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I prezzi delle abitazioni usate in Italia hanno segnato un incremento dell’1,2% nel corso del 2022 raggiungendo il valore medio di 1.843 euro, rispetto ai 1.821 euro dell’anno scorso. Considerando la variazione trimestrale, i prezzi sono aumentati del 2% nell’ultima parte dell’anno. A dirlo è l’ultimo report di idealista, il portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia.

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “Il 2022 ha segnato la fine dei tassi bassi sui mutui e un rallentamento della domanda più accentuato nell’ultimo trimestre, mentre i prezzi hanno continuato a salire.

Il 2023 sarà condizionato da instabilità e incertezza economica dovuta al conflitto russo-ucraino, la crisi energetica, l’aumento del prezzo delle materie prime e l’inflazione galoppante, con molti potenziali acquirenti che dovranno rimandare l’acquisto della casa.

Prevediamo tempi di commercializzazioni degli immobili più lunghi e un calo delle compravendite rispetto al 2022, mentre i prezzi si raffredderanno pur senza subire particolari variazioni. Non sarà un processo omogeneo e le aree con meno domanda sperimenteranno queste tendenze prima e con più forza. Gli immobili di fascia medio bassa probabilmente accuseranno i maggiori ribassi nel corso dell’anno prossimo”.

Capoluoghi

In un anno che ha visto prevalere l’andamento positivo dei valori del mattone residenziale non fanno eccezione i mercati cittadini, con aumenti in 74 capoluoghi su 107 considerati.

Con rialzi a due cifre spiccano Monza (13,6%), Bolzano (12,2%), Treviso (11,8%), Trieste (11,4%) e Udine (10,9%). Mentre, tra i mercati che hanno visto abbassarsi di più le aspettative dei proprietari, troviamo Isernia (-9,7%), Oristano (-9,1%) e Nuoro (6,4%).

Per quanto riguarda i grandi mercati cittadini, il mattone milanese archivia un altro anno record con un ulteriore incremento dei valori del 7,6%. Prezzi in generale aumento un po’ in tutti i grandi centri: i maggiori a Bologna (6,9%) e Palermo (5%), poi a scendere Torino (2,4%), Firenze (1,5%), Roma (1%) e Napoli (0,9%).

È Milano con i suoi 4.965 euro al metro quadro a svettare nella graduatoria dei prezzi delle case, davanti a Bolzano (4.412 euro/m²) e Venezia (4.375 euro/m2). Nella top 5 dei valori troviamo 

Firenze (3.969 euro/m2), Bologna (3.325 euro/m2), Roma (3.011 euro/m2) è la sesta del ranking, Napoli (2.439 euro/m2) è solo quindicesima. Nella parte bassa della classifica Ragusa (795 euro/m²), Caltanissetta (728 euro/m²) e Biella (687 euro/m²) sono le più economiche.

Regioni

L’andamento dei prezzi regionali ha viso 11 regioni su 20 con prezzi più alti rispetto a un anno fa. Tutte le regioni del Nord eccetto il Piemonte segnano rialzi, i maggiori in Valle d’Aosta (6,4%), Friuli-Venezia Giulia (5%), Lombardia (4,9%), Veneto (4,6%), Emilia-Romagna (3,8%) e Trentino-Alto Adige (3,2%). Variazioni superiori alla media nazionale dell’1,2% anche in Liguria e Puglia (entrambe 2,1%); rialzi più contenuti in Sardegna (1%), Marche (0,7%) e Toscana (0,4%).

Sul versante opposto, Molise (-5,9%) e Basilicata (-4,7%) sono le regioni dove i proprietari hanno ridimensionato maggiormente le loro aspettative negli ultimi 12 mesi. Si registrano ribassi anche in Abruzzo (-1,3%), Lazio (-1,2%), Piemonte (-1,1%) e Calabria (-1%). Cali più contenuti, inferiori all’1%, in Sicilia (-0,8%), Umbria (-0,7%) e Campania (-0,6%).

Per quanto riguarda i prezzi, Il Trentino-Alto Adige si conferma anche nel 2022 la regione più cara d’Italia con i suoi 2.708 euro di media, seguita da Valle d’Aosta (2.623 euro/m2) e Liguria (2.498 euro/m2). Valori immobiliari al di sopra la media nazionale anche in Toscana (2.364 euro/m2), Lazio (2.173 euro/m2) e Lombardia (2.113 euro/m2).

14 regioni offrono prezzi inferiori alla media italiana compresi tra i 1.785 euro al metro quadro dell’Emilia-Romagna e gli 853 del Molise, la regione più economica per l’acquisto di una casa.

Province

L’aumento tendenziale dei valori immobiliari interessa 60 province su 106: 15 aree presentano prezzi di richiesta aumentati più del 5% rispetto a 12 mesi fa guidate da Treviso (10,2%), Bolzano (9,6%) e Rimini (9,5%). Anche Milano e Bologna che crescono rispettivamente del 7,6% e del 5,2%; 27 province registrano aumenti percentuali sopra la crescita media del settore; altre 18 province sono comprese tra 1,2% di Barletta-Andria-Trani e lo 0,1% di Genova, Latina e Roma.

Viterbo è l’unica provincia a presentare gli stessi prezzi di 12 mesi fa, nella parte negativa della graduatoria, i cali maggiori toccano Sondrio (-10,6%), Nuoro (-7,2%), Campobasso, Isernia (-5,7% per entrambe), Matera (-5,2%) e Oristano (-5%). Per il resto delle 39 province si va dal -4,3% dell’Aquila, sino al -0,1% di Crotone, Pistoia e Palermo.

Bolzano (4.354 euro/m2) consolida anche nel 2022 il primato dei prezzi del mattone provinciale, seguita da Milano (3.340 euro/m2), Savona (3.128 euro/m2) e Lucca (3.073 euro/m2). All’opposto del ranking, Biella con 602 euro di media è la provincia più economica davanti a Caltanissetta (681 euro/m2) e Isernia (695 euro/m2).

Nota metodologica

A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).

Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d’asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell’evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista. Il report completo è consultabile al seguente link: https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/

 

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