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La banca ufficializza i dati del 2015. Utile di quasi 3 milioni di euro, ridotto da alcuni operazioni di accantonamento e dai prepensionamenti. Giovedì, primo caso nella regione, a Porto Recanati s’inaugura uno sportello di microcredito riservato ai giovani e alle start up



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Da sinistra il dg Stefano Canella, il presidente prof. Alberto Niccoli e il vicepresidente Sandrino Bertini

 

bcc_Da sn Il dg Stefano Canella, il presidente prof. Alberto Niccoli e il vicepresidente Sandrino Bertini (2)
di Maurizio Verdenelli

La medicina senza zucchero ed emollienti (leggi: dati arrotondati per eccesso o come dice Niccoli, ‘stiracchiati’) funziona dopo il temuto collasso (leggi: commissariamento) di un paio d’anni fa. ”Anzi il nostro trend è il migliore tra le Bcc delle Marche” dice il direttore generale Stefano Canella subentrato a Romolo Sartoni licenziato per ‘giusta causa’: una vicenda sulla quale è ora chiamato (dallo stesso ex dg) a decidere il Tribunale riunitosi ad ottobre con subito un rinvio di un anno e mezzo circa. L’anno che è passato, nonostante la crisi, è andato bene alla Bbc di Recanati e Colmurano. ”Seppure l’utile, al netto delle imposte, non è alla resa dei conti di circa sei milioni di euro come preventivato” dichiara il presidente professor Alberto Niccoli che questo pomeriggio ha fatto il punto della situazione insieme con il vice Sandrino Bertini e lo stesso Canella. Una specie di ‘bollettino medico’ ormai rituale, tuttavia indispensabile dopo che qualche mese fa ‘Il Sole-24’ aveva stilato una classifica che poneva la Bcc di Recanati e Colmurano al 7. posto in Italia nella nera graduatoria dell’ammontare dei crediti deteriorati -già sofferenze, già partite incagliate. Novantotto milioni di euro, dei quali otto ceduti nel 2015; sette nel 2016.
“Se dunque, in base a dati non definitivi ma pressoché certi, presenteremo un utile di 2 milioni ed ottocentottantamila euro ‘soltanto’ (lo scorso anno 2,5 milioni di euro ndr) è unicamente perché il Cda ha deciso a fine anno tre operazioni fondamentali” aggiunge il presidente. Eccola questa ripartenza da tre: 1) Cinque prepensionamenti, dei quali tre da oggi. Niente Idi di Marzo, per carità: “Loro erano in Bcc al tempo di quando la banca contava al massimo dieci dipendenti (mentre ora sono 110, tra i quali 3 dirigenti ndr) ” sottolinea Niccoli mostrando le dita delle due mani. Costo: 1.240.000, 00 euro. 2) Fondi volti a sanare le difficoltà della rete del credito cooperativo, a sostegno del piano Salvabanche e per interventi della Bce. Costo: 1.070.000,00. 2) Accantonamenti per spese legali. 480.000 euro.
“E’ stato un anno particolarmente positivo con risparmi anche nelle spese per il personale il cui spirito di sacrificio il Cda vuole ringraziare” dicono ad una voce Niccoli, Bertini e Canella. I risparmi sono limitati: 57.000 euro, però è la tendenza che conta. “Il processo di risanamento, lento, graduale va dunque avanti. Piccoli passi con dati realistici, utili effettivi che generano tranquillità e sicurezza”. Canella snocciola dati: “La raccolta complessiva sale del 3,82% : 583milioni, in lieve flessione (ahi, ndr) il settore degli impieghi: -0,29. Mutui erogati per 40 milioni di euro. A renderci ottimisti è sopratutto il non aumento dei crediti deteriorati (nel 2015 c’è stato al riguardo un accantonamento di 5,4 mln, nel 2014: 7,2 mln) mentre entro l’anno ci saranno ulteriori cessioni dello stock accumulato negli anni del profondo rosso, per una spesa di 300mila euro. Le nuove sofferenze sono le più basse di tutto il sistema delle Marche Siamo tornati dunque ad un sano regime di banca”. Niccoli (che tira qualche ‘freccia’ nella famiglia del credito cooperativo in relazione a regole ed esempi): “Avremmo così nuovo credito da erogare a famiglie ed imprese”. Bertini: “Non abbiamo più scheletri negli armadi: a garantirlo è pure il monitoraggio continuo cui la banca viene sottoposta”.
C’è spazio in conferenza stampa pure per un annuncio di rilievo. “Giovedì, alle 11, viene inaugurato uno sportello Bcc a Porto Recanati all’interno del palazzo comunale. E’ la prima esperienza di microcredito a livello regionale. Sarà con il commissario prefettizio e il funzionario Cittadini all’inaugurazione. Contiamo molto su quest’iniziativa garantita da Stato e Regione rivolta soprattutto ai giovani, alle start up, ai progetti innovativi da finanziare fino a 150.000 euro” dice Canella.
Il discorso verte poi sul disegno di legge sul credito cooperativo e lo sguardo si volge all’estate del 2017 quando questo sarà operativo. Diciotto mesi cruciali, ma per il momento c’è piuttosto silenzio al riguardo. “Condividiamo in parte le analisi dei vertici di Civitanova“ fa Niccoli “ affermo solo che il miliardo di patrimonio richiesto per una capogruppo riduce il panorama, riguardo alle attuali possibilità delle BCC operanti, a pochi squarci…”. Più pragmatico Bertini: “Il processo di aggregazione va avanti ed ormai è stato metabolizzato a vantaggio della garanzia del credito. Le nostre popolazioni avranno vantaggi; non nascondo tuttavia che ci saranno difficoltà circa le fusioni perché siamo individualisti…”. Contatti da parte della BCC di Recanati con le consorelle marchigiane? Sì, ma per il momento solo flirts. “Niente accordi o progetti e tantomeno atti” puntualizza con un sorriso, Niccoli. Che vent’anni fa era consigliere della fondazione Carisj, al tempo della costituzione di Banca Marche. Fu l’ultimo baluardo che tenne fino all’ultimo giorno contro la fusione il cui progetto dovette sventare peraltro in extremis un rilancio di + mille lire ad azione da parte di Cariplo. Ricorda l’attuale presidente della BCC di Recanati e Colmurano: “Allora ero per accordi temporanei, in riferimento a progetti di volta in volta delineati. Un assetto mobile fra le tre Casse, una sana competizione con partecipazioni importanti e di garanzia. Una volta tuttavia fatta la fusione, c’era necessità di unità vera, di compattezza tra le varie componenti: insomma un’effettiva integrazione”.

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