozze. La Legge di Bilancio deve ancora iniziare l’iter di approvazione parlamentare.

Quando sarà noto il testo bollinato ci saranno maggiori certezze sui dettagli delle norme approvate dal Governo il 16 ottobre scorso. Sulle quali interverrà poi il dibattito parlamentare, che quest’anno inizia in Senato.

La manovra, come di consueto, dovrà essere approvata per l’entrata in vigore entro il primo gennaio 2024.

 

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